Meltdown e Spectre… ne sentiremo parlare ancora per molto. Di certo la notizia si è sgonfiata rapidamente quando si è capito che da utenti non possiamo far altro che aspettare, ma le ripercussioni sono tutte ancora da definire. L’impressione è che ci sia stato un po’ di allarmismo, ma aspettate a dimenticarvi di questa vicenda. Apple ha già rilasciato ieri gli aggiornamenti macOS 10.13.2 e iOS 11.2.2 per correggere la vulnerabilità Spectre e sembra essere andato tutto liscio, ma non si può dire la stessa cosa per Windows.
Arrivati pochi minuti fa iOS 11.2.2 e l'Aggiornamento Supplementare di macOS 10.13.2 per correggere la vulnerabilità Spectre.
— SaggiaMente (@SaggiaMente) 8 gennaio 2018
La patch KB4058892 per Windows 10 Fall Creators Update, risolve i rischi per Meltdown e Spectre, ma continuano a moltiplicarsi i casi di blocchi del sistema. ZDNet afferma che le CPU a rischio siano alcune AMD Athlon (risalenti a circa 10 anni fa), che portando ad un mancato avvio dopo l’installazione dell’update con la conseguente necessità di formattare completamente il sistema (anche il ripristino genera un errore). Per una falla come questa si tratta di rischi contemplati e pare che, tutto sommato, i primi passi siano stati positivi. Quello che però molti non stanno considerando è l’impatto a lungo termine per i dispositivi minori. La vulnerabilità nota con il nome Spectre colpisce infatti anche tutti i chip ARM e questi non sono diffusi solo su smartphone ma anche sui miliardi di dispositivi smart presenti nelle nostre case. Sto parlando di TV, videocamere di sorveglianza, termostati, set-top-box, smartwatch e la lista è ancora lunghissima, senza considerare anche i “cervelli” della domotica quali Apple TV, Amazon Echo o Google Home. I big player non tralasceranno il problema, ma non possiamo dire lo stesso per tutti quei prodotti minori, magari un po’ datati ma ancora efficienti, oppure di piccole aziende fallite o realtà cinesi non proprio attentissime ai consumatori.
Nel frattempo una piccola nota di colore: si diceva che gli update avrebbero portato una riduzione delle prestazioni ma curiosamente il mio iMac 5K ha segnato un punteggio maggiore dopo il fix. È vero che le fluttuazioni con i benchmark sono all’ordine del giorno, ma ho fatto una veloce ricerca è sembra un “problema” diffuso. Bisogna capire se sia cambiato qualcosa nei calcoli di GB4 (che infatti si è aggiornato proprio ieri) per cercare di nascondere la “magagna” oppure se l’allarmismo per cui sembrava ci dovessimo aspettare una riduzione di prestazioni fino al 30% fosse giusto un po’ fuori misura.