Come saprete dopo il lancio del sistema operativo Android per smartphone e netbook, Google ha in mente di vendere il suo primo telefonino, il Nexus One, prodotto in realtà da HTC, con l’obiettivo di contrastare l’iPhone.

Strategicamente il tutto è stato accuratamente calcolato.

Google lanciò dapprima solo il software, in un momento in cui c’era forte bisogno di un nuovo e capace competitor per contrastare l’iPhone OS e la sua incredibile ventata di novità. Così per questo e per le sue ottime caratteristiche (la prima, quella di essere nato da un progetto open-source) molti produttori hanno scelto di iniziare a lavorare con Android. Alcuni puntandoci anche la loro ribalta commerciale, come Motorola con il suo Droid (in Italia MileStone). Dopo aver fatto fare da cavie commerciali a tutti i maggiori produttori mondiali di telefonia mobile, ora che il sistema operativo è ben conosciuto, che l’Android Market ha raggiunto un ragguardevole numero di applicativi e che sono stati sistemati molti dei suoi difetti di gioventù, ecco che arriva Google con il primo smartphone, montando l’ultima release di Android, la 2.1, e posizionandosi in un mercato che già è pronto ad accoglierlo a braccia aperte.

E poi c’è chi lamenta che Apple opera scelte commerciali castranti per i suoi collaboratori.

Quelli di Engadget hanno già avuto modo di fare un breve video hand-on del dispositivo, del quale a breve pubblicheranno una recensione completa. Hanno quindi rilasciato una completa unboxing gallery ed un primo veloce video per vedere le novità dell’interfaccia (che chiaramente Google ha tenuto per sè e per il suo telefono).

Ovviamente il paragone è stato fatto con l’iPhone, del quale pare essere anche leggermene più sottile, con la stessa superficie frontale, ma con uno schermo più grande (3,7″ contro i 3,5″ dell’iPhone).

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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