iMovie, GarageBand e le app di iWork sono diventate gratuite per tutti

Leggi questo articolo grazie alle donazioni di Alessandro Censi, Fabio Vercilli.
♥ Partecipa anche tu alle donazioni: sostieni SaggiaMente, sostieni le tue passioni!

Dal titolo in molti penseranno: ma io le ho già ottenute gratis! Perché dici che solo ora lo sono diventate per tutti? La storia free delle app di iLife e iWork ha infatti radici nell’ottobre del 2013, in concomitanza col rilascio di OS X Mavericks, anch’esso reso gratuito per la prima volta nella storia dei sistemi operativi desktop Apple. C’era però una differenza tra le due strategie: Mavericks era disponibile a zero per tutti coloro che disponevano di un Mac supportato, mentre iLife e iWork erano ufficialmente gratis solo in due specifiche condizioni, o come aggiornamento su precedenti versioni già acquistate o per l’installazione su dispositivi acquistati a partire da settembre di quello stesso anno. Volendo, c’erano dei trucchi che consentivano di ottenerle in regalo pure su prodotti più anziani, ma di fatto non era mai stato rimosso sullo Store il loro consueto prezzo di vendita. Dalle scorse ore, invece, come riportato da MacRumors Apple ha deciso di renderle completamente gratuite, senza porre alcuna condizione.

Le pagine ufficiali sul sito Apple, come quella di iWork, non sono state ancora aggiornate in accordo ma il soprastante confronto dall’App Store (si ringrazia Google Cache per il contributo) per Pages non lascia pochi dubbi sul cambiamento avvenuto. Sul canale Volume Purchase, inoltre, è già arrivata la conferma ufficiale. A pensarci, si tratta di mosse più che comprensibili: i guadagni di Apple derivano in primis dall’hardware e dai servizi accessori, come Apple Music, perciò concedere gratis tutte le app base comporta perdite negligenti nonché riassorbibili quasi subito. Da considerare poi che, almeno per iWork, la concorrenza è estremamente forte e fornirla senza alcun sovrapprezzo per l’utente può convincere più di qualcuno a darle una prova invece di affidarsi a soluzioni a pagamento, come Microsoft Office, oppure gratuite ma molto dipendenti da una connessione internet, come Google Docs.

In aggiunta a queste mie considerazioni, un’altra buona ipotesi la fornisce 9to5Mac. Questa mossa potrebbe legarsi infatti a doppio filo col prossimo abbandono dei dispositivi iOS a 32-bit. Sarebbe stato poco corretto proporre ancora le app a pagamento per coloro che non sono passati a un iDevice con SoC A7 o superiore, a maggior ragione considerando che presto non riceveranno più aggiornamenti. Con l’occasione si è presa poi la palla al balzo per una gratuità totale, anche su Mac. Allora rilancio: e se finissero preinstallate nelle prossime versioni dei sistemi operativi? Certo, su iOS ci sarebbe la curiosa contraddizione di avere due editor video gratuiti, iMovie e Clips, ma quest’ultimo è pensato più per scopi social che per un uso generico. Intanto, se vi è capitato recentemente su vecchi iPhone, iPad e/o Mac di dover acquistare le app delle due ex-suite tenete d’occhio per un potenziale rimborso in arrivo.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

Commenti controllati Oltre a richiedere rispetto ed educazione, vi ricordiamo che tutti i commenti con un link entrano in coda di moderazione e possono passare diverse ore prima che un admin li attivi. Anche i punti senza uno spazio dopo possono essere considerati link causando lo stesso problema.