Spaccati di vita lavorativa di Apple: degna quasi di una agenzia segreta

Continuano ad emergere nuovi dettagli da un libro di prossima uscita, “Inside Apple”. Dopo il profilo su Scott Forstall e sul suo futuro all’interno di Apple, un nuovo estratto spiegato da AppleInsider mostra svariati dettagli riguardanti la vita lavorativa nell’azienda di Cupertino e l’iniziazione dei nuovi dipendenti.

L’iniziazione dei nuovi entranti avviene sempre di lunedì, in una mezza giornata considerata di orientamento. La segretezza in Apple viene impressa come concetto sin da subito: il lavoro stesso a cui è destinato il dipendente non gli sarà chiaro fino a quando non metterà per la prima volta piede a One Infinite Loop. E gli altri impiegati non possono certo essere di aiuto: le direttive aziendali impongono loro il silenzio a riguardo, anche se sanno a quali compiti sarà destinato il “novellino” non è concesso parlarne apertamente. Il tutto, naturalmente, complica l’inserimento in azienda, sia da parte dell’entrante che si trova davanti a un muro sia da parte dei più anziani che invece sono costretti a reggere il muro stesso. L’unico piccolo aiuto per orientare meglio il nuovo impiegato all’interno dell’azienda è iBuddy, un servizio interno che lo affianca a un altro dipendente per i primi tempi. A giudicare dai report, non è di grande efficacia: iBuddy dura il tempo di due incontri al massimo, poi gli impegni a cui sono sottoposte entrambe le parti di fatto cancella qualsiasi futura interazione.

Per i pasti ci sono due possibilità, una interna e una esterna. Quella interna prevede l’accesso alla caffetteria: contrariamente ad altre aziende della Silicon Valley come Google, però, in Apple il pranzo si paga, nessuno sconto. L’unico beneficio è per i nuovi entranti sopraccitati, i quali possono godere solo nel primo giorno del pasto gratis, un piccolo benefit che probabilmente Apple vuole concedere per rompere il ghiaccio con gli altri dipendenti in un ambiente più informale. Tuttavia, bisogna stare attenti a ciò di cui si parla, e se ciò vale tanto per la caffetteria, ancor di più è valido per l’opzione esterna, il ristorante BJ’s Restaurant & Brewerhouse, definito dai dipendenti “Infinite Loop 7”, a far capire quanta attenzione ci sia attorno. Gli agenti di sicurezza Apple, infatti, sorvegliano attentamente il posto, per accertarsi che nessuna informazione scottante trapeli all’aperto. E se ciò accade, quello per i dipendenti coinvolti nella conversazione sarà l’ultimo pranzo che avranno consumato da impiegati Apple. Altri dettagli sulla cultura del segreto interna arrivano da 9 to 5 Mac: quando un nuovo prodotto o servizio sono in fase di sviluppo, lo si capisce subito dalla costruzione di muri e dall’oscuramento delle finestre all’interno degli uffici. Se il prodotto è davvero molto importante, oltre ai classici accordi NDA (Non Disclosure Agreement) che prevedono l’assoluto divieto di divulgazione, l’ufficio può essere privato del tutto di finestre e il traffico di personale e informazioni rigidamente regolamentato. Tali zone, in determinati casi, risultano addirittura off-limits per gli stessi dirigenti Apple, se non è un prodotto di loro competenza: uno di questi edifici super-segreti risulta essere quello dove risiede il team di design capitanato da Jonathan Ive, a cui solo pochissimi impiegati selezionati hanno accesso oltre allo stesso Ive. Un vero e proprio ambiente da servizi segreti, piuttosto che da azienda informatica.

Anche la competizione aspra interna non manca: l’ambiente viene descritto come pesante, stressante e non di rado si assiste a vere e proprie faide tra dipendenti. Questo punto, a dire il vero, non è una novità vera e propria: Jobs amava mettere i team in competizione tra loro, per ottenere il massimo rendimento e la massima motivazione. Queste competizioni portano una vera e propria selezione naturale a livello di azienda: solo le migliori idee sopravvivono, le altre sono destinate a finire nell’oblio.

Insomma, di certo non è probabilmente l’ambiente in cui tutti vorrebbero o potrebbero lavorare. Apple ha linee guida forti e chi non le rispetta o non le accetta è fuori. Guardandola come semplici clienti, è difficile pensare a un luogo di lavoro così duro, che non sfigurerebbe a cospetto di istituzioni come FBI e CIA. Ma per molti è proprio questo clima che potrebbe suscitare ancor più fascino verso l’azienda di Cupertino. Del resto, ciò che vale per i prodotti è valido anche per l’azienda intera: vi sono differenti punti di vista. Lasciamo ai lettori scegliere il proprio.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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