Questo post nasce da una riflessione che ho fatto ieri. Da quando ad ottobre dell’anno scorso sono stati presentati i nuovi iMac, in particolare il modello da 27 pollici, i commenti positivi si sono immediatamente trasformati in continue lamentele per via dei riconosciuti problemi alla produzione. Su tutti i siti che convogliano la passione dei mac user italiani e di tutto il mondo (anche su questo), gli articoli incentrati sul flickering e sui display ingialliti e rotti sono stati centinaia se non migliaia. Tutto lecito per l’amor di Dio, è giusto informare i potenziali acquirenti dei problemi avuti alla prima produzione e che si sono effettivamente perpetrati per mesi, ma ritengo che tutto questo non abbia reso giustizia all’eccezionalità del prodotto.
Io sono uno di quelli “fortunati”, che ha comprato il suo iMac 27″ ed ha potuto usarlo a pieno dal primo giorno e senza problemi, ma molti utenti di questo come di altri blog, hanno dovuto sostituire la loro macchina, anche più di una volta, prima di ottenerne una “perfetta”. Tutte le disavventure di questo modello, hanno inevitabilmente leso l’immagine di questo fantastico prodotto. Tuttavia dando un’occhiata alle vendite, si può vedere che sono state in continua ascesa e che questo iMac sta ottenendo il suo meritato successo, perlomeno nelle vendite.
D’altronde è il primo all-in-one disponibile in versioni così pompate da ottenere prestazioni quasi da Pro e da essere preso in considerazione, nelle declinazioni Intel Core i5/i7, anche da professionisti dell’audio/video. Certo non si tratta di un vero Mac Pro e non possiede la sua incredibile capacità di espansione, ma per alcuni è stato un ottimo compromesso tra prezzo e prestazioni, il tutto condito da un buon pannello da ben 27 pollici.
Oggi che questo modello è arrivato finalmente alla maturità produttiva (e qui se ne potrebbero dire molte sul fatto che forse si sarebbe potuto fare di più per evitare questi inconvenienti di gioventù) quasi nessuno ne parla più. Ed ecco quindi il motivo di queste mie righe. Riportare, a distanza di qualche mese dal lancio e da pochi giorni da una produzione più matura, l’attenzione su un prodotto veramente riuscito, con un ottimo rapporto tra prezzo, qualità e design e con prestazioni più che rispettabili.
L’iMac 27″ è un computer a mio giudizio vicino alla perfezione. Coniuga l’attenzione per il design arcinota della casa di Cupertino, con una esperienza d’uso decisamente sopra la media, merito dell’ottimo OS X, ma anche dell’ampia superficie di lavoro. Io lo tengo in studio, dove ormai non ne potrei più fare a meno per il mio lavoro, ma tutte le sere che rientro a casa vorrei tanto portarlo con me. Sono consapevole del fatto che mi ha reso, se fosse possibile, anche più produttivo. Quantomeno più propenso a stare ore ed ore davanti ad un display.
Tra qualche anno, o forse meno, usciranno sicuramente dei nuovi iMac… magari con migliori caratteristiche hardware, con un display ancora più grande o forse totalmente nuovi, con livree multicolor e schermi touchscreen. Abbiamo imparato che da Apple ci possiamo aspettare praticamente di tutto e siamo pronti (e contenti) di essere stupiti. Ma oggi come oggi, questo è di sicuro l’all-in-one meglio riuscito di Cupertino. Un Mac che tutti vorrebbero avere e che sta bene su qualsiasi scrivania, qualsiasi attività si debba compiere.
Termino qui questo mio elogio gratuito al mio iMac, non vorrei tediarvi ulteriormente. Tuttavia questo stupendo oggetto/mezzo che ogni giorno mi accompagna nel mio lavoro, meritava queste due righe e forse anche di più. Non mi sono mai affezionato agli oggetti nella mia vita. Ho sempre fatto un continuo riciclo di computer, cellulari, macchine fotografiche. Il mio motto e vendi e ricompra ed ebay mi è stato molto d’aiuto in questo. Però per la prima volta con questo Mac sento che difficilmente me ne potrei disfare. Anche tra 5 anni quando la tecnologia sarà andata avanti e ancora oltre, rimarrà sempre una scrivania adatta ad ospitarlo e lavori che non sarà troppo vecchio per portare a termine.
Risorse ed approfondimenti:
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