Recensione: Xiaomi Mi5, lo smartphone per utenti “smart”

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Dopo essere rimasto ammaliato dal Mi4c di Xiaomi (recensione), non potevo esimermi dal provare il successivo Mi5. Acquistato in preordine e ricevuto già da alcuni mesi, ho tardato a recensirlo fintanto che non vi fosse un metodo semplice per sbloccarlo ed installare una ROM perfetta per il mercato italiano. Ciò significa che per diverso tempo ha giaciuto spento nella sua confezione e che il mio di test è effettivamente iniziato solo una decina di giorni fa. So che questa decisione ci ha svantaggiato rispetto i tanti arrivati prima di noi, ma preferisco parlarvene oggi che rappresenta finalmente una scelta sensata che non quando era destinato ai soli “smanettoni”. I primi due mesi o lo provavi in inglese con servizi Google zoppicanti, oppure dovevi usare ROM non ufficiali dove era tutto un bug. Stavo persino sviluppando antipatia per questo device, e non aveva senso recensirlo in quelle condizioni.

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Caratteristiche principali

Inizio col precisare di aver atteso anche per la colorazione, in quanto ho voluto il Mi5 completamente nero ed è arrivato dopo, mentre già a marzo si trovava quello bianco. Ci sarebbe anche oro, ma non mi è piaciuto molto. Colori a parte, i modelli a disposizione sono tre e si differenziano principalmente per la memoria. Io ho preso il base, con Snapdragon 820 a 1,8GHz, 3GB di RAM e 32GB di storage, che ho ritenuto più che sufficienti per la prova, anche perché il taglio da 64GB non porta nessun altro miglioramento. La versione Pro, invece, ha 4GB di RAM e ben 128GB di memoria, uniti ad un incremento del clock fino a 2,15GHz, ma ancora oggi non si trova in commercio. Tutte le specifiche tecniche di questo smartphone sono di altissimo livello, come la GPU Adreno 530, la fotocamera da 16MP con stabilizzazione ottica a 4 assi, apertura f/2 e autofocus per rilevamento di fase, Wi-Fi 802.11ac doppia banda, NFC, Bluetooth 4.2, infrarossi, USB-C e sensore d’impronta, mentre per lo schermo Xiaomi ha preferito rimanere su un moderato 5,15″ IPS Full HD al fine di contenere le dimensioni.

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Design ed ergonomia

Chiunque abbia visto dal vivo questo smartphone durante il periodo in cui l’ho portato con me, è rimasto impressionato dal design. In realtà non ci sono elementi straordinari, ma ogni dettaglio è curato per una massima resa dal punto di vista estetico ed ergonomico. In bianco è bello, ma quello completamente nero è davvero elegante (e per noi nerd direi che sembra il telefono di Batman).

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Il bordo in alluminio è tutt’altro che scontato: piatto in alto e in basso ma più sottile sui lati lunghi, con una bella sfaccettatura inclinata che si congiunge al retro curvo. Non è neanche semplicissimo far vedere questi bei dettagli nelle foto, per cui mi auguro che tutte insieme gli restituiscano un po’ di giustizia. Anche perché non è un terminale che troverete nel centro commerciale sotto casa ed è quindi difficile riuscire a toccarlo con mano prima di fare l’acquisto.

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Il retro curvo per quanto mi riguarda è più una caratteristica estetica che altro. La cosa importante, però, è che non ne rende difficoltoso l’uso, come invece avviene con la curvatura sul fronte. Dal punto di vista dei materiali Xiaomi ha puntato all’eccellenza, con vetro Gorilla Glass 4 fronte/retro e bordo in alluminio. L’area posteriore è di un nero lucido che in alcuni casi sembra quasi uno specchio.

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Le dimensioni sono piuttosto compatte: 144 x 69 x 7,3 mm. In mano lo spessore sembra perfino inferiore per via della curvatura, ma la cosa impressionante è il peso di soli 129 grammi. È così leggero che viene il dubbio sia vuoto all’interno e alcuni dicono che sembra delicato, invece non ti dà la sensazione che si rovini facilmente. Xiaomi ha dichiarato che la scocca ha una resistenza di 8H nella scala di Mohs, che corrisponde a quella del topazio ed è due volte più elevata di quella del quarzo. In effetti si vede che è molto robusto e usandolo senza cover non ho riscontrato nessun tipo di danneggiamento.

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Tutte queste caratteristiche fisiche, unite alla stondatura del retro, lo rendono molto comodo da maneggiare. Le principali operazioni si potranno anche eseguire con una mano sola, ma non proprio tutte. Raggiungere l’angolo più distante con il pollice è quasi impossibile con la presa normale e tenendolo solo poggiato sulla mano si rischia di farlo cadere. Purtroppo la funzione di riduzione dello schermo è ben lontana dall’efficienza riscontrata sui Huawei, anzi, diciamo pure che non funziona quasi mai ed è praticamente come non averla.

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I tasti sul lato destro per sblocco e regolazione volume si azionano comodamente pur essendo molto sottili, mentre sul fronte si trova un tasto centrale fisico con sensore d’impronte digitali integrato e due soft key ai lati. Questi non hanno le icone disegnate come sul Mi4c, ma si presentano come dei puntini, il cui LED bianco ha una luminosità intensa e si possono mantenere accesi sempre quando lo schermo è attivo (cosa molto comoda).

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I vantaggi di questa soluzione sono molteplici: si possono invertire le funzioni se si preferisce avere l’indietro a destra o sinistra, si ha tutto lo schermo libero visto che non serve la barra di navigazione e c’è un pulsante fisico, che continua ad essere apprezzato da moltissime persone per la sua semplicità d’uso. Inoltre, aggiungo, seppure mi trovi a farlo più o meno in ogni recensione, che io preferisco avere il riconoscimento dell’impronta davanti. Nelle mie giornate lo smartphone è quasi sempre poggiato sulla scrivania, quando non sul comodino o sul tavolo. In tutte queste occasioni basta un doppio tocco per attivare lo schermo o una pressione sul tasto home per sbloccare il dispositivo, senza doverlo ogni volta prendere in mano – come succede in quelli con il sensore sul dorso – e senza dover inserire continuamente il PIN.

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L’unico inconveniente con il Mi5 è che il sensore è molto sottile, quindi poggiando il dito perpendicolarmente, ad esempio l’indice, c’è poca superficie per il riconoscimento ed una o due volte su dieci sbaglia. Tuttavia il problema è molto relativo, in quanto nell’uso più frequente, naturale ed istintivo, andremo a poggiare il pollice lateralmente impugnando lo smartphone. In questo modo si massimizza la porzione di impronta a contatto con il sensore e lo sblocco diventa efficace al 100% oltre che velocissimo. Capito questo dettaglio non si avranno mai problemi.

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Alla base troviamo la porta USB-C, ai cui lati vi sono i fori simmetrici per speaker e microfono. Il secondo microfono per la riduzione del rumore ambientale si trova invece in cima, vicino al sensore ad infrarossi, mentre più a lato è posizionata l’uscita audio da 3,5mm. Il carrellino per le due SIM si trova sulla sinistra e purtroppo non supporta l’espansione di memoria con microSD.

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Display

5,15″, IPS, Full HD. Questi i numeri relativi allo schermo dello Xiaomi Mi5. I dati sono piuttosto simili a quelli del Mi4c, ma lo schermo è più grande di 4mm sulla diagonale. In un confronto diretto la resa mi è sembrata praticamente sovrapponibile, con l’unica differenza evidente che il Mi5 ha una visibilità migliore dai lati, rimanendo luminoso e senza variazioni cromatiche. I colori sono davvero molto buoni, con temperatura modificabile dalle impostazioni ed una resa ottima per foto e video. Segnalo che la home della MIUI può ingannare, perché Xiaomi ha scelto colori piuttosto leggeri, ma se mettete uno sfondo scuro e cambiate le icone di default, viene fuori tutto l’ottimo contrasto. Pur non essendo un AMOLED ha un bel nero, ottimo contrasto ed una luminosità che va oltre il buono, così come la visibilità all’aperto.

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Per quanto riguarda la decisione di rimanere sul FullHD, non posso che esserne felice. Con 1920 x 1080 pixel su 5,15″ di diagonale si ottiene una densità di ben 428ppi. La stessa risoluzione si trova sul display Retina 5,5″ di iPhone 6s Plus, di cui nessuno si sognerebbe di parlar male, ma quello del Mi5 è ancora più nitido. L’unico limite potenziale è quello dei visori VR, dove anche il QHD sembra insufficiente, ma per l’uso da smartphone il 1080p su circa 5″ è ideale e non appesantisce l’hardware, per cui CPU, GPU e batteria ringraziano.

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Multimedia

Inizio col dire che l’audio in chiamata è ottimo: forte e chiaro sia in ricezione che per la qualità del microfono con soppressione del rumore. Dove però sono rimasto stupito è con la musica. Lo speaker, posizionato nella zona bassa, è davvero ai livelli dei migliori top di gamma 2016. Certo, ha il limite di essere da solo, quindi non stereo, ma ha un volume abbastanza forte senza perdere in definizione. Vi è anche una discreta presenza di bassi ed una buona profondità. Inoltre se la cava molto bene anche collegato a casse esterne, per cui il giudizio è molto positivo su tutti i fronti. Paga solo l’assenza di auricolari in dotazione, cosa che di per sé non giudico troppo negativa, specie considerando il rapporto qualità/prezzo del terminale.

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Ho già riportato qualche numero relativo alla fotocamera, ma voglio ripeterli. Non tanto per i 16MP del sensore Sony IMX298 con Deep Trench Isolation o per il video in 4K, quanto per la stabilizzazione ottica a 4 assi. Vi dico che la resa fa davvero paura e lo si nota già mentre si sta scattando una fotografia, perché l’immagine rimane quasi immobile anche se la mano trema leggermente. L’app di Xiaomi è molto semplice da usare, ma non le mancano le funzionalità. Ha infatti una discreta modalità manuale, tanti effetti colore, panorama, tilt-shift, fish-eye, ecc..

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L’AF a rilevamento di fase è veloce e preciso, anche se in automatico è difficile farlo arrivare al massimo macro.. C’è però la modalità manuale, da cui si può impostarlo per ottenere risultati più precisi. Con il cursore circolare che appare dove tappiamo, possiamo modificare rapidamente l’esposizione, esattamente come si fa su iPhone. Veloce da avviarsi e nel catturare le foto, non ci sono davvero negatività nell’esperienza d’uso di questa fotocamera. Il bello è che anche la qualità dei risultati è ottima, andando a scontrarsi praticamente ad armi pari con gli ISOCELL di Samsung, come quello presente nel Galaxy S7. Anzi, forse la profondità dei colori è migliore nel Mi5, per cui parliamo davvero di una qualità molto convincente. Personalmente sono rimasto anche colpito dalla resa con poca luce, perché anche se il rumore c’è, le foto sono generalmente ben esposte e con colori corretti. È una di quelle fotocamere in cui non butti quasi nessuno scatto, anche al buio grazie all’eccellente stabilizzazione a 4 assi.

Lato video il Mi4c era molto scarso, mentre il Mi5 è un po’ migliorato. Ancora una volta il merito è dell’accoppiata sensore / ottica, ma alcuni lati negativi del precedente sono purtroppo rimasti. Troviamo infatti un bitrate piuttosto basso (notiamo artefatti qua e là) ed un AF automatico che ogni tanto va in tilt (si può selezionare quello al tocco per risolvere). La stabilizzazione funziona anche registrando in 4K, ma ha i classici difetti di quella ottica. Nelle fotografie è perfetta, nei video si notano un po’ di tentennamenti e distorsioni prospettiche. Sto ancora aspettato che i produttori del mondo Android capiscano che negli smartphone serve anche la stabilizzazione digitale in aggiunta a quella ottica. È vero che si perde un po’ di angolo di campo, ma la resa è nettamente superiore. In tutti i casi i video sono usabili ma decisamente meno convincenti rispetto il comparto foto. Per completezza specifico che sono davvero pochi gli smartphone in cui via sia una stabilizzazione degna di questo nome e pochissimi non si chiamano iPhone.

Prestazioni

Con uno Snapdragon 820 e 3GB di RAM, non sarà una grossa sorpresa che il Mi5 viaggi come un treno e i benchmark non possono che confermare le prestazioni di altissimo profilo. Il terminale scalda un po’ sotto stress, ma non è mai oltre la soglia di attenzione o rischio, e si raffredda molto più rapidamente rispetto all’810.

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L’ho strapazzato senza riserve in ogni settore e l’esperienza d’uso è sempre molto godibile, lo si nota già dalla rapidità di digitazione. Ho qualche appunto solo sulla MIUI 7, ma ne parlerò più avanti.

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La Adreno 530 alimenta lo schermo Full HD con estrema scioltezza e non vi è praticamente nessun titolo che riesca a metterla in difficoltà. A Real Racing 3 si gioca con tutta la grafica e gli effetti al massimo con un frame rate elevato e senza incertezze, ma lo stesso vale per Fifa 16, Asphalt 8, Modern Combat, ecc.. Anche in questo ambito, dunque, il pedigree è da vero top di gamma e parte del merito è da imputare alla memoria di archiviazione UFS 2.0.

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Sul fronte connettività si sono dimostrati ottimi alleati il Wi-Fi 802.11ac doppia banda, il Bluetooth 4.2 e l’NFC, mentre l’assenza della banda LTE 800MHz può effettivamente essere un fastidio per alcuni. In particolare mi riferisco agli utenti di Wind, operatore che lavora in Italia solo su 800 e 2600MHz e, rimanendo senza la prima, gli manca una buona copertura in campo chiuso. Non ci sono problemi con H3G e va molto meglio anche con TIM e Vodafone, i quali sopperiscono con la banda da 1800MHz, che non è penetrante come quella da 800 ma comunque arriva discretamente bene in luoghi chiusi. Dico discretamente bene perché, almeno a casa mia, nel medesimo punto e con lo stesso operatore (TIM), il Galaxy S7 prende il 4G+ mentre il Mi5 rimane in 3G. Appena esco dal portone, però, la situazione si parifica. Nei locali, invece, specie quelli fronte strada, sono riuscito ad agganciare senza problemi il 4G+ anche sullo Xiaomi, che ha un modem LTE Cat 12 da 600Mbps (teorici ovviamente). Nel mio uso tipico non ha creato nessun problema, perché in casa o in studio ho sempre il Wi-Fi, però è una possibile limitazione da tenere a mente e che deriva dal fatto che questo dispositivo non nasce per il mercato internazionale.

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Software

Alla base del Mi5 troviamo Android 6.0 rivestito dalla bella MIUI 7. Ne ho già parlato in occasione di Mi4c (recensione) e poi del Redmi Note 3 (recensione), per cui la vedremo ora solo a grandi linee. Inizio col dire che con la ROM internazionale ci sono tutti i servizi Google e che funzionano alla perfezione. Siamo comunque lontani dall’esperienza di Android stock e rientriamo dunque in quell’ampia area di soggettività e preferenze personali. C’è chi la ama e chi la odia, io non arrivo a nessuno dei due estremi ma ne apprezzo la praticità e l’estetica.

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I punti salienti sono simili a quelli della EMUI di Huawei, per cui: assenza del drawer, centro notifiche e toggle rapidi in due pagine separate e task manager a scorrimento orizzontale. Ciò che caratterizza ancor di più la MIUI è il design pulito e minimale, l’efficienza di alcune app di sistema (Email, per me, è la migliore su Android) e alcune chicche sparse qua e là.

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Parlo, ad esempio, della ricerca rapida col tastierino numerico del telefono, della personalizzazione del colore del LED di notifica in base al tipo di segnalazione, della possibilità di definire liberamente le funzioni dei tasti frontali (che possono avere retroilluminazione sempre attiva), la barra di stato ampiamente personalizzabile (nome operatore, velocità di connessione, icone di notifica, ecc..), la ricerca rapida delle app in stile Spotlight, funzioni di backup/ripristino via cloud molto semplici e tanto altro ancora.

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Devo purtroppo fare anche un appunto su una modifica recente della MIUI 7, in quanto sono state unificate la ricerca nelle app con il centro notifiche/toogle. Questo significa che facendo uno swipe verso il basso nella home, ora vedremo anche le notifiche, alcune informazioni di stato, ecc.. e per andare effettivamente a fare la ricerca si deve premere nel campo in alto. Ciò avvia una lenta animazione che fa sparire tutto il resto, ridimensiona la barra e poi fa apparire la tastiera. Si perde troppo tempo e fa sembrare il telefono lento quando invece non lo è affatto. Comunque va detto che siamo già alla fase alpha della MIUI 8, che dovrebbe migliorare alcuni dettagli estetici e rifinire piccoli errori della attuale. Un altro difettuccio, ad esempio, è che spesso mi segnala il badge sul Play Store anche se riguarda una semplice notifica e non la disponibilità di un aggiornamento. Qui però il colpevole principale è Android che non supporta i badge a livello di sistema.

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Per quanto riguarda i temi, va detto che c’è anche roba pessima dal gusto tutto orientale, ma di cose carine se ne trovano diverse e sono ampiamente personalizzabili in ogni dettaglio. Possiamo dunque comporre il nostro personale stile prendendo le cose che ci piacciono di più, che comprendono i classici sfondi ed icone, ma anche suonerie, notifiche, tastiera telefonica, barra di stato, animazione di boot e tanto altro.

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Batteria

Buona la capienza della batteria, con 3000 mAh, ma buona soprattutto l’autonomia risultante. Per essere sintetici direi che è proprio uno dei punti forti di questo terminale, cosa non proprio scontata viste le prestazioni. Ovviamente lo schermo Full HD contribuisce a contenere i consumi, ma è tutto l’insieme che appare ben ottimizzato. Il giorno di attività si completa serenamente, arrivando a quello successivo con un utilizzo più leggero. Regge 14h di riproduzione video continua oppure 20h di telefonate (sotto rete 3G), giusto per dare un’idea concreta dei risultati ottenibili. Per me è stata una sorpresa: vedendolo così compatto e leggero mi aspettavo un terminale che arrivasse a sera a stento (come ad esempio OnePlus X), invece l’autonomia è davvero buona. Inoltre supporta la ricarica rapida Quick Charge 3.0, che consente di raggiungere l’80% in mezz’ora. Sarà proprio difficile avere problemi di batteria con il Mi5.

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Conclusione

Proviamo a partire da uno smartphone ideale e vediamo quanto è distante lo Xiaomi Mi5. Dal punto di vista costruttivo è ottimo e so che l’estetica è soggettiva, ma l’armoniosità e l’eleganza penso si possano giudicare in modo universale e questo dispositivo ne ha da vendere. L’hardware è eccellente sotto tutti i punti di vista, l’audio e la fotocamera ampiamente sopra il buono, la batteria pure e il display è probabilmente tra i migliori IPS che io abbia visto. Il software è molto curato, ma la questione dello sblocco per il cambio ROM è certamente una scocciatura da considerare. Non è propriamente colpa dello smartphone, che non nasce per essere usato da noi, ma diciamo anche che ci potrebbe allontanare di 1/10 dalla perfezione. Le dimensioni sono molto indovinate, con ottima portabilità e buona visibilità, anche perché i tasti sono esterni e tutto lo spazio è sfruttabile. Manca l’espansione con microSD, è vero, ma c’è anche da dire che la base parte già da 32GB, che non sono poi così pochi. Inoltre va considerato questo: dove lo trovate un altro smartphone con uguali caratteristiche hardware e al tempo stesso così curato nel design, nei materiali e nel software, che costa 350€? Stiamo parlando di un top di gamma a tutti gli effetti, dove non solo c’è tutto quello che ci deve essere per considerarlo completo, bello ed efficiente, ma ha anche qualcosa in più come il dual SIM e il sensore infrarossi. E ovviamente non mancano quello per le impronte digitali e la nuova USB-C con ricarica rapida. Anche se la questione della banda LTE mancante rientra nelle “non colpe di Xiaomi” (perché in Cina non serve e questo nasce per essere venduto lì), mi sembra giusto togliere un altro decimo al voto totale, e arriviamo dunque a 8/10, che corrisponderebbero alle nostre 4 stelle del buono. Tuttavia ci sono cose come l’eccellente stabilizzazione ottica (lato foto) e l’incredibile rapporto qualità/prezzo, che vanno persino oltre ciò che il mercato ci offre mediamente nei top di gamma e che possiamo considerare ideale. Per questa ragione, fatte tutte le valutazioni del caso, mi sembra davvero difficile non dare 4,5 stelle al Mi5.

Inoltre abbiamo anche dei codici sconto che fanno scendere notevolmente il prezzo su GearBest per alcuni giorni:
– MI5B per Xiaomi Mi5 nero a 318,19€
– MI532GB per Xiaomi Mi5 bianco a 322,61€
– MI5G per Xiaomi Mi5 oro a 327,03€

Se sporcarvi un pizzico le mani con il Terminale è per voi concepibile, seguite questa mia guida per avere con una spesa così bassa un vero top di gamma ad un prezzo stracciato. Per altro mi dicono che la spedizione Italy Express ora passa nelle mani di BRT in Italia e non si dovrebbe neanche pagare la dogana. Personalmente lo considero un vero best-buy.

PRO
+ Dimensioni compatte e incredibilmente leggero
+ Ottima costruzione ed ergonomia
+ Estetica molto curata
+ Prestazioni ottime anche sotto stress
+ Schermo godibile e di elevata qualità
+ Tasti soft touch con retroilluminazione sempre attiva
+ Vibrazione a bassa frequenza
+ Ottima ricezione, buon audio in chiamata (anche in vivavoce)
+ Speaker e DAC di ottima qualità
+ Dual SIM, entrambe con LTE
+ Fotocamera molto buona
+ Stabilizzazione eccellente (principalmente lato foto)
+ Sensore d’impronta frontale
+ LED di notifica multi colore e programmabile
+ Sensore infrarossi
+ Batteria di lunga durata e con opzioni di risparmio configurabili
+ Ricarica QuickCharge 3.0
+ Wi-Fi 802.11ac veloce, stabile e a doppia banda
+ Bluetooth 4.2 con NFC
+ MIUI 7 ricca di funzionalità utili
+ Prezzo molto vantaggioso

CONTRO
- La memoria non è espandibile con microSD
- Manca la banda LTE da 800MHz
- I video possono ancora migliorare

DA CONSIDERARE
| Sconsigliato a chi non vuole sentir parlare di root, bootloader, ecc..

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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