Su iOS il 95% circa degli utenti utilizza il browser di default di sistema, Safari. Questo è basato sul motore di rendering WebKit, che è stato utilizzato anche da Google per il suo Chrome fino alla versione 27. Dalla release 28, del 2013, l’azienda di Mountain View ha deciso di utilizzare un fork di WebKit, denominato Blink, proprio per essere più indipendente da Apple nello sviluppo sia di Chrome che del più ampio progetto Chromium. Quest’ultimo è per volere della società completamente open source e dal suo codice nascono di continuo nuovi browser o applicazioni basate su interfacce web. Se in ambito desktop non vi è alcun problema di sorta, per quanto riguarda iOS, invece, Apple impone che qualsiasi browser giri attraverso WebKit e dunque anche nell’app di Chrome per iPhone ed iPad gli ingegneri di Google hanno dovuto mantenere implementato il motore di rendering richiesto da Cupertino. Per le complicazioni dietro la scelta di dover supportare due motori parallelamente, fino ad ora il codice dell’app di Chrome non era stato reso pubblico come per il resto del progetto Chromium. Da oggi tuttavia, in seguito alle migliorie apportate, il codice è stato reso open source al pari del resto del progetto ed è possibile recuperarlo qui. Grazie a questa scelta potremmo forse vedere la nascita di tanti nuovi browser per iOS, fermo restando che molto probabilmente questi saranno utilizzati da una piccolissima parte dell’utenza.

Simone Sala

Junior Editor - Appassionato di tecnologia, mi piace analizzarne sia gli aspetti tecnici che i risvolti sociali. Sono curioso per natura e cerco sempre di sperimentare le ultime novità in qualsiasi ambito. Collaboro con SaggiaMente dal 2016.

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