Solo due giorni fa vi raccontavo dei problemi incontrati con il disco OWC Mercury Extreme Pro 240GB ed oggi vi dico che sono completamente risolti. Faccio un velocissimo riassunto. Montato il disco, il primo avvio del Mac mi generava sempre un Kernel Panic (mentre il successivo filava via liscio come l’olio). Non c’erano per la verità altri problemi evidenti, ma il sistema in tali condizioni era potenzialmente instabile. Parlando con il supporto tecnico mi consigliano l’aggiornamento del firmware. E qui nascono i problemi dal momento che nessun SSD sul mercato con controller SandForce possiede, secondo quanto mi riporta OWC, un tool di aggiornamento compatibile con il Mac, neanche tramite un LiveCD Linux. Insomma, bisogna essere per forza di cose redmondiani per poter aggiornare il disco. Soprattutto perché questo non può essere collegato in case esterni e non può (chiaramente) essere il disco di avvio.

Con le attrezzature in mio possesso ho tentato l’operazione in mille modi, ma senza risultati apprezzabili. Potete solo immaginare la delusione visto che per acquistarlo quasi accendevo un mutuo. Comunque sia l’assistenza è stata iperdisponibile e gentile, proponendomi un pickup del prodotto con trasporto a loro carico, verifica completa del disco con eventuale sostituzione se danneggiato, aggiornamento del firmware e spedizione di ritorno gratuita e senza costi di dogana (le tasse si applicano solo sugli acquisti). Per cui seppur di fronte ad un problema, ho potuto apprezzare la grande professionalità di OWC.

Smontato il disco e rimesso il 5400rpm Toshiba originale, mi è sembrato di tornare ad un 8088 (e sì che vi scrivo da un MacBook Pro con i7), per cui il pensiero di rimanere in quello stato per almeno un paio di settimane mi ha spinto a cercare altre soluzioni. Alla fine mi ha salvato mio padre ed il suo ExPC. Ammetto che non l’avevo proprio preso in considerazione quello scassone rumoroso e preistorico, con ventole colorate e fili sparsi a GoGo, ma il buon vecchio Windows XP e la scheda madre con due SATA ha risolto il problema in 5 min (sconsiglio la successiva immagine ai deboli di cuore).

WindowsArt update_firmware

Ritorno in studio, rimetto Snow Leopard e… TaDa! Problema sparito. Sospiro di sollievo. Sorriso di gusto.

Contatto l’assistenza e chiudo il ticket. Ma contestualmente mi informo e mi danno garanzia che tutti i dischi venduti e spediti già da qualche giorno montano direttamente il nuovo firmware. Per cui, come volevasi dimostrare, sono io che sono giusto un tantino sfortunato. La linea di SSD Mercury di OWC ha ricevuto molti giudizi positivi. Lo stesso MacWorld lo ha valutato 4,5 su 5, questo perché — upgrade a parte — l’Extreme Pro possiede una serie di caratteristiche che lo rendono particolarmente adatto ad OS X ed ai Mac in genere. Il controller è il SandForce SF1200 che abbiamo imparato a conoscere ed apprezzare con l’OCZ Vertex 2. Anche qui l’overprovisioning è al 7% ed è esterna alla dimensione usabile. Per cui il disco è venduto per 240GB perché questa è l’area a disposizione dell’utente, ma in verità è da 256GB. Quello spazio in più viene usato per ridondanza e correzione degli errori.

owc

Il Mercury Extreme Pro è compatibile con l’interfaccia SATA II, quella attualmente in dotazione nei Mac, che garantisce una banda di 3Gb/s. Ma è già adatto per le specifiche del SATA 2.6 (ancora in draft) che raddoppierà la capacità, portandola a 6GB/s. Per cui è un disco che si prende oggi, ma sarà validissimo anche in futuro. Se fosse necessario un update del firmware, OWC dice che nel primo quarto del 2011 dovrebbero arrivare anche i tool per Mac OS X (così da evitare quella fastidiosa trafila con Windows). Proprio in termini di durata è bene evidenziare le 2 milioni di ore di lavoro per cui è predisposto. Che facendo un paio di calcoli veloci si traducono in 234 anni di uso continuo h24. Per cui non mi pare che si possa obiettare che gli SSD odierni siano poco longevi. Ciò che invece si può sicuramente dire è che seppure rappresentino indubbiamente il futuro, nel presente sono ancora relativamente giovani e, per tale motivo, risentono di alcune incertezze. Un problema come quello capitato a me, non sarebbe successo con un HDD da pochi euro. Ma non perché questo sia migliore, piuttosto perché a livello di controller e di supporto dei sistemi operativi ormai si è raggiunto una standardizzazione pressoché totale.

dischi

Per quanto riguarda gli SSD invece, ci troviamo ancora in un territorio relativamente nuovo e con molte tecnologie che si susseguono ed evolvono prima ancora di diventare standard universalmente accettati. Basta l’esempio del TRIM e del ritardo, a mio giudizio ingiustificabile, di Apple nell’adozione su OS X. OWC però ha dotato il suo Mercury Extreme Pro di alcune peculiarità che tentano di sopperire a tale mancanza. Mi riferisco nello specifico al DuraWrite ed alla capacità di gestione intelligente dei blocchi (Intelligent Block Management & Wear Leveling) e dello spazio libero (Intelligent “Recycling”) andando a compiere in autonomia le operazioni di norma gestite dal TRIM, ottimizzando i blocchi di memoria usati e riscrivendo quelli liberati. Inoltre è predisposto ed ottimizzato per il RAID, per cui su un Mac Pro si possono raggiungere livelli di velocità — e sicurezza — incredibili. Mi è spiaciuto notare che non viene fornito però l’adattatore per bay da 3,5″.

Risultati con Xbench
Il semplice Xbench non ha dubbi, l’OWC Extreme Pro è un puro sangue che supera addirittura le performance del Vertex 2, seppur di poco:

xbench

In questo dettaglio vedete i risultati dei soli SSD a confronto:

xbench-intel-x25-g2-160-ocz-vertex-2-120gb

Benchmark
Da un test più approfondito con Quickbench 4, sono venuti fuori dati che sostanzialmente confermano un ex aequo rispetto all’ottimo Vertex 2 ed anzi posizionano l’Extreme Pro leggermente più in alto nella classifica. Si tratta di differenze minime, come già evidenziato da Xbench, che vanno dai 2 ai 5MB/s in più a seconda dei casi, ma che comunque gli garantiscono il primato tra tutti i dischi testati finora. Sia l’Intel X25-M G2 che il Patriot Inferno si attestano su risultati ampiamente inferiori.

test_quickbench

voto 5Conclusioni
Oltre ai dati già visti, si nel boot che nella copia di file il Mercury Extreme Pro 240GB è il primo della classe. Il controller e le varie tecnologie implementate da OWC per questo disco lo rendono non solo il più veloce, ma anche uno dei dischi più sicuri e durabili, specie in ambiente Mac. I primi giorni sono stati difficili lo ammetto, i problemi derivanti dal vecchio firmware mi avevano fatto pensare ad un investimento errato. Ma superato questo scoglio ora sono totalmente soddisfatto. Inoltre il taglio da 240GB è sufficientemente ampio da permettermi di rimettere il SuperDrive al suo posto (vendendo l’OptiBay), anche se alcuni dati particolarmente corposi li tengo su un piccolo drive esterno firewire 800 da 500GB. Insomma, penso di aver trovato per le mie esigenze la quadratura del cerchio.
Per il discorso del voto in un precedente articolo ho spiegato la valenza, purtroppo, relativa. I tempi cambiano, così come i prezzi e le tecnologie. Per cui oggi mi sento di dare 5 stelle ad un disco che supera per qualità tutti gli altri provati finora. Però ho dato 5 stelle anche agli altri…

Costi
In Europa il Mercury Extreme Pro 240GB costa 649€ (link). Personalmente ho trovato molto più pratico l’acquisto diretto da OWC, dove viene venduto a $539 (oggi circa 390€, ma il giorno in cui l’ho preso io qualcosa in meno per via di un cambio migliore). La spedizione con FedEx è costata $22 (circa 16€). Purtroppo poi la dogana italiana ha applicato un bel dazio del 20% (90€ circa) e il prezzo è lievitato. In tutto però si arriva a spendere più o meno 500€. Quindi con un risparmio considerevole rispetto l’Europa. Di norma preferisco acquistare in Italia, ma considerando che si tratta dello stesso identico prodotto e che OWC fornisce una garanzia di rimborso entro 30gg ed un servizio clienti che nella mia esperienza si è comportato egregiamente, mi sento di consigliare l’acquisto diretto. Per di più anche dall’altro link non si acquista direttamente dall’Italia, per cui non c’è campanilismo che tenga. Se lo trovate a buon prezzo il vecchio Intel X25-M G2 è ancora valido, seppure nelle prossime settimane dovrebbe arrivare la nuova versione G3. I limiti di questo sono il taglio di soli 160GB, le minori performance (seppure non così evidenti nel quotidiano), una durata potenzialmente inferiore e il fatto che su Mac OS X, senza TRIM, non è particolarmente adatto. Attualmente insomma, questo OWC è veramente un’ottima scelta e anche il prezzo è notevolmente calato. Poco tempo fa un disco con la metà dello spazio e molto meno performante e tecnologicamente avanzato costava di più. Certamente si parla di cifre comunque considerevoli che non tutti possono o sono disposti a spendere per il computer. Però non mi stancherò mai di ripetere che se volete un computer performante, a parità di spesa, meglio +SSD e -Ghz. Aggiungo che in fase d’ordine si possono scegliere alcune opzioni e varianti, per avere insieme al disco un case esterno o anche un adattatore simile all’OptiBay.

PRO
ico.piu.png Un SSD dalla grande velocità
ico.piu.png Il SandForce SF-1200 garantisce performance e protezione dei dati con overprovisioning al 7%
ico.piu.png Tecnologie specifiche di OWC che sopperiscono alla mancanza del TRIM
ico.piu.png Tagli a partire da 40GB per $99
ico.piu.png Supporto per SATA II e 2.6 (draft)
ico.piu.png Silenzioso, resistente e dal basso consumo (comunemente agli altri SSD)

CONTRO
ico.meno.png Manca un adattatore per i 3,5″
ico.meno.png Qualcuno ha detto il prezzo?

DA CONSIDERARE
ico.meno.png Se non verrà rilasciato un tool di upgrade firmware per Mac, futuri aggiornamenti potrebbero essere complicati

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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