Finisce l’era di Yahoo!, acquisita da Verizon per essere incorporata in AOL

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Nulla è per sempre, specialmente sul web. Se negli ultimi anni i social network concorrenti di Facebook e Twitter hanno chiuso i battenti (Ping, Orkut, Beats Connect) o vivono di luce riflessa di altri servizi (qualcuno ha detto Google+?), la scure della fine di un percorso più o meno glorioso si è abbattuta anche su Yahoo!, storico e ultimo portale dell’era di internet 1.0. Nato nel 1994 (4 anni prima di Google), Yahoo! si presentava come una directory di siti web compilata a mano dai suoi collaboratori, esattamente come Altavista o il nostrano Virgilio. Con il tempo e l’aumento dei visitatori, Yahoo! si convertì ben presto in un portale, ossia in un unico raccoglitore di notizie, giochi online e community con l’intenzione di aggregare e razionalizzare quanti più contenuti possibili. Dopo fu introdotto anche il motore di ricerca, le cui API furono presto sfruttate da big del settore dell’informatica come Microsoft per il suo MSN, quando Bing non era nemmeno nei progetti della società.

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L’evolversi del web ha iniziato a creare alcuni problemi alla società che, dal canto suo, si è sempre mantenuta sui propri binari, senza una vera e propria volontà di rinnovarsi (anche nell’era di Marissa Mayer). Dopo un primo e timido tentativo di acquisire Google, la società ha più volte cambiato il layout del proprio portale, offrendo sempre più servizi (come Flickr, acquisito ed integrato nell’asset societario), ma spesso del tutto indipendenti tra loro, andando controcorrente rispetto a quanto offerto da Facebook, divenuto ormai la vera e propria pagina iniziale del browser per la stragrande maggioranza degli utenti web: da qui, infatti, spesso si reperiscono notizie ed informazioni (anche se in pochi sanno discernere fra bufale e verità, cosa che nell’era dei portali non poteva accadere vista la selezione a monte delle fonti).

Yahoo! è stata oggi acquisita da Verizon per la modica cifra di 4,8 miliardi di dollari, visto che la società guidata dalla Mayer detiene ancora il 15% di Alibaba per un valore di 31 miliardi di dollari. L’operatore telefonico (compartecipato dall’europea Vodafone) ha deciso di integrare i servizi del portale in quelli già offerti da Aol.com, società rilevata qualche mese fa, ma non acquisirà il pacchetto dei brevetti che, invece, sarà venduto separatamente. Insomma, forse Jerry Jang (ex CEO e fondatore di Yahoo!) avrebbe dovuto accettare l’offerta di acquisizione da parte di Microsoft di 44 miliardi di dollari, formulata nel 2012 poco prima delle sue dimissioni.

Elio Franco

Editor - Sono un avvocato esperto in diritto delle nuove tecnologie, codice dell'amministrazione digitale, privacy e sicurezza informatica. Mi piace esplorare i nuovi rami del diritto che nascono in seguito all'evoluzione tecnologica. Patito di videogiochi, ne ho una pila ancora da finire per mancanza di tempo.

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