Come da tradizione, iFixit ha effettuato il teardown degli AirPods, scoprendo tanti piccoli accorgimenti che hanno lasciato i propri tecnici a bocca aperta. Innanzitutto, si è scoperto che i due auricolari hanno due numeri di serie diversi, visto che si tratta di due dispositivi dall’hardware uguale, ma dal funzionamento indipendente l’uno dall’altro.
Il prodotto, visto ai raggi X, mostra quanto ingegno ci sia voluto per sistemare al suo interno tutti i componenti che, una volta estratti, non possono essere più riposti al loro posto. Infatti, per aprire gli auricolari è necessario rompere il loro involucro di plastica, causando la completa irreparabilità di AirPods. Inoltre, salta subito all’occhio la qualità e la cura con le quali sono state effettuate le saldature.
La confezione che funge anche da base di ricarica è, praticamente, costituita dalla batteria da 1.52 Wh (maggiore di quella di Apple Watch) e dal connettore Lightning. I singoli auricolari hanno la propria scheda logica, con il chip Apple W1, inserita nella parte rotonda, poco prima dell’altoparlante. Il gambo, invece, contiene la batteria da 93 milliwatt (pari all’1% della capacità di quella di iPhone 7) che assicura le 5 ore di autonomia dichiarate da Cupertino. Sul finire dell’asticella, sono stati collocati l’antenna ed i microfoni, protetti da un cappuccio in metallo che permette la ricarica per induzione degli AirPods quando riposti nella propria custodia.
Anche in questo caso, sembrerebbe che la qualità costruttiva di Apple si mostri in tutto il suo splendore. Non so ancora dirvi nulla riguardo la qualità audio, ma su questo si soffermerà Maurizio con la sua recensione.