Recensione: Peak Design The Everyday Backpack 20L, lo zaino fotografico

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Quando ho provato il primo prodotto realizzato da Peak Design sono rimasto letteralmente stregato dalla quantità di idee originali e soluzioni innovative che questo team di appassionati è riuscito a mettere insieme. Credetemi: ho la casa, lo studio e persino l’auto piena di borse di ogni tipo, ma alla fine uso la Everyday Messenger (recensione) nel 90% dei casi. L’azienda l’ha concepita come la borsa per tutti i giorni – il nome lo mette in chiaro – ed è effettivamente ciò che rappresenta per me. Comoda, capiente e compatta, bella ed estremamente versatile: davvero difficile trovare di meglio. Le uniche situazioni in cui la sento inadatta sono quelle in cui devo fare lunghe escursioni, perché in quei casi uno zaino è molto meno stancante. Potevo dunque non provare il loro nuovo Everyday Backpack?

Due le varianti dimensionali, 20L e 30L, entrambe adatte ad ospitare un portatile fino al 15″. Ecco perché ho preferito la prima, che consente di contenere le dimensioni ed il peso pur risultando ampia a sufficienza. Quando l’ho presa esistevano solo due colorazioni: le classiche Charcoal e Tan che Peak Design propone già da alcuni anni. Dovendo scegliere tra queste, che sono essenzialmente grigio scuro e marrone, ho preferito la prima. Adesso, invece, ci sono altre due finiture gradevoli: Black (con richiami beige) e Ash (con richiami blu). Devo dire tutte molto riuscite, si tratta solo di gusti ed abbinamenti, ma il Charcol rimane il mio preferito per versatilità ed estetica.

La cosa più difficile con i prodotti di Peak Design è riuscire ad illustrare tutte le caratteristiche e le funzionalità che offrono. Sembra strano usare questi termini per uno zaino, ma la quantità di soluzioni innovative, brevetti e possibilità d’uso, superano abbondantemente quelli che potreste immaginare. Inizio dall’esterno, evidenziando il robustissimo nylon del rivestimento. Questo non è solo resistente ai graffi e all’usura, ma è anche waterproof ed esteticamente molto riuscito. Per completare la resistenza alle intemperie anche le cerniere sono sigillate e di altissima qualità: quando è tutto ben chiuso si può davvero stare sotto la pioggia senza rischi per l’attrezzatura.

Prima di analizzare tutto il resto, credo sia opportuna una precisazione. Peak Design ha concepito questo zaino in un modo piuttosto particolare. La maggior parte di quelli che ho visto e che possiedo, si dividono in due categorie. Ci sono quelli in cui il posteriore si apre completamente, in stile trolley, e quelli che dividono lo spazio in due compartimenti (tipicamente quello inferiore per l’hardware e quello superiore per la minuteria). L’Everyday Backpack, invece, è un contenitore unico completamente accessibile da 3 lati su 4.

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In pratica è quasi più simile nella concezione ad una tracolla di tipo messenger che ad uno zaino, con l’unica differenza dell’uso in verticale e dei due spallacci. Questo particolare aspetto mi ha un po’ spiazzato all’inizio, perché nelle escursioni sono abituato a portare con me anche degli effetti personali, come un maglioncino o uno snack, e mi sembra più logico che vi sia uno spazio completamente separato dal resto. Tuttavia la soluzione di Peak Design offre molta più versatilità e con i tre separatori in dotazione si riesce ad ottenere una divisione quasi altrettanto valida.

L’esempio qui sopra mostra quello che può considerarsi un potenziale limite di questo approccio. Chiarisco meglio ciò che mostro nell’immagine superiore: aprendo una delle due zip laterali si accede anche a ciò che sta nello “scomparto superiore” creato con l’ultimo separatore e accessibile dall’alto. Detto così sembra un vantaggio, ed effettivamente può esserlo in molte occasioni, ma non lo è nel caso in cui si voglia suddividere l’attrezzatura dagli effetti personali. Faccio un esempio sciocco ma che mi è effettivamente successo: apro da un lato per prendere la fotocamera e vedo una mela fuoriuscire e cadere per terra. Nulla che non si potesse evitare con maggiore accortezza nell’uso, perché si deve aprire la zip solo quando si tiene lo zaino in piano per evitare che possano cadere elementi ben più costosi di una mela, ma io parto sempre dall’idea che uno strumento ben progettato debba anche risolvere i problemi più banali dovuti ad un utilizzo imperfetto. Mi sono dilungato troppo su un aspetto che per molti sarà completamente secondario e probabilmente neanche facile da risolvere, perché facendo partire le zip laterali più in basso si perderebbe uno dei vantaggi di questo zaino, ovvero l’accesso da 270° gradi. L’unica cosa che mi è venuta in mente è che si potrebbero aggiungere due lembi laterali ad uno dei tre separatori in dotazione, così da poterli usare per chiudere uno o entrambi gli accessi laterali nel caso in cui lo si voglia. Che dite, lo suggeriamo al team di progettisti per una versione 2.0?

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Chiusa questa parentesi, riprendiamo con la descrizione più generica della struttura, che pesa circa 1,2Kg ed ha dimensioni complessive di 30 x 46 x 17 cm. L’ultimo dato – lo spessore – può variare in base a quanto si riempie lo zaino ma non avendo tasche frontali rimane mediamente più sottile degli altri. I vantaggi di questa soluzione sono molteplici ma si apprezza soprattutto il fatto che rimanga poco sbilanciato rispetto al corpo e, quindi, meno gravoso sulla schiena.

La tasca superiore non poteva che riproporre la comodissima soluzione della Messenger di Peak Design, con la chiusura a più livelli ed un sistema che ha una solidità e praticità ineguagliabili. Ci sono 4 posizioni di aggancio su altrettanti ponticelli in acciaio e si può scegliere quello giusto per ogni circostanza in base a quanto si riempie il vano superiore.

In realtà non si deve neanche scegliere, perché basta un gesto con una mano sola per chiudere la copertura e al tempo stesso fissarla in corrispondenza del ponticello più prossimo. Il sistema si basa su molle resistentissime e calamite, tecnicamente complesso e brevettato, ma a noi importa solo una cosa: è troppo comodo!

Da ogni punto la si guardi, la Everyday Backpack sa stupire con i suoi dettagli tecnici e stilistici. Le impunture a contrasto, la quantità di lacci e tasche dove non te l’aspetti e quei fantastici sistemi di aggancio piatti e circolariche si adattano comodamente alle diverse angolazioni senza aggrovigliarsi mai.

I tre separatori in dotazione sono di nuova concezione. Mantengono i punti di forza dei precedenti, come la robustezza e l’imbottitura che rimangono perfette anche dopo molto tempo, senza incurvarsi come quelli degli altri produttori. E poi hanno questa struttura che ricorda molto gli origami, consentendoci moltissime possibilità di organizzazione diverse a seconda delle necessità. Si possono posizionare ovunque nella borsa e pur essendo tre riescono a creare molti scompartimenti secondari, non solo i quattro che si potrebbero immaginare. Questo per merito della differenti modalità d’uso e soprattutto per le estremità laterali che si possono letteralmente aprire.

La soluzione è particolarmente ingegnosa, in quanto risulta utile sia per creare un doppio livello con l’aletta piegata che per separare gli elementi. Inoltre può servire per ricavare nei vuoti degli spazi aggiuntivi per piccoli oggetti, invece che ammassarli col rischio che urtino tra di loro e si rovinino.

Le diverse possibilità di configurazione consentono di ospitare qualsiasi corpo fotografico ed anche teleobiettivi zoom come il 70-200mm. Ci sta una reflex con fullgrip, volendo, ma personalmente la uso quasi sempre con il corredo mirrorless. In due soli vani ci entrano comodamente la Panasonic GH5 con tre obiettivi abbastanza voluminosi (12-60 Pro Olympus, 8-14 Lumix e il 42.5 Leica) e il secondo corpo G80 con batteri grip. Quando giro video nello spazio in basso inserisco lo SliderOne di Edelkrone con Motion Module e FlexTilt Head 2, con due batterie e caricatore.

Nell’area superiore, invece, sono solito riporre oggetti extra, nel caso specifico per un’uscita video avevo il loop LCDVF 3C oltre che un iPad, cuffie e speaker Bluetooth. Da notare che questa zona non è isolata dal resto, perché i separatori non “tappano” completamente ai lati, quindi non ci si devono mettere elementi troppo piccoli che scivolerebbero giù.

Per questo motivo vi è una tasca aggiuntiva qui, anche se quasi non si nota perché è del tutto piatta e con chiusura magnetica. Si vede giusto l’accento del bordino nero, altrimenti sarebbe davvero invisibile. Purtroppo non ci va lo smartphone, ma può essere utile per riporre gli oggettini di piccola taglia di cui parlavo prima e che altrimenti rischierebbero di scivolare giù.

La robusta zip in alto va da parte a parte e consente di inserire un portatile con estrema facilità. Il MacBook Pro 15″ (recensione) ci sta perfettamente e ci sarebbe anche una seconda tasca piatta per un tablet, ma non vi si riesce ad inserire nulla al di fuori di fogli di carta nel momento in cui lo zaino è carico. Quindi computer + tablet non è scontato che si possano portare insieme se non andando a mettere quest’ultimo nella tasca in alto come ho fatto io. All’interno del vano porta computer, che è davvero ben imbottito, vi è una particolare sacca morbida molto corta, completamente piatta se non utilizzata ma che può essere usata in diversi modi. Nel mio caso l’ho trovata una soluzione perfetta per il caricatore del computer, che ci sta perfettamente anche se causa un leggero rigonfiamento all’interno nel vano superiore.

Come ho già detto, lo zaino ha tre aperture, due delle quali sui lati lunghi. Le stesse sono state sfruttate in modo intelligente da Peak Design, poiché all’interno di ogni zip vi sono diversi scompartimenti utili per trasportare batterie, hard disk, cavetti e tutta l’altra “minutaglia” che non si sa mai dove mettere.

Concludiamo l’estenuate tour delle tasche presenti nell’Everyday Backpack 20L con le due esterne, che sembrano piccole ma non lo sono affatto! Il materiale qui è più elastico e si allargano tanto fino a contenere borracce di taglia grande o un treppiedi piccolo.

All’interno vi si scoprono laccetti di diverso tipo, alcuni fissati ad una estremità altri estraibili. Ammetto che può venire il mal di testa per le infinite possibilità d’uso degli stessi ma una cosa è certa: se vi viene in mente qualcosa, Peak Design ci ha pensato prima di voi.

Nella parte bassa frontale c’è una ulteriore tasca nascosta dove se ne trovano altri due molto simili che si possono usare per creare un ponte da parte a parte sul frontale, fissandoli a due piccoli occhielli. Si possono usare in verticale o incrociati, il limite è solo la nostra fantasia. Ovviamente anche queste cinghie, per quanto piccole, sono realizzate con un pratico sistema di adattamento rapido: si tira in alto e poi in basso per stringere e poi basta sollevare le borchie dal basso per allentare. Servono davvero due dita per fare una cosa che di solito ci fa impazzire.

Sul retro si può notare uno spazio molto ampio e ben imbottito che si può allargare per agganciare lo zaino ad un trolley (va messo in orizzontale), mentre in basso, alle estremità, vi sono due invisibili scompartimenti in cui sono nascoste le cinghie per fissare lo zaino all’addome.

Come ho già detto: Peak Design ha pensato davvero a tutto.

Le due tracolle sono ampie e comode, ma come altre realizzate dal marchio possono risultare scivolose. È infatti molto utile un ulteriore laccio con borchie in acciaio che blocca tra di loro gli spallacci sul torace, in modo che lo zaino stia ben saldo. Conviene usarli quando possibile, anche perché se lo zaino non “balla” distaccandosi dalla schiena, risulta anche più confortevole nei lunghi percorsi. Inutile sottolineare che anche questi sistemi di fissaggio sono di  una semplicità unica e con borchie di acciaio inossidabile monoblocco.

È davvero estenuante elencare tutte le funzionalità previste nell’Everyday Backpack, vi avevo avvisati, ma ci avviamo alla conclusione parlando brevemente delle maniglie. Già perché Peak Design non ne ha messa una o due ma addirittura tre. Non sapete quanto tutto ciò sia utile in mille circostante diverse. Tranne di non avere lo zaino testa in giù, si ha sempre un appiglio sicuro da cui prenderlo. Le maniglie sono robuste, rivestite di un ottimo materiale liscio al tatto ed ampie quanto basta per una presa comoda.

Sapete la cosa bella? In tutto questo elenco e con tutte queste immagini, non ho potuto comunque rappresentare al completo le modalità d’uso e le chicche tecnologiche di questo zaino. Vi dico l’ultima però, in quanto molto importante: gli spallacci hanno due occhielli in cui si può inserire il pollice e con un unico gesto (in alto e poi di nuovo in basso tirando) si possono accorciare simultaneamente per aderire bene al corpo. Sono queste le cose che rendono unica Peak Design e che vi faranno amare l’Everyday Backpack.

Tutto questo materiale si può mettere senza problemi in questo zaino!

Conclusione

Ho finito le parole, se avessi dovuto leggere quanto scritto ora sarei sicuramente senza fiato. Penso abbiate capito che questo, come tutti gli altri prodotti dell’azienda, mi ha colpito molto. Il fatto che il vano superiore non sia separato nettamente o, meglio, che non vi sia proprio un vano superiore ma un unico grande spazio divisibile, deve essere considerato nella disposizione degli elementi. È una soluzione insolita che all’inizio mi ha creato un po’ di disagio ma che si può tranquillamente gestire grazie alle infinite soluzioni alternative disponibili e le molteplici tasche. Lo zaino Everyday Backpack 20L ha una dimensione perfettamente indovinata per risolvere le esigenze di mobilità senza eccedere in pesi ed ingombri e la sua realizzazione rispecchia in pieno l’approccio smart di Peak Design, soddisfando esigenze concrete con soluzioni originali e confezionando il tutto con uno stile moderno ma al tempo stesso sobrio ed elegante. Mi piace, c’è poco da fare. Forse non è perfetto come la Messenger, che mi sembra ancor più centrata nella sua essenza e funzione, ma siamo sempre di fronte ad un prodotto top in ogni aspetto, prezzo incluso. In Italia non è facilissimo da trovare ma appare spesso su Amazon con costi che variando da un minimo di 260€ ad un massimo di 300€, a seconda del modello e della colorazione. Se lo chiedete a me, vi dico che li merita senza il minimo dubbio, ma è un discorso che vale per chi è sensibile a tutte le peculiarità uniche del prodotto, altrimenti uno zaino AmazonBasics da 50€ è già sufficiente per trasportare l’attrezzatura in comodità. Ma non tentate un confronto, sarebbe come paragonare gli scarabocchi che fate sulla settimana enigmista con un Picasso.

PRO
+ Design e qualità costruttiva
+ Rivestimento resistente all’acqua
+ Rinforzi strutturali su tutti i lati e in fondo
+ Spallacci morbidi, comoda e facilissima da stringere o allargare
+ Ben tre maniglie, tutte molto comode
+ Ganci e supporti in acciaio inossidabile monoblocco e senza parti mobili
+ Innovativo sistema di chiusura: facilissimo, robusto, adattabile
+ Possibilità di chiuderla a 4 altezze diverse
+ Cinghie aggiuntive per fissarla alla vita o bloccare elementi all’esterno
+ Attacchi nativi per per Capture Pro
+ Vano computer fino a 15″
+ Divisori Flex-Fold rimodellabili sia nella forma che nella posizione
+ Vano unico con accessi a 270°
+ Possibilità di fissare un treppiede

CONTRO
- Gli spallacci sono scivolosi: usate il gancio in dotazione per fermarli
- Difficile ospitare sia il portatile che un tablet spesso (o con tastiera)
- Il vano unico non consente di avere un’area completamente sigillata in alto

DA CONSIDERARE
| Il prezzo è elevato ma commisurato alla qualità
| Non c’è uno spazio davvero ottimale per lo smartphone

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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