Come vi ho anticipato ieri parlando di Acorn, vi è un secondo software che ho trovato come possibile alternativa economica a Photoshop, si tratta di Pixelmator.
Pixelmator, image editing for the rest of us
Uno dei più grandi pregi di Pixelmator è quello di far sentire a casa gli utenti di Photoshop. L’interfaccia in negativo è molto bella (anche se le numerose palette flottanti rischiamo di creare un po’ di confusione) e pur richiamando nelle funzioni versioni di Photohop molto antiche (come la 5.5) risulta moderna e semplice, con degli interessanti spunti di innovazione: come gli strumenti colorati che si ingrandiscono quando attivi (indicato dalla freccia):
Pixelmator è localizzato in moltissime lingue, compresa l’italiano, cosa che farà la gioia di molti utenti che non vanno troppo d’accordo con l’inglese. Durante l’utilizzo il software è veramente semplice da capire in ogni operazione, tutto appare chiaro anche al primo approccio. Rispetto Acorn fornisce una grande quantità di regolazioni sulle immagini (livelli, curve, sostituzione colore, tonanlità, etc..) che lo rendono particolarmente prezioso per i fotografi e i professionisti dell’immagine (ai quali potrebbe però mancare il metodo CMYK).
I web designer sono un’altra categoria di utenti che troveranno molto comodo Pixelmator. I suoi strumenti di sezionamento ed esportazione per il web, permettono di ottenere con un solo comando tutte le porzioni grafiche da utilizzare per il montaggio delle pagine in HTML. In questo è molto simile a Fireworks, anche se qui non viene generato anche il codice delle pagine, ma si ottengono solo le porzioni di immagine.
Molto comoda l’ottima capacità di importazione ed esportazione dei file .psd di Photoshop, dei quali non riconosce solo gli effetti di livello, qui non presenti.
Pur essendo un software più completo di Acorn sotto moltissimi aspetti, Pixelmator ha qualche limite pesante. Per esempio manca completamente il concetto di allineamento: ci sono le linee guida (non presenti in Acorn) ma i comani allinea e distribuisci non sono presenti. Non permette di creare gruppi nei livelli, quindi con documenti leggermente complessi si rischia di perdersi tra decine di livelli prima di riuscire a trovare quello giusto. Non ha i livelli forma, quindi non si possono creare elementi vettoriali come linee e quadrati. Non ha trasformazioni evolute sul testo: mancano la spaziatura tra linee e caratteri, lo spostamento linea di base, etc..
Chiara, semplice e ben fatta la palette che appare durante la trasformazione libera. Coadiuvata dalle “info label”, ovvero delle etichette di testo descrittive che appaiono spesso nell’uso di Pixelmator per chiarire il funzionamento di un effetto o di un comando (nell’immagine è quella che dice Angolo 21.91°).
Molto variegata e personalizzabile appare anche la scelta e la creazione di pennelli grafici. E piuttosto comoda anche la finestra “browser foto” che permette di navigare nella libreria di iPhoto, ma anche sulle cartelle dell’hard disk, visionando velocemente le anteprime delle immagini:
Conclusioni
Pixelmator è un software di editing piuttosto maturo, stabile e veloce. La sua interfaccia è intuitiva e l’effetto dark le dona un’aspetto molto professionale. L’applicazione e ricca di filtri e regolazioni del colore, pertanto risulta particolarmente adatta a chi lavora spesso con fotografie ed immagini. I creativi si troveranno a proprio agio in un ambiente stimolante e con le funzioni adatte ai propri scopi. Tuttavia è presente qualche lacuna, dovuta presumibilmente alla relativa gioventù del progetto. Mi riferisco sostanzialmente alla mancanza degli allineamenti, dei gruppi e degli effetti di livello, nonché della limitatezza delle opzioni in alcune aree, come nel caso dei livelli di testo. Inoltre non esistono strumenti vettoriali come linee, tracciati o forme complesse.
Costi
I circa 44€ ($59) necessari per l’acquisto di Pixelmator lo posizionano tra Acorn e Photoshop Elements. Per quanto il prodotto sia buono e per certi versi innovativo nella sua bella interfaccia, ritengo sia leggermente troppo caro se paragonato ad Acorn. Quest’ultimo infatti, pur essendo più spartano, fornisce numerosi vantaggi ed è maggiormente carente solo sul lato della correzione colore (cosa che molto spesso io faccio con Anteprima e cmd+alt+C). Allo stesso tempo è secondo me troppo poco maturo per potersi avvicinare alla versione “semplice” di Photoshop, la quale tuttavia costa qualche decina di euro in più.
PRO
Interfaccia curata e professionale
Localizzato in italiano
Semplice ed intuitivo
Modalità maschera veloce
Buona varietà di strumenti, pennelli, sfumature
Numerosi filtri tutti da scoprire
Strumenti di correzione del colore completi
Esportazione di sezioni per il web
CONTRO
Mancano strumenti vettoriali
Mancano i gruppi di livelli
Nessuno strumento di allineamento
Non ci sono filtri classici, come ombra esterna
Poche opzioni sui font