Attenti a quel Vertex 2E, da 34nm a 25nm, riduzione vitale e di prezzo

Vediamo di riuscire a fare un po’ di chiarezza su un argomento che sta impazzando in giro per la rete e tra i forum più tecnici. Cerchiamo cioè di spiegare nel modo più semplice possibile cosa sta accadendo sui Vertex 2.

Lo scorso mercoledì 15 febbraio la nota azienda OCZ ha dichiarato di essere stata la prima del settore a completare il passaggio produttivo delle memorie NAND da 34nm a 25nm. Le nuove memorie che OCZ infilerà nei suoi SSD incideranno dunque positivamente sui prezzi di vendita. Per fare un esempio concreto un disco da 64GB richiede 8 chip da 64Gbit a 34nm o 16 chip da 32Gbit a 25nm e queste seconde costano di meno. Per cui stessa capacità complessiva a fronte di una riduzione di prezzo? Sulla carta l’idea di partenza è ottima e dimostra che si sta proseguendo per la giusta direzione al fine di riuscire a realizzare degli SSD sufficientemente capienti ed economici da sostituire i vecchi HDD ovunque.

Già perché da quello che abbiamo potuto vedere da 2 anni a questa parte, i dischi solidi non stanno subendo affatto la riduzione di prezzo drastica che tutti si attendevano, se non andando ad intaccare la tecnologia. Quello che però sta succedendo è che ogni soluzione mirata al contenimento dei costi sia causa di una perdita di qualità. Abbiamo già avuto modo in passato di parlare del passaggio da memorie SLC a quelle MLC, spiegando che le prime erano sicuramente più costose, ma garantivano maggiore durabilità.

vertex-2e-2ex

Per questo i produttori tengono a listino differenti linee di SSD, alcune destinate al mercato mainstream, nelle quali si ricerca il compromesso in termini di costo/qualità, altre di livello enterprise con performance, durabilità e costi di tutt’altro livello. Guardando sempre ad OCZ, il modello Vertex 2 che ho testato e che uso attualmente sul Mac Pro (recensione), si chiama in effetti Vertex 2 E ed è un prodotto mainstream. Il Vertex 2 EX invece, usa le SLC al posto delle MLC, ha un’area maggiore destinata a preservare l’integrità del disco nel lungo periodo ed altre peculiarità, come ad esempio un sistema per contrastare i temporanei cali di tensione. Ma l’utente privato difficilmente arriverebbe a spendere 600€ per 60GB no?

Ecco perché mettendo sulla bilancia sia benefici di un SSD che le differenze di costo rispetto ad un HDD, la soluzione apparentemente più logica è quella di puntare al “compromesso” per tentare ad imporsi come tecnologia di massa, garantendo di conseguenza anche il futuro tecnologico delle soluzioni di fascia alta.

Come riuscirci? Prima le MLC ed ora il passaggio produttivo a 25nm. Già perché anche questo secondo salto comporta oltre alla riduzione dei costi, anche quella della longevità. Se le 34nm sono garantite sulla carta per 5000 cicli di scrittura (o cancellazione, è uguale), le 25nm lo sono per 3000. Come ovviare al problema se lo è chiesto anche OCZ, per questo motivo nei dischi con tecnologia 2x si sta lavorando sul controller al fine di riuscire a bilanciare la riduzione dei cicli di scrittura. Come sapete, perché già ampiamente discusso, i dischi con controller SandForce hanno un’area di over-provisioning destinata al wear-leveling. Per questo motivo un disco da 64GB come il Vertex 2E, ha in verità 60GB disponibili: 4GB vengono conservati per mantenere performance e sostituire eventuali aree danneggiate. OCZ ha quindi deciso di incrementare notevolmente l’over-provisioning con le NAND da 25nm proprio per pareggiare i conti con la tecnologia e mantenere alta la longevità.

La cosa discutibile però è che la casa ha iniziato a sostituire la nuove memorie anche nei vecchi modelli, senza evidenziarlo al consumatore. Chi compra un Vertex 2E in questi giorni, potrebbe ricevere dunque un esemplare con tecnologia 2x e spazio disponibile ridotto. Quelli da 64GB precedenti 3x hanno capienza effettiva di circa 60GB, mentre quelli con 2x scendono più o meno a 56GB.

Quello che uso io sul Mac Pro è della vecchia serie e riporta infatti una capacità di 59,68GB, assimilabile a 60GB.

vertex2e da 34nm

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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