iOS 10.3 è disponibile: consigli per un aggiornamento indolore al nuovo file system APFS

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Un lunedì ricco di rilasci in casa Apple. Abbiamo visto le versioni definitive di numerosi aggiornamenti: lato sistemi operativi troviamo iOS 10.3, macOS 10.12.4, tvOS 10.2 e watchOS 3.2, mentre lato app a ricevere svariati interventi sono state le app della suite iWork. In questo articolo ci soffermeremo su iOS 10.3. Avrete notato che tali tipologie di post li dedichiamo soprattutto ai rilasci principali (quelli .0, per intenderci), una scelta voluta da parte nostra per evitare di fare mini-articoli su generici bugfix quando una segnalazione tramite social network può essere sufficiente. Ma questo aggiornamento di “meta ciclo”, potremmo dire, merita una sua menzione specifica.

In quel di Cupertino non si sono concentrati su miriadi di nuove funzionalità (iOS 9.3 fu una versione intermedia ben più corposa, nel complesso), preferendo un approccio di “poche ma buone”. Nell’app “Trova il mio iPhone” sono state aggiunte opzioni per aiutare il ritrovamento di una o di entrambe le AirPods se smarrite nelle vicinanze. Siri ha ottenuto il supporto per app dedicate al trasferimento di denaro e ai servizi alternativi di mobilità (per intenderci, Uber), la sezione delle Impostazioni dedicata alle preferenze del proprio account è stata rivisitata e sono stati effettuati ulteriori piccoli tocchi su varie aree. La novità più rilevante, tuttavia, è dietro alle quinte, invisibile all’utente. Si tratta del file system APFS, presentato da Apple alla scorsa WWDC e destinato proprio quest’anno a diventare il predefinito per i suoi sistemi operativi al posto dell’anziano HFS+. Con la serie odierna, la mela ha deciso di portarsi sensibilmente avanti col lavoro. Se non avesse stupito così tanto la sola adozione per tvOS 10.2 e watchOS 3.2, essendo piattaforme più semplici su cui fare i primi rollout, a cambiare le carte in tavola ci ha pensato l’uso per iOS 10.3, dando così un grande banco di prova ad APFS, prendendo posto su decine e decine di milioni di iDevice. In assenza di problemi gravi, macOS 10.13 andrà senz’altro a completare il lavoro.

Il nostro classico consiglio di aggiornare alle nuove versioni, per motivi di funzionalità e sicurezza, rimane sempre valido se non vi sono fattori di blocco come app o periferiche potenzialmente incompatibili o specifiche policy se si tratta di dispositivi aziendali. Considerato il cambio di file system, che avviene durante l’installazione dell’aggiornamento in maniera del tutto automatica e trasparente (il massimo di cui ci si accorgerà è una durata un po’ più lunga), ci sentiamo però di suggerire un’importante operazione preliminare, ossia effettuare un backup. Sulla carta sarebbe sempre consigliabile farlo, anche in presenza di piccoli aggiornamenti correttivi, ma salvo cataclismi o errori dell’utente stesso è davvero difficile che quelle situazioni siano fonte di crisi. In questo caso, invece, sentiamo si tratti di una procedura doverosa. Qui sotto spiegheremo come fare per cautelarsi da eventuali problemi.

Due sono le modalità di backup previste da Apple: tramite iCloud o tramite iTunes. Nel primo caso, questa è la procedura da seguire:

  • Colleghiamoci ad una rete Wi-Fi
  • Entriamo nelle Impostazioni
  • Scorriamo la lista fino a trovare la sezione iCloud; premiamoci sopra
  • Premiamo la sottosezione Backup per aprirla
  • Accertiamoci che lo switch alla voce Backup iCloud sia nella parte attiva e se non lo è facciamolo premendoci su
  • Premiamo su Esegui backup adesso
  • Attendiamo che termini il backup, dunque torniamo indietro alla sezione iCloud
  • Entriamo nella sottosezione Archivio e dunque Gestisci spazio
  • Selezioniamo il dispositivo in uso nella lista e verifichiamo se è presente un backup con data e ora recenti; in tal caso vorrà dire che è avvenuto con successo e potremo scollegare il terminale dal computer

Questo backup è il più semplice, ma non il più completo. Esso infatti archivia in iCloud foto, contatti, note, musica, dati dalle app e alcune impostazioni. Dovremo inoltre verificare che non vengano superati i 5 GB base gratuiti, altrimenti sarà necessario aderire a uno dei piani a pagamento. Per effettuare un backup profondo, comprendente tutti i dati salvati, occorre passare tramite iTunes. Ecco come fare:

  • Colleghiamo col cavo l’iDevice al computer
  • Se iTunes non si apre, facciamolo noi manualmente (su macOS premiamo sul Launchpad e dunque sull’icona di iTunes; su Windows dovremo cliccare il pulsante Start, entrare nella lista Tutte le app e dunque premere su iTunes)
  • Qualora il dispositivo sia protetto da un codice inseriamolo
  • Una volta accertatoci che il dispositivo è riconosciuto da iTunes, entriamo nella sezione Riepilogo se non è già così di default
  • Nell’area Backup premiamo sul pulsante “Effettua backup adesso”; qualora utilizziamo l’app Salute, abbiamo un Apple Watch abbinato oppure più semplicemente desideriamo maggiore sicurezza prima di procedere mettiamo la spunta a “Codifica backup”, impostando una password
  • Terminata la procedura, verifichiamo che il backup sia stato effettuato entrando nelle Preferenze di iTunes e aprendo la sottosezione Dispositivi; se troviamo nella lista un salvataggio con ora e data recenti vuol dire che è riuscito

Una volta completato il backup, congratulazioni: se lo spazio a disposizione è sufficiente, possiamo procedere con l’aggiornamento. Nel caso invece ci vada male, niente panico. Abbiamo una copia dei nostri dati e potremo ricaricarli sul dispositivo “ripulito”. Se la procedura va apparentemente a buon fine ma nell’uso si notano rallentamenti, blocchi o altri problemi, potremo effettuare il ripristino senza necessità di collegarlo al computer. Entriamo nelle Impostazioni, dunque in Generali e infine scorriamo la lista fino a trovare la voce “Ripristina”, scegliendo l’opzione che effettua il reset del terminale. Se invece dovremo ricorrere alle maniere cattive, avremo necessità di un computer ed iTunes. Mettiamo innanzitutto il dispositivo nella cosiddetta modalità DFU, tenendo premuti il tasto standby e quello per abbassare il volume (iPhone 7) o Home (iPhone precedenti, iPad, iPod touch). Rilasciamoli quando a schermo vedremo raffigurati il logo di iTunes e un cavo Lightning, indicandoci che è il momento di collegarlo al Mac/PC. Apriamo iTunes se non si è già attivato da solo e nel pop-up che comparirà scegliamo “Ripristina”. In entrambi i casi dovremo effettuare nuovamente tutta la configurazione. Completato il ripristino, potremo riportare il contenuto personale. Qui sotto la modalità tramite iCloud:

  • Effettuiamo tutti i passaggi di configurazione iniziale fino ad arrivare alla sezione App e Dati
  • Premiamo su Ripristina da backup iCloud
  • Se ci viene richiesto, inseriamo il nostro ID Apple e la password
  • Nella lista che ci verrà mostrata selezioniamo il backup più recente
  • Nel caso ce lo richieda ancora, ripetiamo di nuovo ID Apple e password
  • Attendiamo il termine del ripristino e dunque procediamo con la configurazione

Il ripristino di un backup tramite iTunes avviene invece così:

  • Effettuiamo gli stessi primi 4 passaggi già visti nella procedura per la creazione del backup (collegamento iDevice, apertura iTunes, inserimento dell’eventuale codice di protezione e ingresso nella schermata Riepilogo)
  • Nell’area Backup premiamo su “Ripristina backup” e dalla lista selezioniamo quello più recente
  • Premiamo il pulsante “Ripristina” e se previsto inseriamo la password di protezione
  • Una volta che la procedura è stata interamente completata potremo chiudere iTunes e scollegare il dispositivo
Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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