Windows 7 e la sua versione del Dock e di Exposé

Un tizio che incontrai qualche mese fa in un negozio di elettronica e con cui scambiai casualmente qualche benevola considerazione sull’eterna diatriba “meglio Apple / meglio Windows”, mi confidò in gran segreto di avere un amico al quale erano giunte voci di corridoio — e aggiunse “assolutamente non confermate” — che narravano di quando a Steven Sinofsky (attuale capo divisione Windows) fu assegnato il compito di supervisionare lo sviluppo della nuova versione di Windows dopo Vista. Pare che, secondo tali voci, lo stesso abbia sfoggiato un gran sorriso, onorato dalla grande fiducia nella sue capacità che dimostrava tale scelta. Quasi sottovoce continuò poi dicendomi che, dalle alte sfere, devono aver aggiunto qualcosa del tipo: “il nuovo Windows deve far dimenticare il fiasco di Vista”. Resosi di colpo conto dell’ingrato ed arduo compito che gli spettava, pare che Steven cadde improvvisamente in depressione. Qualcuno afferma persino di aver trovato traccia delle ricevute dello psicanalista nel bilancio di Microsoft dello scorso anno. Ho chiesto in giro e nessuno sa nulla di quanto questo personaggio, stranamente informato, mi riferì quel giorno.

Personalmente non so se dare credito a tali voci, però l’ultima frase che mi disse mi è rimasta particolarmente impressa, poiché a questa, sì, ci credo. Mi raccontò infatti che i mormorii finirono di colpo, quando, dopo 3 mesi in cui il nuovo capo divisione lavorò in un piccolo stanzino su un MacMini (che montava Leopard prima e le beta di Snow Leopard poi) al fine di scoprire come un sistema operativo potesse essere snello, potente, veloce, sicuro, funzionale, innovativo ed usabile, anche su un computer da poche centinaia di euro, decise di terminare le sue sessioni di psicoanalisi, correndo per i corridoi e gridando a pieni polmoni: “i grandi artisti non copiano, rubano!” (frase per altro universalmente attribuita a Steve Jobs). Dopo qualche giorno fu nominato “Capo divisione Windows”, aveva (ri)trovato la strada per il futuro del Sistema Operativo più famoso del mondo: copiare i migliori.

Che si tratti di un netto passo in avanti rispetto a Vista lo hanno detto un po’ tutti e non posso che confermarlo. Il tempo di avvio, la risposta alle operazioni più comuni, l’utilizzo delle risorse, in tutto questo ed in molto altro, Windows 7 è migliore di Vista. Le malelingue dicono anche che era difficile fare peggio, ma cerchiamo di non essere così critici, almeno non sulle cose buone.

È impossibile non notare il nuovo Dock, ops, scusate, la nuova Taskbar ed alcune delle funzioni del nuovo Windows Aero (alias Exposé). Iniziamo dal primo.

Taskbar o Dock?
Taskbar o Dock?

Taskbar

Le incredibili novità della Taskbar nel nuovo Windows sono veramente innovative e geniali:

  • la barra è più alta ed ora contiene solo le icone dei programmi e non più anche il titolo; (!)
  • le finestre multiple dello stesso programma vengono raggruppate in un’unica icona; (!!)
  • oltre a quelle dei programmi in esecuzione, si possono aggiungere anche le icone dei software più utilizzati per caricarli velocemente; (!!!)
  • al passaggio del mouse sulle icone si possono vedere le miniature delle finestre attive per il software corrispondente; (!!!!)
  • quando lanci un programma l’icona saltella…. scherzetto! Ma per qualche secondo ho temuto che succedesse anche questo, lo giuro!

Non c’è che dire tutte funzioni semplici, ma assolutamente utili, non per nulla sono quelle del sistema che in molti definiscono il più avanzato al mondo: OsX. Però su questo alla fine poco male. Anzi, visto che c’è chi fa da pioniere e va avanti inventando sempre nuovi e funzionali modi per fare quello che si fa tutti i giorni, ma in modo migliore, perché non copiare?

Un esempio di Exposé in Mac OsX
Un esempio di Exposé in Mac OsX

Aero qua Aero la
I problemi semmai nascono quando non si riesce a copiare bene. È il caso delle nuove feature denominate Aero, che dovrebbero aiutare l’utente nella gestione delle tante finestre che normalmente si aprono durante una sessione di lavoro. Se vogliamo una libera interpretazione di Exposé in OsX. Molti utenti Windows dicono che queste sono cose secondarie di poca importanza, ma noi utenti Mac, attenti all’ergonomia ed alla comodità d’uso del sistema operativo, prestiamo attenzione alle interfacce ed alle funzioni che dovrebbero renderle “migliori”. Vediamo cosa ci propone Windows 7:

  1. Aero Peak
    permette, posizionando il cursore in basso a destra sulla Taskbar, di visualizzare il desktop e cliccando di attivarlo.
    La stessa cosa in Mac OsX si ottiene con Exposé prendendo il tasto F11 o, con Snow Leopard ed un trackpad, muovendo quattro dita verso l’altro. Differenza sottile, ma fondamentale. Se ad es. dovete copiare un file dal desktop in una delle tante finestre aperte sullo schermo, premete F11 selezionate l’icona e trattenendo il clic ripremete F11 per riavere le vostre finestre e rilasciare l’icona. Sempre con un movimento semplice e lineare del puntatore, mentre con l’altra mano (o con un clic laterale sul mighty mouse) si aziona f11. Con Aero Peak la stessa operazione è impossibile perché oltre ad essere scomodo muoversi innaturalmente a lato dello schermo, si dovrebbe cliccare per attivare il desktop (cosa impossibile se hai un drag attivo). Un esempio di quando si aggiungono funzioni senza pensare: a cosa serve guardare il desktop se non ci puoi interagire comodamente?
  2. Aero Shake
    permette di ridurre tutte le finestre ad icona, tranne quella che si shakera.
    Non ridete, non è una battuta, l’hanno fatto davvero. Avete idea di quanto sia scomodo ed innaturale muovere velocemente una finestra al solo scopo di ridurre le altre? Soprattutto con i trackpad dei portatili? Su Mac si fa clic sull’icona del programma da rendere l’unico visibile, mentre si schiacciano alt+cmd.
  3. Aero Snap
    permette di massimizzare una finestra a pieno schermo (se portata in alto) o a metà schermo verticalmente (se portata tutto a sinistra o a destra).
    Questa è una funzione comoda.. non tanto quella del massimizzare la finestra, dal momento che si raggiunge più facilmente con il clic nell’apposito pulsantino che c’è da sempre, ma quella della metà schermo verticale, utile per affiancare velocemente due finestre. Ovviamente si rende necessaria non avendo OsX, dove con Exposé e la pressione di F9 (o quattro dita giù sul trackpad) passi in mezzo secondo da una finestra ad un altra posizionata ovunque sullo schermo o anche ridotta ad icona (da Snow Leopard) senza perdete tempo ad affiancare finestre al millimetro.
  4. Aero Flip
    permette di scorrere tridimensionalmente le finestre attive, premendo il tasto win ed il tasto tab.
    Già presente in Windows Vista questa funzione si è dimostrata un bel flop. Anche qui si tratta di una scimmiottatura di Exposé e del suo tasto F9 di affiancamento finestre, ma ancora una volta ci sono variazioni sul tema che si rivelano peggiorative. Con Aero Flip devi letteralmente scorrere ad una ad una tutte le finestre alla ricerca di quello che ti serve (sai che noia e quanto tempo perso?) con il tasto F9 in OsX vedi di colpo tutte le finestre e attivi quella che vuoi. Il tutto sempre senza rilasciare eventuali file che ti stai portando dietro dal momento che si attivano anche ad impulso con una lieve attesa.

Insomma in questo, come in tanti altri casi, vedo le differenze tra Win e OsX. Il primo attento ad aggiungere nuove funzioni che stupiscano… sperando che servano, il secondo ad individuare metodi più comodi ed eleganti per fare le cose, riuscendo a stupire.

Su questa pagina trovate un video di YouTube che illustra dal vivo tutte le funzioni di Windows Aero citate: link al video YouTube.

Attenzione, tutte le informazioni citate in questo articolo nascono da indiscrezioni non confermate di un non meglio identificabile “tizio” di cui non so nulla. Pertanto sono da considerare false e vengono citate, fatte le dovute precisazioni, solo come preambolo per l’analisi successiva di Windows Aero e delle sue funzionalità.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

Commenti controllati Oltre a richiedere rispetto ed educazione, vi ricordiamo che tutti i commenti con un link entrano in coda di moderazione e possono passare diverse ore prima che un admin li attivi. Anche i punti senza uno spazio dopo possono essere considerati link causando lo stesso problema.