La sopresa da Apple è arrivata, ma è brutta e non è quella sperata: incremento dei prezzi SIAE

Tutti in attesa dei nuovi MacBook Pro? Aprite nervosamente e ripetutamente la pagina dell’Apple Store nella speranza che sia offline per la pubblicazione dei nuovi prodotti? Questa mattina potreste aver avuto, come me, una brutta sorpresa. Ricordate la storia dell’equo compenso SIAE? Bene, ora iniziamo a vederne i suoi effetti.

Tutti i computer hanno subito un aumento di 3€. Quindi il MacBook ad esempio, è passato da 899€ a 902€. Stessa cosa per tutti gli altri modelli.

Purtroppo per i dispositivi di natura multimediale, come ad esempio gli iPod, l’aumento si fa più consistente. Il decreto Bondi infatti, ha identificato differenti rincari a seconda della natura del prodotto. Quindi un iPod Touch da 64GB aumenta di ben 10€ arrivando a 379€ e un Classic aumenta fino a 18€. Come da specifiche anche il fatto che i cellulari non sono toccati, infatti gli iPhone rimangono con le stesse tariffe. E già questo la dice lunga sulla scarsa competenza di chi ha proposto il decreto, visto che sostanzialmente uno smartphone di oggi ha le stesse peculiarità di un iPod. Tuttavia, almeno parzialmente, la notizia ci rallegra.

Apple non ha lasciato dichiarazioni in merito e l’aumento è arrivato così, di colpo. Tuttavia facendo 2+2 è impossibile non trovare un filo conduttore tra il decreto e l’incremento dei prezzi. Anzi, in parte lo si aspettava (non con ansia ovviamente).

Che dire, questo decreto proprio ci voleva. Tassare (perché anche se la vogliono chiamare diversamente ha tutto l’aspetto di una tassa) tutti i consumatori perché si presuppone che useranno gli iPod o i computer per scaricare musica e contenuti pirata è decisamente un’assurdità. Qualcuno mi ha detto che a questo punto si sente legittimato a iniziare a scaricare la musica invece che pagarla visto che deve pagare per chi lo fa. Difficile dargli torto…

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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