Perché è un bene passare dal Terminale prima di vendere un MacBook Pro con Touch Bar

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Il rapporto lavorativo che si instaura tra un Mac e il suo utente è spesso duraturo. Appunto, spesso, non sempre. Non è raro che questo sodalizio termini ben prima dell’assenza di futuro supporto software o della “morte” naturale della macchina. I Mac vantano un importante mercato dell’usato, con alte valutazioni, e molte volte chi vende lo fa per passare a una nuova generazione o cambiare proprio il formato di computer (ad esempio, da desktop a portatile). La prassi prima di spedire il Mac al nuovo proprietario è pressoché la stessa in qualsiasi caso: salvare i propri dati personali, scollegare tutti gli ID Apple (e non) associati, reinizializzare il sistema operativo. Coi MacBook Pro dotati di Touch Bar è però necessario un’ulteriore step, come da guida ufficiale del supporto Apple.

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Il sesto e penultimo passaggio mostra infatti come cancellare i dati della Touch Bar. È necessario entrare nella modalità Recovery di macOS (tenendo premuti Cmd e R subito dopo il tasto d’accensione), aprire il Terminale dalla finestra che comparirà e digitare il comando xartutil –erase-all. Perché tutta questa necessità di addentrarsi in una modalità solitamente utilizzata per le operazioni di emergenza? Il motivo principale è anche il più evidente, ossia perché è proprio dalla Recovery che si deve effettuare la reinizializzazione di macOS. La vera domanda è dunque: come mai vi è la necessità di cancellare i dati della Touch Bar? Apple non fornisce spiegazioni in tal senso nel suo articolo, affrontando la questione in modo generico. La motivazione dietro tale step è sensata nonché semplice, che la mela avrebbe potuto essere tranquillamente inserire. Come da prova effettuata da Stephen Hall di 512Pixels, il comando serve soprattutto per cancellare i dati relativi al Touch ID, rimuovendo qualsiasi impronta digitale registrata, per il bene della propria privacy e per evitare grattacapi al prossimo utente del Mac.

Svelato l’arcano, resta comunque da capire sul piano tecnico il perché di tale operazione, dal momento che le impronte possono essere eliminate dalle Impostazioni di macOS, senza entrare nella Recovery. I sospetti principali per risolvere la questione risiedono nell’architettura interna della Touch Bar. Come si sa, essa è una sorta di computer nel computer, dotata di proprio sistema operativo, chip ARM T1 e soprattutto dell’area denominata Secure Enclave, a sua volta un computer nel computer, dove vengono immagazzinate localmente sia le informazioni biometriche sia altri dati di autenticazione. È lecito pensare che il comando da Terminale agisca come un reset per tutti i componenti della Touch Bar, ben più profonda del solo agire attraverso le Impostazioni. Detto ciò, viene spontaneo chiedersi l’ultima domanda, la stessa che fondamentalmente si è fatto anche Stephen Hall: non potrebbe occuparsene in maniera automatica il sistema principale durante la reinizializzazione, invece di richiedere all’utente un passaggio in più? Qui non avanziamo ipotesi tecniche e lasciamo che sia Apple a rispondere, se e quando vorrà, nella forma che riterrà più opportuna. Magari, come già avvenuto in altri casi, lo farà senza troppo clamore attraverso un aggiornamento software.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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