Era iniziato tutto con un rumor di AppleInsider. Parlava di un refresh dei MacBook Pro con nuovi Sandy Bridge in arrivo nel corso di questi ultimi mesi di 2011, in ogni caso dopo il termine della promozione Back To School. Benché avessero qualche fondamento, non ci detti troppo peso: su richiesta di un utente in un commento azzardai un breve pronostico, ma senza dilungarmi troppo. Stasera, però, 9 to 5 Mac riaggiunge un po’ di pepe alla questione. Stavolta riguarda gli iMac e arriva direttamente da Apple.

Nella pagina di supporto per il Thunderbolt Display, infatti, si parla chiaramente di un iMac Late 2011. Che ancora non c’è. Il refresh più recente degli iMac è avvenuto a maggio, identificato proprio come Mid 2011 vista la prossimità a metà anno. Ora è settembre, ormai nella seconda metà dunque più vicini a ottobre, ed effettivamente si può iniziare a parlare di Late 2011. Se ieri ero abbastanza in dubbio e ipotizzai solo novità per le CPU opzionali, oggi con una quasi conferma da parte di Apple che qualcosa bolle in pentola cerco di azzardare previsioni maggiori in base ai modelli di processori in circolazione e in arrivo a breve.

Vale la pena fare un controllo generale e cercare di capire sia per i MacBook Pro sia per gli iMac se c’è un margine di manovra per un refresh di metà ciclo. La risposta è sì. Ivy Bridge non uscirà prima di marzo-aprile 2012, con prospettive di finire sui Mac non prima di giugno, almeno, più ulteriori attese dato che Apple non aggiorna la gamma tutta in un colpo ma in modo scaglionato nel corso dei mesi. Non solo Apple, ma anche i produttori di PC si ritrovano con gli stessi processori per tanto tempo. Intel evita questa cosa sfornando i Sandy Bridge-E sul lato desktop e nuovi modelli Sandy Bridge “lisci” sul lato mobile. Appurato che è possibile fare un aggiornamento, anche se si tratterebbe né più né meno di uno speed bump, è possibile vedere come si configurerebbero i prossimi MacBook Pro e iMac, sempre ammesso usciranno davvero entro quest’anno.

Si parte dal MacBook Pro da 13″. Attualmente sono presenti un Core i5 da 2,3 GHz e un Core i7 da 2,7 GHz. Recentemente sono uscite nuove versioni dell’i7 che potrebbero sicuramente essere adatte a un refresh per quello avanzato. Poiché sembra però un po’ improbabile pensare che Apple non ritocchi anche quello base, è plausibile pensare che un Core i5 da 2,5 GHz, in pratica quello del Mac mini da 799 €, sia il miglior candidato per l’entry-level. Per il 13″ meglio messo, invece, c’è una uscita fresca proprio di inizio settembre: un Core i7 dual core da 2,8 GHz. Sicuramente non aggiornamenti fenomenali, ma comunque graditi se si mantiene lo stesso prezzo.

Passando ai MacBook Pro da 15″, qui si trovano tutti Core i7 quad core: 2 e 2,2 GHz, con un modello da 2,3 GHz opzionale per la configurazione di punta. Anche qui si trovano interessanti uscite settembrine che potrebbero avere slancio in un refresh del MacBook Pro. Partendo dal 15″ base, però, è possibile che semplicemente vada ad adottare il Core i7 da 2,2 GHz sinora adottato dal modello di punta. Per esso, invece, un nuovo Core i7 quad core da 2,4 GHz potrebbe essere l’ideale, con un modello da 2,5 GHz come opzione. Per il 17″ vale lo stesso discorso fatto per il 15″ di punta.

Ora si va sugli iMac 21,5″. Qui ci si trova davanti rispettivamente a un Core i5 quad core da 2,5 e 2,7 GHz, con i7 da 2,8 GHz opzionale per il modello di punta. Il problema è che per questi processori non c’è un sostituto: sono di tipo Low Power, non è stato previsto un ampliamento della gamma. L’unica è pensare a un passaggio, almeno opzionale, ai più “energetici” processori Standard Power, lasciando eventualmente il Low Power da 2,7 GHz solo per l’iMac 21,5″ base. Per l’altro modello, si potrebbe adottare il Core i5 da 3,1 GHz fino ad oggi prerogativa del 27″ di punta, con l’i7 da 3,4 GHz opzionale. Stesso i5, ma niente opzioni, per il 27″ base. Sull’iMac high-end, invece, probabile si passi a un Core i5 da 3,3 GHz, per conservare come opzione un prossimo Sandy Bridge-E: un Core i7 quad core da 3,6 GHz e con ben 10 MB di cache, il massimo per quanto riguarda i processori dell’attuale architettura con tale quantitativo di core. Improbabile il debutto dei 6-core, anche opzionali: costano davvero troppo.Già con questo Core i7 è probabile che l’attuale opzione da 200 € salga almeno a 250. L’uso di Sandy Bridge-E avrebbe però un contro: non usciranno prima di novembre, molto probabilmente, dunque Apple dovrebbe fare un rilascio veramente in fretta e furia. A meno di non convincere Intel a darle qualche settimana di esclusiva.

Fin qui ho analizzato i possibili processori destinati a debuttare nei Mac “Late 2011”. Ma possibile che l’aggiornamento si limiti ai processori? Qualche settimana fa uscì un rumor in cui si riportava come Apple fosse interessata a implementare la USB 3.0 anche prima di Ivy Bridge, dove Intel prevede di supportarla ufficialmente. Vista la lenta crescita di Thunderbolt, infatti, Apple potrebbe pensare di affiancarle una tecnologia già più presente sul mercato. Al tempo, pensai che fosse alquanto improbabile un refresh solo per la USB 3.0, ma se si aggiungono nuovi processori allora le percentuali salgono. Anche la RAM potrebbe essere una buona indiziata per un bump di capacità: non sarebbe poi così strano se il MacBook Pro e l’iMac di punta passassero a 8 GB come configurazione standard. Da escludere aggiornamenti a MacBook Air e Mac mini visto il poco tempo trascorso dall’ultimo e visto anche come lo spazio in questi computer è alquanto piccolo per pensare a un controller USB 3.0 aggiuntivo, come attualmente Apple dovrebbe fare in caso di aggiornamento per MacBook Pro e iMac con supporto a questa tecnologia. Una cosa è certa: errori a Cupertino ne commettono pochi, dunque sono portato a pensare non sia una semplice svista. Solo il tempo saprà dirlo, mentre nel frattempo continua ad aleggiare troppo silenzio sopra ai prossimi Mac Pro, nonostante una possibile spiegazione a questo mutismo ci sia.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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