Guida di sopravvivenza alla formattazione: diario lungo un giorno

Stamattina non avendo niente da fare ho deciso di formattare per la prima volta in due anni il mio MacBook Pro. Avevo più volte re-installato il sistema operativo, avevo addirittura aggiornato a Snow Leopard senza formattare, ma avevo sempre sovrascritto solo i file di sistema o recuperato lo stato della macchina all’ultimo backup di Time Machine. Oggi finalmente mi sono deciso a fare un passo che, sinceramente, mi atterriva un po’: 200 GB di programmi e dati da reinstallare e recuperare non sono certo un’operazione risolvibile in pochi minuti.

Perché formattare e non ripristinare da Time Machine come al solito? È una domanda che molti mi potrebbero porre. La risposta è semplice: ripristinare da Time Machine comporta più o meno la copia di tutto l’hard disk. Comodo se si rompe il computer e si vuole ritornare velocemente operativi, ma poco corrispondente alla mia esigenza di pulizia.

Insomma, ho pensato di condividere la storia di quest’esperienza con voi, realizzando una piccola guida di sopravvivenza alla formattazione. Può sembrare banale, ma a volte l’operazione si rivela più complessa di quanto ci si aspettasse. Spero di fare cosa gradita magari suggerendo metodi o programmi utili per gli utenti alle prime armi.

Backup dei dati
Il primo grande (e lungo) step è stato salvare tutti i dati personali indispensabili. I preferiti di Safari, la rubrica indirizzi (non ho MobileMe purtroppo), le cartelle di Mail, la libreria di iTunes, quella di iPhoto, la cartella Documenti e quella Download. Tutto manualmente. I file più importanti su cui lavoriamo dovrebbero stare in queste cartelle e se non sono qui suggerisco di organizzare il proprio Mac in tal modo, così da avere sempre tutto ordinato e facilmente reperibile. Per il salvataggio mi sono servito di un HDD esterno da 1TB (Western Digital My Studio) collegato in Firewire 800. Questa connessione è molto più veloce dell’USB 2.0 e permette un notevole risparmio di tempo quando si opera su grandi quantità di dati.

In passato avevo sempre provveduto ad effettuare il backup della libreria iTunes mediante la comodissima funzione presente nel menù Archivio / Libreria / Effettua backup su disco…

backup su disco

ma questa volta dopo aver bruciato 10 DVD DL (per qualche arcano errore) ho preferito utilizzare un metodo artigianale (consigliato per altro dal supporto tecnico Apple): ho copiato l’intera cartella Musica sull’HDD esterno (cartella nella quale naturalmente era presente la libreria iTunes) dopo aver salvato il file XML della Libreria: Archivio / Libreria / Esporta Libreria

Il salvataggio della libreria di iPhoto si è rivelato infinitamente più semplice: basta copiare il file della libreria (solitamente iPhoto Library) presente nella cartella Immagini. Io ho salvato tutta la cartella per conservare anche le foto di Photo Booth.

Successivamente ho copiato le cartelle Documenti, Download, Scrivania e Filmati (un banale copia e incolla). Dopo una mezz’oretta spesa a copiare file non mi mancavano moltissimi dati da mettere in salvo, ho salvato i preferiti di Safari (Archivio / Esporta Preferiti):

e la fondamentale Rubrica Indirizzi (Archivio / Esporta / Archivio Rubrica Indirizzi):

Mancavano solo due archivi da salvare: le caselle di posta di Mail e l’archivio di 1Password. Per la prima è bastato selezionare con shift la prima e l’ultima casella da salvare e scegliere dal menu contestuale Archivia Casella:

Per la seconda bisogna salvare il 1Password Interchange file (File / Export All)

Dopo quest’ultimo salvataggio ho concluso in circa un’ora il processo di backup manuale dei miei dati personali.

Formattazione
La seconda fase è stata ovviamente la formattazione e l’installazione di OS X ex-novo. Ho spento il Mac con il CD di Snow Leopard all’interno e l’ho riavviato tenendo premuto il tasto C; quando il programma di installazione è partito ho naturalmente scelto la lingua italiana e ho formattato il disco (altrimenti si sarebbe eseguito solo il processo di installazione che sovrascrive i file di sistema). Per farlo basta accedere al menu Utility / Utility Disco, selezionare il drive ed inizializzare… naturalmente prima di procedere all’installazione vera e propria del sistema operativo. Il File System da utilizzare è chiaramente HFS+ (journaled). Mi sono messo comodo aspettando circa mezz’ora il completamento del task e al riavvio ho ritrovato (finalmente dopo due anni!) il Mac vergine.

Il primo passo da fare dopo una formattazione è installare gli aggiornamenti di sistema (dal momento che tutti gli update precedentemente scaricati vanno ovviamente persi). La situazione che mi si è presentata è stata di circa 3GB di aggiornamenti in due tranche: la prima riguardava prettamente il Combo Update mentre la seconda gli aggiornamenti alla suite iLife (che nel frattempo avevo installato):

Dopo vari riavvii ed un’oretta di tempo persa a scaricare updates ho finalmente iniziato ad installare i programmi base, prima ancora di ricopiare i dati. Prima ancora di installare qualsiasi genere di programma ho dovuto installare un utility per me fondamentale: Paragon NTFS. Presumo che molti di voi sappiano già di che si tratta, comunque Paragon NTFS non è altro che un driver che abilità la scrittura sui dischi formattati in formato NTFS (di default i sistemi OS X possono solo leggere da suddetti dischi). L’installazione è banale: si tratta di un file .dmg da montare ed eseguire. L’unico neo è il prezzo di circa 19$, pochi in confronto alla bontà (a mio modesto parere) del prodotto, ma molti paragonati a soluzioni open source quali Mac-Fuse + NTFS 3G. Ho scelto il pacchetto a pagamento per le migliori prestazioni che sembra offrire.

Successivamente ho installato Perian, un utilissimo plugin gratuito che aggiunge una grandissima quantità di codec audio/video. È scaricabile gratuitamente da qui. L’installazione è molto semplice, basta cliccare sul .prefpane presente nel pacchetto.

Procedendo per categorie dopo Perian ho installato VLC, programma che legge la quasi totalità dei file multimediali. Quindi è giunto il turno della suite iWork, preferita per una volta alla suite Office (pur avendole acquistate entrambe) per dei problemi riscontrati in Word. Come è logico aspettarsi il tempo di installazione non è stato propriamente breve (una decina di minuti) e alla fine ho rieseguito aggiornamento software per scaricare gli ultimi updates rilasciati per iWork.

È toccato quindi ai programmi di backup/sincronizzazione online, io ne ho installati due: Dropbox e Memopal. Entrambi sono stati recensiti in precedenza ma proverò a fare un veloce riassunto delle funzionalità di entrambi (almeno quelle utilizzate dal sottoscritto):

  • Dropbox (usato in versione free) alloca 2GB di spazio online accessibili tramite una cartella presente nel finder, è molto comodo per scambiare documenti con altre persone (basta copiare i file nella sottocartella “Public”, tasto dx / DropBox / copy public link e fornire il link ottenuto così da permettere il download del file) o per avere i propri file sincronizzati fra loro (accedere da tutti i propri PC con lo stesso account Dropbox).
  • Memopal (ho acquistato 200gb all’anno per 49,90€) invece sincronizza online un percorso scelto dall’utente. Personalmente uso l’impostazione predefinita “Documenti” che salva Desktop, Documenti, Musica, Video, Foto, Email e Calendario. Inoltre è possibile accedere ai propri file dal sito http://www.memopal.com/it inserendo nome utente e password. Si rivela molto utile in caso di perdita/rottura del computer permettendo così il recupero dei propri dati personali.

Gli ultimi due programmi installati prima di procedere alla copia dei miei file personali sono stati Skype ed The Unarchiver. Il secondo è un programma gratuito che permette di gestire gli archivi compressi in maniera più vasta e più performante di BOMArchiveHelper (il programma di gestione dei .zip pre-installato con OS X).

Tutte queste applicazioni e anche altre utility gratuite interessanti le trovate nella pagina dedicata ai migliori software freeware per Mac.

Ripristino dati
Dopo l’installazione di questi programmai “fondamentali” ho proceduto con la copia dei file e con l’importazione di alcune impostazione in precedenza salvate.

Il primo step è stato importare i preferiti di Safari, procedimento molto semplice Archivio / Importa Preferiti.

Subito dopo ho importato i contatti della Rubrica Indirizzi, anche qui il procedimento è analogo Archivio / Importa

Ho  ricopiato tutte le cartelle nei percorsi di base (Musica, Filmati, Immagini, Documenti). Perché non le ho ricopiate da Memopal dove erano salvati tutti i miei dati? Semplice, erano più di 100 GB e con un hard disk esterno ho velocizzato di gran lunga il processo rispetto al download da internet.

iTunes ha subito riconosciuto la libreria, ha solo creato un po’ di confusione duplicando una ventina di canzoni (mistero), ma niente di allarmante rispetto alle circa 5000 canzoni presenti in libreria, è bastato semplicemente eliminarle.

iPhoto anch’esso ha riconosciuto la libreria non ritrovando però il percorso delle foto salvate (nella mia libreria di iPhoto ho impostato che le immagini siano salvate su un HD esterno), ma anche qui il problema è stato velocemente risolto, è bastato far ritrovare una sola foto ed il programma automaticamente ha riconosciuto il percorso delle restanti 30.000. L’unico neo è l’impossibilità di ripristinare le foto in Photo Booth, pur ricopiandole nello stesso percorso il programma non le inserisce nel rullino.

L’ultimo passo è stato riconfigurare Mail (qui il procedimento è stato laborioso a causa della mia precedente configurazione di 4 caselle) ma in linea di massimo invece risulta essere semplice: si inizia riconfigurando le caselle di posta, e successivamente si importano le caselle salvate(per recuperare la posta inviata o dei vecchi messaggi archiviati)

In realtà il processo di salvataggio dei dati di “Mail” potrebbe essere di gran lunga semplificato, il programma salva la posta in~/Library/Mail mentre tutte le configurazioni delle caselle in ~/Library/Preferences/com.apple.mail.plist, bastava ricopiare queste due cartelle e avrei ripristinato lo stato della mia posta pre-formattazione; in realtà la mia esigenza di pulizia riguardava anche le caselle di Mail avendo vecchi archivi mai cancellati in disordine.

Dopo quest’ultimo passaggio il processo di formattazione e successiva riconfigurazione del computer è completo; ci sono volute circa 3 ore tra backup dei dati, formattazione e reinstallazione del SO e successivo ripristino dei dati.

Come era lecito aspettarsi a primo acchito il Mac è sensibilmente più veloce nel caricamento degli applicativi e nell’avvio, non ho eseguito alcun benchmark ma credo che sosterrebbero ancor più la mia impressione.

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