Recensione: DJI Phantom 4 Pro Plus, il piccolo grande professionista

Come sappiamo tutti, DJI è da tempo leader indiscussa dei droni consumer e in particolare di quelli nel settore foto e video. Considerata “la Apple dei droni”, l’azienda cinese con fortissime influenze di marketing provenienti da USA ed Europa, ha costantemente consolidato la propria leadership investendo in R&D ingenti somme provenienti dai ricavi. Il risultato di questi investimenti l’ho ricevuto alcuni giorni fa tramite corriere: volendo sostituire il mio Phantom 3 Professional con un modello più performante, ho deciso di acquistare il Phantom 4 Pro+, drone da considerarsi già ad uso professionale, se il professionista ha bisogno, come me, di un sistema compatto e senza il doppio radiocomando.

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Le prime impressioni

Vi do le mie primissime impressioni: innanzitutto la qualità costruttiva rispetto al Phantom 3 è nettamente superiore. Addirittura, estraendo il drone dalla sua ottima custodia, ho avuto l’impressione che la scocca fosse in alluminio (complice la bassa temperatura dell’airframe e il trasporto). La qualità delle plastiche e dell’alluminio è nettamente superiore ai precedenti modelli e oserei dire anche rispetto tutta la concorrenza.

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Togliamolo dalla scatola

O meglio dalla sua ottima confezione, che molti potranno usare come valigia di trasporto. Il drone è quasi identico al Phantom 4, mentre sul telecomando (o RC – Remote Controller – come userò spesso) abbiamo il dispositivo con OS Android e display da 5,5 pollici, praticamente come molti smartphone di grossa taglia, tra cui l’iPhone 7 Plus.

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La vera differenza sul RC è data dalla luminosità del display. Questo schermo è davvero ultra luminoso, in tutte le missioni che ho fatto fino ad oggi, non ho mai sentito la necessità di farmi ombra sul display. A dire il vero non ci ho proprio pensato, il che significa che questo fattore è reale dal punto di vista operativo e non escludo che da solo valga la differenza di prezzo rispetto al 4 Pro senza display.

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Io ho sempre volato con iPad, sia 9,7” che Mini Retina, e la differenza di luminosità è molto evidente: non c’è paragone. Quindi non fatevi domande cercando di capire se è abbastanza luminoso, credetemi lo è. Inoltre, nonostante 5,5″ non siano di certo tanti, non ho trovato nessuna difficoltà nel seguire i soggetti da filmare, anche se a notevole altitudine e quindi piuttosto piccoli a display. Altre note positive riguardo al telecomando remoto sono il volume molto alto del loudspeaker integrato, udibile molto chiaramente in tutte le condizioni, e una vibrazione che sottolinea qualsiasi messaggio importante vienga indicato sul display.

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Qualche domanda in più dobbiamo invece farcela sulla chiusura software che DJI ha imposto sul dispositivo di controllo del suo prodotto flagship: non potendo usare iOS, i cinesi si sono trovati di fronte alla scelta obbligatoria del robottino verde, e fin qui nulla di tragico. Però non perdono a DJI il non aver ancora installato la nuova GCS Pro su un sistema che beneficerebbe moltissimo delle capacità di volo autonomo del nuovo software di gestione delle missioni. Riguardo alla fotocamera, vale la pena ricordare che il Phantom 4 Pro+ gode di un sistema di ripresa completamente nuovo, grazie ad un nuovo sensore Sony EXMOR da 1 pollice e 20 MP, inoltre troviamo l’otturatore meccanico (utile di fatto solo in fotografia e non per i video) e risoluzioni video fino a 4K/60fps o 1080p/120fps.

Ha davvero i problemi che dicono?

Aggiungo una nota come premessa: acquistando un prodotto tecnologico – in particolare un drone, anche DJI – che da poco è sul mercato, si va inevitabilmente incontro al ruolo non desiderabile di beta tester… Software e firmware hanno bisogno di sviluppo per arrivare a quel livello di stabilità ed efficienza conosciuta sui sistemi già ampiamente collaudati delle serie precedenti. Prima ancora di ricevere il drone, ho letto sui vari forum internazionali dei moltissimi problemi riscontrati dagli “early users” – tutti prevalentemente software – che in alcuni casi hanno portato a gravi crash o addirittura alla perdita dei droni. È anche doveroso sottolineare che spesso gli utenti commettono errori di aggiornamento, di pilotaggio e di controllo che portano a conseguenze costose.

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Ho acquistato il Phantom 4 Pro+ consapevole di tutto questo e sono curioso di vedere come si comporterà, consapevole che da operatore ENAC so seguire bene tutte le procedure necessarie per effettuare voli sicuri, anche facendo aggiornamenti di manutenzione eseguiti come si deve. Ad oggi ho alle spalle circa 10 missioni, tutte di circa 15/20 minuti, e posso dire che il drone vola benissimo. Non ho mai avuto problemi rilevanti. Una volta mi è successo che il remote mi chiedesse il riavvio dell’App DJI Go 4 e l’ho fatto in tranquillità: il Phantom era in hovering a vista e avendo provato tutte le modalità di failsafe e RTH, ho atteso il riavvio. Sappiate anche che gli stick hanno comunque continuato a controllare il drone.

Prima del primo volo

Ci sono alcune cose che tutti dovrebbero fare prima di far volare un drone. So che la voglia di metterlo subito alla prova è tanta, ma non è responsabile volare senza prima essersi accertati che non vi siano problemi con l’attuale software, o che magari esista un nuovo firmware da installare e che risolve problemi critici. Inoltre si deve prendere confidenza con il nuovo sistema, a meno che il drone non sia esattamente identico al vostro precedente UAV. In estrema sintesi, seguite questi step precedentemente al primo volo. Anzi, seguite questi passi sin dalla prima accensione:

  1. Caricate le batterie del drone e del RC;
  2. Lasciate il drone fuori dalla sua custodia per 30 minuti, in modo che raggiunga la temperatura ambientale;
  3. Accendete l’RC e fate login con il vostro account DJI;
  4. Accendete il Phantom e – nel caso in cui sia richiesto – NON aggiornate il firmware;
  5. Inizializzate l’IMU posizionando il Phantom su una superficie perfettamente piatta e “in bolla”; finita la procedura spegnete RC e drone (consiglio: verificate con una bolla ad aria o con un’app affidabile su smartphone che la superficie sia veramente livellata; se così non fosse, molto facilmente il drone sarà poco controllabile e potrebbe perfino precipitare);
  6. Accendete di nuovo il RC e il Phantom, NON aggiornate ancora;
  7. Fate una calibrazione automatica del gimbal e attendete la fine della procedura; spegnete di nuovo RC e drone;
  8. Avviate di nuovo sia RC che Phantom, collegate l’RC al drone utilizzando il cavo USB e l’adattatore OTG inclusi nella confezione, usando l’adattatore OTG dal lato drone e cliccate “download” sul display del telecomando; inizierà così il download e l’update del sistema;
  9. Spegnete di nuovo tutto: drone e RC. Attendete qualche minuto e riaccendete; fate la calibrazione della bussola stando attenti a farlo tenendo lontano dal drone cellulari, chiavi, oggetti metallici in genere; terminata la calibrazione avete finito.

Questa procedura l’ho trovata tempo fa su un forum – ma purtroppo non ricordo quale – e ve la suggerisco perché scongiura diversi possibili problemi, anche se effettivamente richiede qualche passaggio in più rispetto quelli che si farebbero istintivamente.

Come vola

Il Phantom 4 Pro+ è un ottimo sistema, i passi avanti compiuti dalla versione 2, attraverso la 3 e poi la versione 4 sono stati eccezionali, sia per quanto riguarda la tecnologia che la qualità costruttiva. In volo il Phantom si comporta pressoché come i suoi predecessori ma le differenze che ho notato immediatamente sono la maggiore velocità assoluta e di reazione ai controlli, e la precisione in modalità GNSS, molto migliorata dalla versione 3. Ho fatto diversi test, approfonditi, perché questi fanno sia parte del programma di sperimentazione imposto da ENAC, sia perché a me piace volare con un mezzo che ho davvero stressato prima di iniziare a lavorare. E’ fondamentale conoscere al meglio il sistema che si pilota, se si vogliono evitare gli incidenti di cui leggiamo spesso e che fanno cadere dal cielo come una pera questi mezzi molto tecnologici e molto costosi.

Il Phantom 4 Pro+ è un drone molto veloce, molto reattivo e molto preciso: l’ho utilizzato sia simulando ispezioni di antenne Telecom, sia contro fili sospesi in aria (sempre ben riconosciuti dal sistema di Computer Vision e evitati) e in condizioni difficili come voli sopra i 3000 metri a temperature sotto zero. I test mi hanno anche portato a volare in Sport Mode alla massima velocità raggiungibile dal Phantom, e in questo caso sottolineo ancora che il drone è molto veloce, passa i 70 Km/h e questo significa che quando deciderete di fermarlo, avrà bisogno di alcune decine di metri prima di arrestarsi e questo è un fattore da tenere in considerazione quando si vola in questa modalità. Tenetevi sempre molto margine quando dovete fermarvi perché neanche i sensori anti collisione saranno utili ad evitare un crash. Volate sempre con la massima prudenza e attenzione.

Seguendo soggetti impegnati durante un’attività sportiva, è sufficiente adattare la velocità del tilt del gimbal ed eventualmente dello yaw del drone, per fare filmati di grande qualità e ottima risoluzione, soprattutto filmando nel nuovo formato H.265. Il nuovo Phantom vola più veloce e scende di quota rapidamente anche in modalità GNSS, per cui ho trovato grandi benefici anche filmando nelle condizioni critiche nelle quali lavoro io abitualmente, come appunto l’alta montagna. A tal proposito, ribadisco che il display del RC delPro+ è davvero molto luminoso, non spendete soldi in un hood inutile, comprate piuttosto filtri ND. Anche durante le ispezioni aeree, il Phantom permette di volare con grande tranquillità (ma sempre con grande attenzione) grazie ai sensori di prossimità che sono ben funzionanti e riportati a display tramite le distanze rilevate, e il sensore da 1 pollice permette di archiviare immagini di maggiore qualità, utili a verificare con maggior dettaglio qualsiasi oggetto.

Conclusione

Le dieci missioni che ho già fatto sono state tutte di voli sperimentali necessari alla stesura dei manuali di volo e devo dire di essermi trovato molto bene. Il Phantom 4 Pro+ è un ottimo sistema, affidabile, con una buona autonomia di volo che per la prima volta mi ha permesso di utilizzare davvero le modalità avanzate come l’Active Tracking che sfrutta la computer vision, o i modi POI e Course Lock. Per abitudine ho sempre pilotato in modo manuale con GPS assistito, così da sviluppare capacità di controllo dei sistemi che mi consentissero di lavorare agevolmente anche in condizioni critiche, come quelle che mi trovo ad affrontare in alta montagna oltre i 3000/3500 metri e spesso con vento rafficato.

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È però inevitabile che la crescente affidabilità delle modalità di volo avanzate e l’uso dei sensori di prossimità, aiuteranno tutti i piloti ad operare più serenamente e in modo più controllato. Quindi, pur continuando a mantenere le mie capacità di pilotaggio e controllo – anche utilizzando droni da FPV racing in volo manuale senza GPS: il miglior allenamento – non posso non utilizzare quello che la progressione tecnologica mi offre. Le uniche note negative che ho rilevato fino ad oggi si limitano ad un glitch avvertibile durante lo scatto fotografico, e il campo di visione video che è leggermente più stretto di quello in modalità “foto”.

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Suggerisco sin da subito di acquistare almeno due tipi di accessori: batterie extra (come minimo una) e, per chi filma, i filtri ND che sono indispensabili per raggiungere il rapporto perfetto tra frame rate e velocità dell’otturatore. Ricordo a tutti che è buona norma avere una velocità dell’otturatore doppia rispetto al frame rate, quindi se filmate a 60 fps, dovrete avere l’otturatore a 1/120 di secondo. Solo così avrete filmati fluidi e senza scatti, sfruttando a nostro favore il motion blur.

Ci tengo a sottolineare che ho acquistato il mio Phantom 4 Pro+ dall’affidabilissimo Personal Drones, dal quale ho ricevuto il pacco in tempi molto rapidi e con la migliore assistenza pre e post vendita. Personal Drones è animato da persone molto competenti che vi sapranno suggerire sempre il meglio per i vostri interessi, potete fidarvi.

PRO
+ Qualità costruttiva
+ Precisione di volo in modalità GNSS
+ Display eccezionalmente luminoso
+ Autonomia di volo
+ Affidabilità di volo
+ Velocità massima
+ Qualità video

CONTRO
- A volte si notano leggeri glitch durante gli scatti fotografici
- Non è possibile installare software di terze parti
- Non si possono programmare voli autonomi per i rilievi

Riccardo Corbari

Sono appassionato di tecnologia da quando sono nato, colpa di mio padre. Mi piace leggere i manuali così posso sfruttare al massimo tutto quello che uso. Ho sempre lavorato tra motorsport e musica, ma da quando esistono i droni mi sto dedicando quasi solo a loro. Sono pilota ed operatore ENAC abilitato alle aree critiche con APR fino a 25 Kg., costruisco mezzi e chissà cosa succederà in futuro…

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