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Mai fidarsi dei tecnici. L’anno scorso ne ho fatto venire uno per il controllo periodico della caldaia ed ho avuto la pessima idea di chiedergli se era possibile sostituire il termostato con uno di quelli “intelligenti”. Lui ha risposto con un secco “no”, spiegando che la Baxi Luna3 Comfort richiede necessariamente il suo. Essendo il tecnico di zona per quella specifica marca non ho dubitato lì per lì, ma in testa continuava a ronzarmi una domanda: “perché?”. Alcuni mesi fa, non saprei dire in che occasione, mi è ritornata in mente la questione ed ho deciso di informarmi autonomamente. La prima cosa che ho fatto è stata andare sul sito di Netamo, produttori di uno dei più famosi termostati Smart in circolazione ed uno dei pochissimi compatibili con HomeKit. Lì si trova un pratico sistema che certifica la compatibilità con la propria caldaia. Ho scelto alimentazione autonoma a gas, inserito la marca ed ecco che lì il mio modello, perfettamente compatibile. Ci volevo vedere chiaro, ma siccome non capisco una H di queste cose, ho chiesto l’aiuto di un amico idraulico che è giovane e aperto alle nuove tecnologie. Ci siamo messi a combattere un po’ con il complesso manuale della caldaia, scoprendo il motivo per il quale poteva sembrare incompatibile. In pratica la Baxi Luna3 Comfort possiede un pannello comandi remoto che funge anche da termostato e che non può essere eliminato. Tuttavia il manuale spiegava come staccarlo dal muro ed inserirlo all’interno della mascherina frontale della caldaia, disattivando però la funzione termostato e demandandola ad un apparato esterno. Appurata la compatibilità ho preso il Netatmo, preferendolo al Nest per via del supporto ad HomeKit e la predisposizione per gli apparati italiani. Si può acquistare dal loro sito, ma ho pensato di passare da Amazon per una maggiore tranquillità in caso si fosse rivelato necessario un reso.

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La mia personale configurazione non deve confondervi, infatti tratterò il tutto come se andassimo a sostituire o installare un normale termostato. Chi si trovasse però ad avere un controllo remoto come il mio, sappia che bisogna far riferimento al manuale e spostare un paio di fili all’interno del pannello della caldaia (nel mio caso ho dovuto spostare il comando remoto da M1 ad M2 e usare i fili preesistenti su M2 per il nuovo termostato). Il contenuto della confezione può un po’ spiazzare, perché si trovano due elementi principali: il termostato ed il relay.

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Al relay tocca la maggior parte del lavoro sporco, mentre il termostato si limita a mostrare la temperatura, modificarla ed inviare il segnale di acceso/spento alla caldaia. Se vogliamo il termostato a muro, eventualmente in sostituzione del vecchio, il relay dovrà essere collegato ad una presa nelle vicinanze. In alternativa è anche possibile mettere il relay a muro e usare il termostato in modalità mobile, chiudendolo sul retro con l’apposito coperchio. Questa seconda opzione è utile in diverse occasioni, in particolare per far rilevare la temperatura in un luogo diverso della casa. Io ho scelto la prima soluzione temporaneamente, ma a breve passerò alla seconda perché il termostato è vicino ad una finestra e subisce un eccessivo sbalzo di temperatura quando questa è aperta.

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La configurazione è molto semplice: router, relay e termostato devono essere tutti abbastanza vicini e comunque sotto copertura della rete Wi-Fi. Si scarica l’app sullo smartphone e si avvia la configurazione, che inizierà cercando proprio il relay. Una volta trovato dovremo “passargli” i nostri dati di connessione selezionando una rete memorizzata sullo smartphone. Il dispositivo non è dual-band, per cui il wireless deve funzionare anche sui 2,4GHz.

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Una breve guida di sei schermate ci introdurrà al funzionamento del termostato Netatmo e successivamente ci troveremo già nel pannello di controllo principale, con una temperatura impostata manualmente. In questa fase bisognerà verificare solo una cosa, ovvero se la caldaia si accende quando richiediamo una temperatura più elevata di quella rilevata. Il collegamento è di due soli fili, quindi è difficile che si presentino problemi.

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Un elemento di criticità si può rivelare nell’installazione del termostato, in quanto sia questo che il relay hanno una forma quadrata di 8,5cm di lato, che non è uno standard per le cassette italiane. Per fortuna vi è in dotazione una base plastica coprente, una specie di cornice che nasconde il precedente foro se questo è più grande del necessario. È di un bianco sporco che poco si abbina a quello satinato e brillante del termostato, ma è possibile pitturarlo, cosa che farò in occasione della prossima rinfrescata alle pareti. Da notare che in queste immagini il tecnico aveva installato il termostato al contrario (in pratica testa sotto), ma non cambia nulla ai fini del funzionamento perché c’è un accelerometro che ruota automaticamente il display. Infatti si può tenere anche in orizzontale se lo si desidera.

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Di solito vediamo una cornice arancione intorno al box, usata anche nelle immagini pubblicitarie, ma per fortuna non è obbligatoria. Ci sono diversi adesivi in dotazione, anche grigio, giallo, verde, azzurro, per cui possiamo abbinarlo all’ambiente in modo semplice. Questi si applicano alla base, donando colore a tutta la cornice essendo questa translucida. In tutti i casi, io ho mantenuto la livrea all white che trovo più gradevole.

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Sullo smartphone possiamo cliccare sull’icona a forma di casa, che attiverà l’abbinamento con HomeKit. Apparirà un codice sul display e-ink del termostato e dovremo inquadrarlo con la fotocamera. Tutto qui.

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Dopo aver appurato il funzionamento del sistema, si passa alla programmazione della temperatura. Il ministero della sanità consiglia 19° di giorno, anche se fino a 20/21 mi risulta essere ancora salubre. Il termostato ci proporrà un breve questionario chiedendoci quando ci svegliamo, usciamo di casa o rientriamo e, in base a queste informazioni, imposterà un programma base. Qui il tutto è molto soggettivo e dipende anche dal tipo di riscaldamento. Io ho quello idronico a pavimento, che trovo molto più confortevole, e questo ha un comportamento diverso rispetto ai tradizionali elementi radianti, perché è molto lento a salire in temperatura così come a disperderla. In pratica conviene usarlo quasi sempre con una temperatura costante, sfruttando la coda termica ottenuta quando l’acqua calda è già nel circuito sotto il pavimento. Far scendere tutti i giorni la temperatura nelle ore in cui si è fuori casa non è una buona idea con questo tipo di riscaldamento, perché si consuma di più a portarlo nuovamente a regime la sera. Inoltre la risposta è molto più lenta, quindi se lo accendiamo alle 18 ne iniziamo a sentire gli effetti alle 19. Per queste ragioni il mio setup iniziale è stato fisso a 19° durante il giorno e a 17 per la notte, che poi è molto breve perché io non dormo prima delle 2 e mia moglie si deve svegliare quasi tutti i giorni alle 5. I primi giorni con il termostato Netatmo sono stati tutt’altro che entusiasmanti.

netatmo-temperatura-eccessiva

In pratica teneva in funzione la caldaia fintanto che non veniva rilevata la temperatura impostata, ma non teneva conto del fatto che, con il riscaldamento a pavimento, l’acqua che metti ora in circuito inizia a far effetto più tardi. Il risultato è che si spegneva troppo tardi e in casa abbiamo sfiorato anche i 22° in alcune occasioni, temperatura davvero eccessiva. Ogni tanto sono intervenuto manualmente, ho provato a cambiare i programmi, ma le cose non sono migliorate di molto fino a quanto il termostato mi ha inviato una notifica sulla smartphone, avvisandomi di aver concluso l’analisi delle caratteristiche termiche dell’abitazione e proponendomi di usare un algoritmo di riscaldamento ottimizzato (chiamato PID). Ovviamente ho accettato, perché non aspettavo altro.

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Da qualche settimana lo sto usando così, andando solo a modificare di tanto in tanto la temperatura notturna, oppure provando ad aggiungere delle micro-aree a 20° nei momenti più freddi della giornata (anche se parlare di freddo dalle mie parti è eccessivo). Ho notato un netto miglioramento del comfort, confermato anche dall’analisi giornaliera (che si vede semplicemente ruotando lo smartphone), dalla quale si evince anche un minor funzionamento della caldaia. Questo si traduce con una semplice parola: risparmio.

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A fine mese ho anche ricevuto una email che mi riepilogava le ore di attività del riscaldamento, per un ammontare complessivo di 227. Questo dato mi servirà come cartina tornasole per marzo, periodo in cui ho sfruttato l’algoritmo ottimizzato e dovrei quindi ottenere valori migliori. Cliccando si accede anche al sito con lo storico sintetico delle informazioni, che vengono collegate al nostro account.

netatmo-email-attivita

Al momento sono molto soddisfatto dei risultati, anche se la strutturazione del mio impianto di riscaldamento non è perfetta. Mi ritrovo infatti dei termostati in ogni singolo ambiente, che però stanno a valle del circuito principale. In pratica questi possono comunicare solo la disattivazione dell’area preposta ma non richiede al termostato principale l’attivazione. Cercherò di essere più chiaro: se imposto 19° come target e questo viene raggiunto dalla rilevazione del termostato Netatmo, questo stacca il riscaldamento, anche se un ambiente è più freddo perché magari è esposto diversamente. Nelle prossime settimane cercherò una soluzione anche a questo, seppure io stia pianificando un cambiamento globale degli impianti per centralizzare tutti gli apparati in una singola piattaforma (vi terrò aggiornati, ovviamente). Parlando di funzioni accessorie, con Netatmo possiamo verificare la temperatura o modificarla fuori casa, volendo anche vocalmente con Siri. Basta dire qualcosa come “abbassa la temperatura di un 1°” ed è fatto. Si possono monitorare i consumi, pianificare le giornate singolarmente, abilitare la modalità manuale per un breve periodo oppure quella assente se saremo alcuni giorni fuori casa. Inoltre il termostato è controllabile anche tramite IFTTT, dove si trovano svariate ricette come quella utile che ci manda una email per avvisarci delle batterie scariche.

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Conclusione

L’idea di una casa intelligente può piacere a tutti, ma ha sempre faticato a prendere piede per via della complessità di installazione ed uso. Il termostato di Netatmo fa parte di una nuova categoria di dispositivi smart, semplicissimi da usare ed altrettanto da mettere in opera. Nel mio caso è stato utile l’idraulico, perché avevo un controllo remoto da installare in caldaia e non un semplice termostato, ma in generale l’installazione si può fare benissimo da soli, basta un cacciavite e saper collegare due cavi. Questa è la tecnologia che mi piace, quella che ci migliora la vita senza inutili complessità. Esteticamente il termostato è gradevole, anche se lo schermo e-ink non è il massimo. Sicuramente utile per ridurre i consumi, ha i problemi tipici della tecnologia: scarsa reattività e scarsa visibilità con poca luce. Tuttavia si lavorerà quasi sempre dallo smartphone, per cui non è un grosso problema ed è meglio avere una maggiore durata delle batterie. Per 176€ su Amazon è un prodotto decisamente consigliato.

PRO
+ Facile da installare
+ Due diverse modalità d’uso
+ Controllo facile da smartphone
+ Pianificazione e programmazione automatica
+ Analisi delle caratteristiche termiche dell’abitazione
+ Compatibilità con HomeKit e controllo vocale
+ Compatibilità con IFTTT
+ Possibilità di intervenire in remoto

CONTRO
- Forma non adatta alle cassette italiane
- Display e-ink poco leggibile al buio

DA CONSIDERARE
| Prima dell’algoritmo personalizzato le prestazioni non sono eccezionali

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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