Il BIOS EFI dei Mac a breve anche nei comuni PC con ASUS. Aumenteranno gli hackintosh?

efiDal 2006 i computer Apple (iniziando dagli iMac) con il passaggio ai processori Intel, hanno adottato un nuovo tipo di BIOS, denominato EFI (Extensible Firmware Interface). Finora questa nuova tecnologia Intel (appoggiata poi anche da Microsoft) è stata utilizzata solo nei computer Apple e permette, tra le altre cose, di avere una “modalità” grafica già all’avvio del computer.

In realtà i vantaggi di EFI sono molteplici e principalmente derivanti dalla sua struttura, che permetterà ai produttori di inserire nuove funzionalità all’interno dei computer, come strumenti di diagnostica/riparazione. Immaginate il vantaggio di avere uno strumento di ripristino software inserito direttamente all’interno della scheda madre e che non necessita di sistema operativo?

Dopo Apple (come sempre) ne faranno uso anche i comuni PC ed EFI sostituirà interamente il BIOS tradizionale nel prossimo futuro. Eppure uno dei principali limiti che esiste nell’installare OsX sui PC non Apple è proprio la differenza di BIOS. In uno scenario futuro in cui tutti i nuovi computer saranno prodotti con tale tecnologia, l’installazione del sistema operativo del Mac su altre piattaforme hardware sarà molto più semplice e richiederà meno sforzo. Mi sa che in quel di Cupertino dovranno inventarsi qualcosa di nuovo per rinvigorire le protezioni (già l’ultima trovata è stata aggirata), per evitare che possano esserci altri exploit come quello recente di Psystar (peraltro condannata).

MSI aveva annunciato tempo fa delle schede madri equipaggiate con EFI ed ora arriva invece ASUS, la quale si spinge oltre e mostra in un video l’interfaccia grafica (e per la prima volta usabile tramite mouse) del BIOS EFI delle sue nuove schede madri.

Approfondimenti: il vecchio BIOS è morto, lunga vita a EFI

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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