Questo ultimo giorno d’agosto è caratterizzato da una serie di annunci per quanto riguarda i servizi di archiviazione nel cloud. Sia Apple che Amazon, quasi in contemporanea, vanno a migliorare ed ampliare i loro piani di archiviazione. Il colosso di Cupertino, a pochi giorni dal keynote del 7 settembre, ha voluto estendere l’offerta del suo servizio iCloud, che da oggi offre un nuovo piano da ben 2TB di spazio al costo di 19,99€ mensili. Questa opzione va ad aggiungersi a quelle da 5GB gratuiti, 50GB a 0,99€, 200GB a 2,99€ e 1TB a 9,99€ al mese e può risultare particolarmente significativa in vista del lancio di macOS Sierra, il quale integra particolari funzionalità di ottimizzazione dell’archiviazione. Grazie a queste potremo spostare in automatico parte dei file presenti nel nostro Mac (come la cartella Documenti e la Scrivania) sul cloud, per liberare spazio dai dischi fissi (in particolare da quegli SSD poco capienti e difficilmente sostituibili sui più recenti portatili di casa Apple).
Se abbiamo bisogno di molto spazio per i nostri dati non si può non tenere conto del secondo annuncio di giornata, quello fatto dalla società di Jeff Bezos, che ha portato in Italia la possibilità di aderire al piano di archiviazione illimitata di Amazon Drive. La soluzione prevede una tariffa da pagare annualmente pari a 70€, che tradotta in una unità di misura più comune per questo genere di abbonamenti, corrisponde a poco più di 5,80€ al mese. Rimane la possibilità di mantenere il piano gratuito al servizio che, al pari di iCloud, offre 5GB di spazio di archiviazione. I clienti Prime possono invece continuare a beneficiare del servizio Prime Photos, che offre spazio illimitato solo per questa tipologia di file. Amazon Drive offre una serie di app per smartphone e tablet oltre ad un client per sistemi desktop al pari di Dropbox e degli altri servizi più diffusi. È possibile abbonarsi a tre mesi di servizio gratuito, con la facoltà di disdire il rinnovo automatico in qualunque momento. In questo modo si ha tutto il tempo per saggiare le potenzialità del prodotto, in termini di velocità e reattività dei server e decidere se vale i 70€ richiesti.
Si sa che quando si parla di cloud è impossibile non citare il gigante e capostipite del settore: Dropbox. Questa volta, però, non possiamo farlo in termini lusinghieri. Il suo piano gratuito da 2GB sta ormai stretto ai più, mentre quello professionale al costo di 9,99€ al mese offre 1TB di spazio. Lo scivolone di questi giorni riguarda invece questioni di sicurezza. Dropbox sta inviando email a tutti i suoi utenti che non hanno aggiornato la password di accesso al servizio dopo il 2012, chiedendo di farlo. Inizialmente l’azienda aveva dichiarato che non vi era alcun problema e che si trattava di una misura precauzionale. Tuttavia pare che la questione sia ben più grave. Secondo il portale Motherboard, il colosso dei servizi cloud ha subito un furto di oltre 60 milioni di account con indirizzi email e relative password. Dal canto suo Dropbox, dopo l’ammissione del problema, ha dichiarato che nessun accesso indesiderato agli account è stato mai effettuato. La vicenda deve essere ancora approfondita, nel frattempo il miglior consiglio che possa darvi è quello di attivare l’autenticazione a due fattori.