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Qualche mese fa abbiamo avuto modo di provare uno smartphone della cinese UMI, il Touch. Per distinguersi, si è distinto… ma non in positivo: ha infatti stabilito il record del voto più basso sinora dato a uno smartphone qui su SaggiaMente. Estetica discutibile, app fotocamera non funzionante, software pessimo… Confezione e batteria a parte, era riuscito a deludermi in ogni ambito. Un peccato soprattutto perché per la fascia in cui si proponeva e per le caratteristiche sulla carta non sarebbe stato male. Se c’è una cosa che però ci hanno dimostrato le nuove realtà dalla Cina, è che non si arrendono al primo tentativo errato. Qui entra in gioco UMI Super, che promette di essere di razza ben superiore rispetto al Touch. E, come vedremo nel prosieguo della recensione, in buona parte non si è rivelato un marinaio.

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Caratteristiche principali

A livello di caratteristiche, è un curioso melting pot di quanto offerto da altri marchi. UMI non fa affatto mistero dei suoi fornitori, a partire dal SoC Mediatek Helio P10: lo stesso del Meizu M3 Note da poco recensito, ma con una frequenza leggermente superiore, 2 GHz, per i 4 core principali. La RAM è da 4 GB, a cura di Samsung, che si è occupata pure dell’archiviazione eMMC da 32 GB (espandibili tramite microSD). Il sensore fotografico posteriore è di provenienza Panasonic, 13 Megapixel con autofocus rapido e flash LED a doppia tonalità; davanti abbiamo una fotocamera più classica da 5 MP, a cura GalaxyCore. Lo schermo è un Full HD LTPS da 5,5″, realizzato da Sharp, con la protezione del Gorilla Glass 3 di Corning.

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Praticamente una consuetudine dei cinafonini, abbiamo anche per UMI Super una configurazione dual SIM, di tipo micro. Attenzione, però, che come in altri esemplari recensiti se si vuole espandere la memoria integrata bisogna rinunciare alla seconda SIM, dato che la microSD andrà ad occupare tale alloggiamento. È presente il 4G e, gradita sorpresa, comprende anche la gamma 800. Completano la connettività il Wi-Fi 802.11n dual band 2,4/5 GHz, Bluetooth 4.1 e GPS. Quasi superflua da notare l’altra consuetudine dei cinafonini, ovvero l’assenza di NFC. Non mancano invece i soliti sensori (accelerometro, giroscopio, ecc..) e si mette in mostra anche la radio FM. La batteria è una generosa unità non rimovibile firmata Sony, che mette a disposizione dell’utente 4.000 mAh. Assolutamente promossa la presenza di USB-C, ancora rarità nella fascia sotto i 250 € e che fa ben sperare per un’accelerazione della diffusione.

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Veniamo alla confezione: non si sa quale sia il motivo che in UMI ha spinto a tale scelta, fatto sta che hanno peggiorato proprio uno dei pochi pregi del Touch. Addio alla compatta scatola in simil-filigrana, arriva una confezione metallica stile biscotti danesi, prona ad ammaccarsi al minimo urto. Anche l’ordine dei vari componenti principali è discutibile, dato che sembrano stati messi in fretta e furia. Un plauso alla scelta adoperata per il cavo USB-C: UMI non ha ripetuto l’errore fatto da una ben più nota azienda coreana (lo so che vi fischiano le orecchie, LG) di usare lo stesso tipo di connettore da ambo le parti, che riduce di fatto l’uso in abbinamento al solo caricabatterie in dotazione. Quello incluso col Super ha la USB-C da una parte e la classica USB dall’altra, il che ne permette il collegamento a qualsiasi caricatore nonché a qualsiasi computer. Smartphone, cavo, caricabatterie, graffetta slot SIM, piccolo manuale. Altro non c’è, e come ho già ribadito in altre occasioni non lo trovo affatto un male, visto che almeno un paio di auricolari in casa li si trova sempre.

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Design ed ergonomia

Se UMI Touch intendeva prendere come riferimento l’iPhone 6/6s, questo Super direi tende più a prendere parzialmente a modello 5s/SE in una loro ipotetica versione Plus. Il colpo d’occhio della nostra unità color oro è assicurato. La scocca è quasi del tutto in alluminio, salvo le parti plastiche dove si trovano le antenne. Colpiscono pure il vetro con curvatura 2.5D della parte frontale e la cura anche ai bordi, molto migliori del Touch che quasi tendevano a tagliare le dita. Più in generale, si vede che l’azienda ha imparato la lezione: quasi tutti gli allineamenti sono stati azzeccati stavolta, o se non lo sono si tratta di dislivelli visibili solo andandoli a guardare apposta per svariati secondi. Solo un punto non è riuscito molto bene e ne riparleremo tra poco. Ma stavolta arriviamo davvero vicini al cosiddetto pelo nell’uovo.

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Non è migliorato invece dall’altro modello il peso: siamo sui 185 g, il che alla bisogna lo rende idoneo come oggetto contundente improvvisato (la redazione di SaggiaMente non si assume qualsiasi responsabilità nel caso qualche lettore decida di prendere sul serio la battuta). D’accordo, iPhone 6s Plus non si discosta molto, ma qui si nota molto pure lo spessore. L’impugnatura è buona e nonostante il metallo liscio sul retro il rischio caduta è piuttosto basso. Guardando al frontale, abbiamo un aspetto gradevolmente pulito, con la capsula auricolare al centro, il sensore fotografico a destra e quello di luminosità a sinistra. Non c’è più il flash, che invece era presente nel Touch. Sotto lo schermo abbiamo i pulsanti di navigazione a sfioramento, di default disattivati a favore di quelli virtuali. Oltre ad essere una preferenza personale, consiglio di non attivarli anche in virtù del fatto che quelli laterali Indietro e Menu Contestuali non presentano illuminazione. Essa è invece presente nel pulsante centrale, dato che agisce pure da LED per le notifiche con un gradevole effetto circolare e diversi colori a disposizione.

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Sulla sinistra abbiamo lo slot per l’inserimento delle SIM (il carrellino si estrae facilmente) e un pulsante programmabile per l’avvio rapido di un’app selezionata dalle impostazioni. Qui è dove UMI non ha azzeccato l’allineamento, col pulsante che risulta in dislivello rispetto allo slot adiacente. Sulla destra troviamo il bilanciere del volume e il pulsante di accensione/blocco. Si ripete quanto già visto sul Touch: ci si abitua, ma almeno all’inizio si finirà a bloccare spesso lo schermo invece di cambiare il volume. La corsa dei pochi tasti fisici presenti è morbida, mentre il gioco un po’ si fa avvertire.

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Sul retro, troviamo l’essenziale: fotocamera, flash e sensore d’impronte digitali. Già, stavolta è stato posizionato dietro, altro motivo che in sostanza vanifica i pulsanti fisici frontali: chi li adotta, come HTC, Meizu, Samsung e Xiaomi, intelligentemente integra il sensore nel tasto Home, in stile iPhone. Viceversa, chi adotta i tasti virtuali software, tende a metterlo nella parte posteriore del dispositivo (fa eccezione Motorola nei suoi più recenti dispositivi, che ha collocato lo stesso il sensore davanti). Fatta questa osservazione estetica, il riscontro è positivo: quasi sempre ha riconosciuto il dito, anche posizionato in maniera non proprio perfetta.

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Concludendo la disamina della scocca, sulla parte superiore troviamo il jack cuffie da 3,5mm, mentre inferiormente abbiamo altoparlante e microfono principale (quello per la cancellazione del rumore è invece dietro) ai lati della porta USB-C. Nel complesso, si può dire che il salto avanti in qualità fatto da UMI Super è evidente e se al prossimo giro decideranno di metterlo pure a dieta sarà pressoché privo di punti negativi rilevanti.

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Display

Abbiamo uno schermo da 5,5″ con risoluzione Full HD, di tipo IPS con metodo produttivo LTPS, già visto sul Meizu M3 Note. Come già osservato in tale occasione, il suo vantaggio principale è una consistente riduzione dei consumi rispetto agli IPS “classici”. Anche stavolta ritroviamo la tecnologia software MiraVision, non però attivata di default e che consiglio di utilizzare, in quanto la resa standard è piuttosto scialba. La visione all’aperto non presenta particolari problemi, sempre evitando di mettersi proprio col sole contro, e ai lati si notano soprattutto sia una tendenza dei bianchi all’ingiallimento sia un’alterazione delle tonalità più scure. Buona la reattività al tocco.

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Al di là del già citato MiraVision, nessun altro accorgimento funzionale è stato apportato al dispositivo: niente Display Ambient (la notifica viene segnalata dal solo LED), niente doppio tocco per riaccendere lo schermo (che nel Touch invece c’era), niente avvio di app disegnandone la lettera iniziale (anche questo visto nell’altro modello)… Si poteva fare qualche sforzo in più, ma ad ogni modo nulla che pregiudichi l’uso del dispositivo.

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Multimedia

Rispetto al disastro del Touch, l’audio di UMI Super si dimostra ben più vicino a categorie superiori. La capsula auricolare ha ancora un output un po’ basso, ma restituisce voci pulite. Stesso discorso vale per l’altoparlante principale: suono piuttosto presente ma il volume massimo non farà correre il rischio di spaccarsi i timpani. Bene sia nell’uso con le cuffie, grazie anche all’equalizzatore, sia i microfoni.

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Capitolo fotocamera… Vi ricordate le impostazioni dell’altro UMI? Idem con patate qui. Siamo al sesto telefono con la stessa interfaccia. Per carità, ricca di opzioni (stabilizzazione digitale, regolazione manuale di esposizione bilanciamento del bianco, filtri, panorama, ecc..), ma cambiate un po’, per favore!

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Parlando delle foto in sé, finalmente ci troviamo davanti a qualcosa che funziona. Funzionamento immediato, nessun blocco. Peccato che a un’app stabile non corrispondano risultati degni di nota. Iniziamo dal dire che l’autofocus è sì veloce, ma senza HDR: attivandolo si perde gran parte della rapidità. Più in generale, ho visto una resa stranamente migliore disattivando HDR. Le immagini non si faranno ricordare negli annali sin dagli scatti diurni, dove sembra essere applicato un filtro volto a replicare gli occhiali da sole (e gli effetti, l’ho controllato più volte, erano rigorosamente impostati su “Nessuno”). Oserei dire che appaiono come se fossero stati scattati su Marte invece che sulla Terra. Invito in particolare al confronto visivo con due foto scattate più o meno dallo stesso punto, una dal Nexus 5X e l’altra dal Super: non credo ci saranno particolari difficoltà nel capire subito all’occhio perché la resa peggiore è dello smartphone UMI.

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Anche a livello di dettagli non c’è paragone e posso garantire che non c’è bisogno di scomodare un Nexus per fare di meglio, chiedere a Meizu. Nulla di spettacolare nemmeno per i video 1080p e per la fotocamera frontale da 5 Megapixel.

Prestazioni

Non ci si può lamentare di questo UMI Super nell’uso normale: l’Helio P10 fa il suo dovere nel giostrarsi tra le varie app, coadiuvato da 4 abbondanti GB di RAM. Nei benchmark i risultati di questa dotazione curata si vedono tutti. Come avevamo osservato per il Meizu M3 Note, la GPU Mali T860 non si rivolge al gaming pesante e non si deve pretendere la fluidità massima sui titoli maggiori. Se però ci si diletta principalmente con Pokémon Go, si va più che tranquilli (preferibilmente evitando la realtà aumentata, che altrimenti un po’ di lag lo va a mostrare). Il riscaldamento sotto sforzo rimane accettabile.

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La connettività era già stata piuttosto curata col Touch e lo si conferma pure qui: passando la scheda Wind dal Meizu a questo UMI ho subito visto comparire l’icona 4G, a garanzia che il supporto 800 MHz non risulta solo sulla carta. È uno dei pochi cinafonini con cui da tale punto di vista si va sul sicuro, insegnando qualcosa persino alla ben più celebre Xiaomi. Buona anche l’operatività in Wi-Fi su entrambe le bande supportate. Interessante una delle poche peculiarità software presenti, Turbo Download, che permette in fase di scaricamento file di coniugare le velocità 4G con quelle della linea fissa su cui si basa la rete Wi-Fi collegata. Il rovescio della medaglia, ovviamente, è che può venire la tentazione di utilizzarlo per contenuti di grandi dimensioni e dunque tanti saluti al piano dati mobile. Positivi anche Bluetooth e GPS.

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Software

UMI fornisce anche stavolta una versione quasi stock di Android Marshmallow, dotata dei servizi Google e con molte poche personalizzazioni. Il launcher predefinito è molto simile a quello di Big G, fatta eccezione per il comodo contatore per gli elementi non letti in prossimità delle icone (ma non tutte). Le app integrate non spiccano: alcune, come Galleria, sono davvero povere di opzioni, mentre altre, come Browser, ispirano ben poca fiducia per la tipologia di permessi che richiedono. Il consiglio è pertanto di procedere subito a procurarsi app alternative in pressoché ogni ambito, che siano di Google oppure di altri, sopperendo alle carenze delle opzioni native. Le impostazioni sono state impoverite rispetto alla precedente recensione UMI, e a parte alcune opzioni come il Turbo Download, la gestione dei pulsanti e del LED, non si discostano da quanto vedremmo su un Nexus. In aggiunta al meccanismo già previsto da Android per gestire i permessi delle app, UMI ne ha aggiunto uno suo, ma è talmente insistente che si finisce presto a disattivarlo. Gli aggiornamenti sono molto frequenti, ogni una o due settimane. Non ritroviamo stavolta la RootJoy, feature decantata nel materiale promozionale del Touch e che in realtà non risultava funzionante (se non per un’abbozzata modalità di backup). Forse stavolta hanno preferito non promettere qualcosa di non mantenibile. L’ultimo appunto è per la traduzione in italiano, ancora approssimativa in certe aree.

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Batteria

Esattamente come su UMI Touch, la batteria da 4.000 mAh non delude e permette di superare la giornata anche con un uso intensivo; alleggerendo l’operatività o mettendolo come telefono secondario, si riesce a coprire quasi l’intera settimana lavorativa. Dispone di un metodo di ricarica rapida, che consente in 5 minuti di ottenere almeno un minimo per le chiamate, mentre per riportarlo al 100% occorrono circa due ore. Un mulo che difficilmente lascerà a piedi l’utente fuori casa, sempre tenendo conto di non coinvolgere giochi o film che sono acerrimi nemici per la batteria di qualsiasi smartphone.

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Conclusione

Più lo guardo e più mi chiedo: ma perché UMI ha fatto uscire il Touch? Era un dispositivo che per realizzazione rischiava di affossare sul nascere l’immagine di questa promettente realtà. Col Super siamo su tutt’altro livello e se non arriva a 4 stelle è solo per colpa della fotocamera; il software un po’ rozzo out of the box si può perdonare, dato che le app sono facilmente sostituibili. Stavolta posso pure consigliarlo come smartphone principale, a patto di non farci le foto (o, perlomeno, non contarci per metterle negli album dei ricordi). Riguardo al prezzo, i quasi 200€ richiesti sarebbero anche adatti all’hardware se il modulo fotografico fosse sufficiente. A renderlo decisamente più appetibile ci pensa Gearbest, con uno sconto importante valido fino al 31 agosto o esaurimento scorte. Inserendo nel carrello il codice GBSUPER (dopo aver effettuato il login), il prezzo scenderà a soli 159€. In caso vogliate acquistarlo, ricordate di selezionare la spedizione Italy Express per consegna gratuita in circa 15gg con corriere BRT senza costi di dogana.

PRO
+ Dotazione hardware equilibrata
+ Costruzione azzeccata quasi su tutti i fronti
+ C’è la USB-C
+ Il LED di notifica è una chicca ben riuscita
+ Sensore d’impronte digitali reattivo
+ Buon schermo
+ Audio dalla resa pulita
+ Connettività completa anche sul fronte 4G
+ Android con davvero poche personalizzazioni
+ Batteria dalla durata invidiabile

CONTRO
- La confezione metallica è stata una scelta infelice
- È piuttosto pesante
- Il volume massimo è basso
- Risultati deludenti dalla fotocamera
- App predefinite inferiori alle corrispondenti Google o di altri
- Manca qualche impostazione aggiuntiva per il display

DA CONSIDERARE
| Meglio tenere i pulsanti di navigazione software

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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