HomePod è sbarcato sul mercato lo scorso venerdì 9 febbraio. Sui siti internazionali si trovano già le prime opinioni, che in linea di massima plaudono al lavoro svolto da Apple per il comparto audio di questo dispositivo. I nostri utenti hanno già avuto modo di leggere l’idea che si è fatto Maurizio – prima ancora dello sbarco sul mercato del device – riassumibile nel titolo stesso dell’articolo pubblicato: HomePod: se vincerà sarà per l’audio e non certo per Siri. Apple stessa, lato marketing, sembra stia destinando il 90% delle risorse proprio per mostrare al pubblico le potenzialità audio di HomePod, piuttosto che la sua declinazione di smart speaker.
Non si può tuttavia far finta che HomePod non sia anche questo, uno smart speaker appunto. L’analista Gene Munster di Loupeventures ha voluto mettere alla prova le potenzialità di Siri su HomePod, mettendola a diretto confronto con gli altri assistenti personali: Google Assistant sul dispositivo Home, Alexa su Amazon Echo e Cortana di Microsoft su un prodotto Harman Kardon. Il test è stato condotto fornendo 782 diverse interrogazioni, con risultati da analizzare cum grano salis.
Guardando ai numeri generali, Siri su HomePod ha risposto correttamente al 52,3% dei quesiti, contro l’81% di Google Home, il 64% di Alexa e il 57% di Cortana. Insomma, l’assistente di Apple ultimo in classifica. Bisogna poi specificare che la comprensione verbale di HomePod è stata del 99,4% – oltre agli ottimi algoritmi è evidente che i 6 microfoni del device giocano un ruolo importante da questo punto di vista. La cosa più importante, che se non tenuta debitamente in considerazione va a falsare i risultati, è che alcune tipologie di richieste sono state volutamente disattivate su HomePod. Non troviamo la possibilità di utilizzare Siri per la gestione della navigazione, email, chiamate e calendario. Normalizzando i risultati con questo presupposto, Siri risponde correttamente al 67% dei quesiti, piazzandosi sopra ad Alexa (64%) e Cortana (57%). Rimane al momento inarrivabile il risultato dell’assistente di Google.
Da parte sua HomePod vanta la qualità audio migliore, la voce di Siri appare la più naturale – e fa meglio di quanto non faccia su iPhone e gli altri prodotti Apple – e il setup del dispositivo è incredibilmente semplice e immediato, così come abbiamo già visto con gli auricolari AirPods. A questo punto non resta che sperare che l’assistente virtuale di Cupertino venga reso disponibile anche per l’uso con alcune app di terze parti per cui al momento non è concessa la compatibilità, Spotify in primo luogo, sia su HomePod che iPhone. Noi italiani siamo poi in attesa dell’arrivo della versione migliore di Siri, quella che si trova ora su Apple TV, e probabilmente in HomePod stesso. Il prossimo passo, in primavera, sappiamo essere lo sbarco di HomePod in Francia e Germania. Per il resto nulla è dato a sapersi.