L’iPhone non ci impensierisce: sicuramente la durata della batteria sarà brevissima e la gente non cerca di certo quella insulsa tastiera virtuale.
Furono queste le parole di commento che Mark Lizardis, fondatore e vicepresidente dell’allora Research in Motion, pronunciò per commentare il lancio di iPhone da parte di Apple. A quanto pare, il dispositivo di Cupertino non impensieriva i prodotti della linea BlackBerry che, all’epoca, dilagavano nel settore business. Del resto, sarebbe stato l’aggiornamento 2.0 di iPhoneOS a introdurre (assieme all’App Store) le prime feature dedicate, quali il supporto IMAP e alle connessioni VPN aziendali. Anche allora, RiM sottovalutò l’avversario che, pian piano, ha conquistato sempre più spazio all’interno del mercato. Solo Google ebbe l’intuizione di seguirne la strada intrapresa lanciando Android, sistema operativo che si affermò presto come base per la costruzione delle alternative ad iPhone.
Vincolata anche dai contratti sottoscritti con alcuni operatori, che la obbligarono a non inserire un browser web full all’interno del suo sistema operativo, BlackBerry si è arroccata nel suo ecosistema, finendo vittima di sé stessa: mentre nel 2009 deteneva il 20% del mercato, la percentuale del 2016 è pari allo 0.1%. Oggi, dopo il lancio di alcuni ottimi prodotti come il Passport (che però non ne hanno favorito la ripresa) l’azienda ha ceduto in licenza il marchio al produttore cinese di smartphone TCL, il quale si occuperà di progettare, produrre e vendere i “nuovi” dispositivi, mentre la società canadese si concentrerà solo sul software ed i servizi ad essi connessi. Ad ogni modo, l’accordo non coprirà il mercato indiano (comprendente l’India, l’Indonesia, lo Sri Lanka, il Bangladesh e il Nepal), visto che lì è già presente un’altra azienda licenziataria.
L’operazione è, oggettivamente, la più sensata possibile, onde evitare di chiudere definitivamente. Del resto TCL aveva già acquisito Palm lo scorso mese di gennaio e, sicuramente, accollandosi i rischi relativi alla progettazione e alla produzione dei dispositivi, consentirà a BlackBerry di riorganizzarsi al meglio e di riprogettare il suo core business.