Altri dettagli sui componenti interni di iPhone 7 e Apple Watch Series 2

Nella giornata di ieri abbiamo pubblicato un post riguardante il teardown, svolto da iFixit, di iPhone 7 Plus. Tuttavia nel momento in cui scrivevamo, lo smontaggio del dispositivo era ancora in corso e dunque le informazioni del tutto parziali. Durante la giornata però, iFixit ha provveduto a disassemblare e ispezionare anche iPhone 7 da 4,7” ed Apple Watch Series 2, riuscendo a raccogliere maggiori informazioni che mi sembra doveroso riportare qui.

Iniziamo subito con una correzione. Ieri abbiamo detto che lo spazio precedentemente riservato all’inserimento del vetusto jack audio da 3,5mm, era riempito da un pezzo di plastica apparentemente non funzionale. Un’analisi più approfondita ha rivelato una realtà diversa, confermata anche da Apple stessa. Il misterioso componente non è altro che un particolare sfiato barometrico (barometric vent) utilizzato per equilibrare la pressione ambientale con quella interna alla scocca del dispositivo. Questo espediente permette al barometro di funzionare in maniera precisa nonostante il nuovo iPhone 7 sia molto più sigillato rispetto ai precedenti modelli, per il conferimento della proprietà di resistenza agli schizzi d’acqua.

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Quello tenuto tra le pinzette è il misterioso componente, utilizzato per mantenere bilanciate la pressione atmosferica e quella interna allo chassis di iPhone 7.

Andiamo ora a scoprire più nel dettaglio il cuore pulsante di iPhone 7: il chip A10 Fusion. Secondo quanto riportato da Chipworks, il processore che tutto muove è prodotto nelle fonderie di TSMC con tecnologia FinFET a 16nm, e questa parrebbe essere l’unica azienda fornitrice del chip, con buona pace di Samsung che invece mantiene il monopolio nel produzione della memoria RAM. Proprio quest’ultima, per la prima volta, si differenzia tra i due modelli di iPhone, arrivando in un modulo da 3GB per il modello Plus e 2GB per quello più piccolo. Bisognerebbe ora vedere se questa differenza abbia degli impatti sulle prestazioni e sulla quantità di pagine web e app che rimangono aperte in background, senza bisogno di ricaricamenti. Tuttavia va tenuto conto che nel modello Plus vi è quantità maggiore di pixel da gestire e probabilmente parte della RAM aggiuntiva potrebbe essere utilizzata anche per la gestione della doppia fotocamera.

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L’attuatore aptico (taptic engine) di iPhone 7 Plus ripreso in movimento, ai raggi-X, durante la simulazione di una pressione del tasto Home.

Venendo a parlare di Apple Watch Series 2, lo smontaggio di iFixit ha subito rivelato la novità più evidente: la batteria è cresciuta in dimensione offrendo ora il 32% di capacità in più (dato riferito al modello da 38mm), che andrà a compensare il consumo energetico del GPS. Per il resto, in verità, non c’è molto altro da dire se non che Apple ha usato adesivi più potenti per sigillare il tutto, permettendo così l’impermeabilità fino a 50m di profondità. Un’ultimo piccolo mistero: sulla scheda logica è stato individuato un minuscolo componente, affianco al solito giroscopio/accelerometro prodotto dall’italiana STMicroelectronics. Dopo un’indagine si è rivelato essere un sensore barometrico di Bosch. Quindi Apple Watch Series 2 possiede il barometro come iPhone? In teoria sì, ma in pratica non è stato pubblicizzato da Apple e quindi potrebbe rimane dormiente fino a nuovo ordine.


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Il chip S2 di Apple Watch Series 2. Sono evidenziati il giroscopio/accelerometro in arancione e il misterioso sensore barometrico di Bosch in rosso.

Questo è quanto emerso finora. Purtroppo le nostre aspettative sulle misurazioni delle dimensioni dei sensori delle fotocamere di iPhone 7 Plus sono rimaste insoddisfatte. Attendiamo che qualche laboratorio volenteroso si metta all’opera per questa (non troppo complessa) analisi, così da risolvere una volta per tutte il mistero dei dati EXIF incongruenti. Vi terremo aggiornati.

Simone Sala

Junior Editor - Appassionato di tecnologia, mi piace analizzarne sia gli aspetti tecnici che i risvolti sociali. Sono curioso per natura e cerco sempre di sperimentare le ultime novità in qualsiasi ambito. Collaboro con SaggiaMente dal 2016.

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