Nuovi prodotti, nuovi prezzi: cosa è cambiato nell’Apple Store dopo il keynote

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Quando si discute intorno ad Apple, che sia in rete o al bar con gli amici, un punto su cui tutti sono d’accordo è che non è economica. Si può disquisire sul fatto che i prodotti siano venduti al giusto prezzo o meno, considerando fattori quali l’attenzione alla costruzione e al design, il servizio post vendita offerto, la perfetta integrazione tra hardware e software – quest’ultima introvabile su dispositivi senza il marchio della mela (eccettuati forse i Google Pixel); ancora l’ecosistema iCloud e l’elegante ed invisibile dialogo tra tutti i dispostivi associati allo stesso Apple ID, l’esclusività del marchio certo, non si può far finta che tutto ciò non incida sul valore finale dei prodotti. A ciascuno di noi sta la personale e soggettiva valutazione di quanto questi ed altri parametri contino nella scelta da farsi in fase d’acquisto. L’unico punto certo, e valido in senso assoluto, è che Apple non vende prodotti economici, cheap, di massa, ma piuttosto premium, esclusivi, d’élite, nonostante Tim Cook rifugga la loro appartenenza a tale status.

Nella giornata di ieri, con la presentazione di iPhone 8 e iPhone X, non ci sono state grosse sorprese rispetto i costi preventivati dai rumor. Mentre più inaspettate sono le scelte state fatte circa Apple Watch, e alcune (sgradite) sorprese hanno toccato sottobanco anche gli iPad Pro.

Per quanto riguarda iPhone, se ripercorriamo la storia dei prezzi d’attacco in Italia per i modelli di ultima generazione, vediamo che questi sono aumentati in maniera graduale. Talvolta con piccolissimi incrementi, saltuariamente con differenze più marcate. A livello globale però il prezzo per entrare nell’ecosistema iPhone non è mai aumentato veramente, grazie al mantenimento in commercio dei prodotti di precedente generazione e l’introduzione dei modelli low budget – si fa per dire – iPhone 5c ed iPhone SE. Ad aumentare, quasi sempre, è il prezzo per avere la versione più aggiornata e più innovativa dello smartphone Apple, come si evince dal grafico che abbiamo realizzato.

Quest’anno le cose sono cambiate perché il modello più innovativo, iPhone X, fa un balzo di prezzo in avanti senza precedenti con un aumento di quasi il 50% in più rispetto ad iPhone 7. A questo punto ci si sarebbe potuti aspettare da iPhone 8, che è una novità ma non il modello più avanzato che si possa acquistare, una leggera flessione di prezzo o, per lo meno, la sua invarianza. Invece, rispetto i 799€ richiesti da iPhone 7, ora bisognerà sborsarne 839€, con la consolazione di avere 64GB di memoria sul modello base rispetto i 32GB presenti sul precedente modello. Rimangono in commercio iPhone 6s, iPhone 7 ed anche iPhone SE, con un ventaglio di scelte per l’acquirente così definito:

La questione è un po’ più rosea se andiamo invece ad analizzare i prezzi di Apple Watch. Dal 2015 – anno d’introduzione del primo modello – ad oggi i prezzi dello smartwatch di Cupertino non sono mai esplosi, ed anzi si sono via via livellati verso il basso, almeno per le versioni d’attacco. Tuttavia Apple Watch viene venduto in tantissime versioni, con materiali e cinturini diversi, per cui se si vuole spendere cifre elevate per avere un prodotto quanto più esclusivo possibile è possibile farlo senza problemi, mentre i modelli base risultano sempre più vantaggiosi. Purtroppo la nuova versione di Apple Watch dotata di e-SIM integrata non sarà disponibile in Italia – almeno in questa prima fase – e con loro se ne vanno dunque anche i modelli in acciaio, l’Edition in ceramica bianca o grigia e il modello Hermès, tutti realizzati solamente in versione cellular. Queste le opzioni attualmente disponibili per il mercato nostrano:

Da notare come la nuova Series 3 abbia un prezzo inferiore alla Series 2 finora in commercio, che partiva da 439€, e addirittura inferiore al primo modello di Apple Watch, lanciato nel 2015 a 419€. C’è da immaginarsi tuttavia che buona parte dei clienti che ne hanno la possibilità per questioni geografiche punteranno sulla versione LTE, che in USA parte da $399 tasse escluse.

Anche se sul palco dello Steve Jobs Theater non si è parlato di iPad, purtroppo arriva una brutta sorpresa (per chi già non lo possiede) che tocca al rialzo i prezzi di iPad Pro. La silenziosa variazione è stata fatta sui modelli con 256GB e 512GB di memoria integrata, mentre rimane invariato il prezzo del modello base con 64GB di memoria. Gli aumenti sono probabilmente dovuti all’incremento del prezzo delle memorie NAND sul mercato all’ingrosso. La situazione attuale è dunque la seguente:

Ricordiamo che i prezzi qui citati si riferiscono alle versioni Wi-Fi: per quelle con modulo 4G occorre aggiungere altri 160€. Nessuna variazione ha invece coinvolto gli altri modelli della gamma, ovvero iPad (2017) e iPad mini 4, il che, considerato il loro massimo di 128GB, fa ipotizzare gli aumenti sulle NAND siano occorsi globalmente su tutti i tagli di memoria superiori al quantitativo appena menzionato. Vedremo se in futuro, con una situazione più favorevole, i prezzi torneranno quelli precedenti o almeno ci si riavvicineranno. Difficile ma non impossibile.

Simone Sala

Junior Editor - Appassionato di tecnologia, mi piace analizzarne sia gli aspetti tecnici che i risvolti sociali. Sono curioso per natura e cerco sempre di sperimentare le ultime novità in qualsiasi ambito. Collaboro con SaggiaMente dal 2016.

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