CES 2017: Intel lancia una vasta gamma di CPU Kaby Lake

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Kaby Lake, l’attesa è finita. Almeno per il mondo Windows/Linux. Dopo i primissimi lanci della scorsa estate e la fuoriuscita di una lista di processori desktop, Intel ha lanciato nelle scorse ore al CES 2017 una gamma più ampia di configurazioni basate sulla nuova architettura. Numerosi modelli, che vanno a coprire tutte le principali fasce di mercato. Vediamo più nel dettaglio.

Prima, però, vale la pena fare un breve riepilogo di cosa porta in dote Kaby Lake sul piano generale: è un’evoluzione di Skylake, che concentra i suoi maggiori sforzi nell’efficienza energetica e negli ambiti multimediali emergenti, come i video in 4K e la realtà aumentata. I maggiori benefici li avranno coloro che passeranno da architetture con qualche anno alle spalle: rispetto ad Haswell, per esempio, si può arrivare fino al 25% di prestazioni in più. I chipset della serie 200 accompagneranno le nuove CPU, portando più linee PCI Express, il supporto agli SSD con tecnologia Optane (sempre in casa Intel) e un controller nativo per USB 3.1. La serie 100 sarà comunque utilizzabile anche per Kaby Lake, previo aggiornamento del firmware UEFI delle schede madri.

La gamma mobile è certamente quella più articolata, come si può vedere nella tabella soprastante redatta da AnandTech. Curiosa la scelta di branding per la serie a bassissimi consumi, che ora prevede m3, i5 e i7, in contrasto a quanto visto con Skylake che aveva m3, m5 e m7. Salvo sorprese, il Core m3 7Y30 sarà la CPU base dei prossimi MacBook da 12″, con frequenza standard di 1 GHz che sale fino a 2 in modalità Turbo. La configurazione media verrebbe coperta dall’i5 7Y54, 1,2 GHz di clock standard e 3,2 in Turbo; infine, come opzione top dovremmo ritrovare l’i7 7Y75, che porta le frequenze rispettivamente a 1,3 e 3,6 GHz. Si tratta in tutti i casi di processori dual core, dotati di cache da 4 MB e grafica integrata HD 615.

La serie U guarda invece ai MacBook Pro da 13″, ed eventualmente ai Mac mini nel caso in quel di Cupertino si ricordassero di loro. Tutti i modelli in questa fascia sono dual core, alternandosi tra opzioni con 15W massimi di TDP e altre più esose da 28W. Seguendo quanto visto nell’adozione di Skylake, Apple usa le prime varianti come base e le seconde per le configurazioni più spinte. La CPU d’ingresso ideale per i prossimi Pro 13″ senza Touch Bar appare l’i5 7360U, con 2,3 GHz di frequenza standard che in Turbo arrivano fino a 3,6. La cache ammonta a 4 MB, mentre il chip grafico è l’Iris Plus 640, dotato di 64 MB di memoria dedicata (per il resto si affida a quella di sistema). Anche qui si nota un cambio di nomenclatura, dato che Intel identificava come Iris Pro le sue GPU migliori; ad ogni modo, non è un dettaglio che inficia sul piano tecnico ed è questo ciò che conta. Come opzione potrebbe arrivare l’i7 7660U, che si distingue per le frequenze più alte, 2,5 GHz nell’uso normale e addirittura 4 massimi in modalità Turbo. Passando alle proposte da 13″ con Touch Bar, si guarda ai processori da 28W. Il più probabile punto di partenza sarebbe il Core i5 7267U da 3,1 GHz, fino a 3,5 in Turbo. Confermata la cache da 4 MB, la grafica qui è curata dalla Iris Plus 650, che porta il quantitativo di memoria dedicata a 128 MB. Le due successive opzioni diventerebbero l’i5 7287U, 3,3/3,7 GHz, e l’i7 7567U, 3,5/4 GHz.

La serie HQ, infine, è quella più prestante, comprendente i quad-core. Sempre giocando ad ipotizzare cosa potremmo trovare nei futuri MacBook Pro, stavolta guardando a quelli da 15″, si restringe il campo ai soli i7 e si parte dal 7700HQ, con frequenza standard di 2,8 GHz che arriva a 3,8 in Turbo, cache da 6 MB e chip grafico HD 630 (non deve destare delusioni quest’ultimo dato: proprio come gli attuali modelli, è da considerarsi certa anche la presenza di una GPU dedicata). Le successive configurazioni vedrebbero come candidati l’i7 7820HQ, che porta le frequenze a 2,9/3,9 e la cache a 8 MB, e l’i7 7920HQ, operante a 3,1/4,1 GHz. Concludendo questa parte, una menzione la merita il capitolo memorie. Niente LPDDR4 anche per Kaby Lake: Intel ha scelto infatti di confermare il supporto alle LPDDR3. Le DDR4 sono supportate solo nelle loro configurazioni a maggiori consumi, non idonee per chi come Apple cerca di spremere quanta più autonomia possibile dai componenti (talvolta nemmeno vedendo ripagati gli sforzi).

Sul versante desktop, troviamo sia soluzioni dual-core che quad. Guardando agli iMac Retina, possiamo concentrarci solo sui secondi ed escludere per il momento dalle previsioni i 21,5″, dato che per ora non è stato ufficializzato un diretto equivalente dell’i5 5675R, ancora di epoca Ivy Bridge (Skylake ha dei modelli R, ma ci auguriamo che Apple colga l’occasione per portare tutti gli iMac su una configurazione unica). Guardando ai 27″, la CPU base più probabile risulterebbe l’i5 7500, con frequenza base di 3,4 GHz che in Turbo arriva a 3,8, cache da 6 MB e GPU integrata HD 630. Salendo di gamma, arriveremmo a coinvolgere l’i5 7600, che arriva a 3,5/4,1 GHz, e l’i7 7700, con clock di 3,6/4,2 GHz, una cache più generosa da 8 MB e la presenza della tecnologia Hyper-Threading, che permette l’esecuzione simultanea di 8 insiemi d’istruzioni sui 4 core presenti.

Qui ci siamo volutamente focalizzati su quanto potrebbe arrivare sui Mac nel corso dell’anno, ma chi invece rimane nel mondo Windows potrà considerare tutti i modelli inseriti in tabella, optando in base alle proprie esigenze e al budget, che si tratti di un PC già pronto o di uno da assemblare. Occorre segnalare che alcune CPU arriveranno più in là a completare il listino, rivolgendo lo sguardo nello specifico agli Xeon per il settore professionale e ai marchi economici Pentium e Celeron. Attendiamo di vedere come i vari produttori, soprattutto Apple, adegueranno le loro linee di computer alle proposte Kaby Lake; alcuni lo stanno già facendo proprio in questi giorni al CES. A titolo di cronaca citiamo infine l’annunciata acquisizione da parte di Intel di una quota del 15% nel servizio di mappe Here, ceduto lo scorso anno da Nokia a un consorzio formato da Audi, BMW e Mercedes-Benz, a cui già si sono aggiunte altre aziende con percentuali minoritarie. La transazione sarà perfezionata entro il trimestre appena iniziato.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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