Mi sono sempre sforzato di essere il più possibile imparziale nel giudicare, tuttavia è impossibile non avere le proprie preferenze. E la mia, rispetto ai due mondi che per semplificare diremo Mac/Pc, è piuttosto chiara. Questo però non mi vieta di avere una visione giustamente critica anche dell’hardware e del software made in Apple. Ed ecco perché oggi vorrei analizzare in maniera oggettiva alcune note negative dei nuovi MacBook Pro.

nuovi MacBook Pro, note negative

La prima cosa che è impossibile non notare è il prezzo. Ecco una tabella di confronto:

Modello Prezzo Precedente Nuovo Prezzo Diff
MacBook Pro 13″ (base) 1.152,00 € 1.149,00 € -3,0 €
MacBook Pro 13″ (top) 1.402,00 € 1.449,00 € +47 €
MacBook Pro 15″ (base) 1.602,00 € 1.749,00 € +147 €
MacBook Pro 15″ (medio) 1.802,00 € 1.949,00 € +147 €
MacBook Pro 15″ (top) 2.102,00 € 2.149,00 € +47 €
MacBook Pro 17″ 2.302,00 € 2.249,00 € -53 €

I modelli da 13″, seppur migliorati, rimangono ancora con la tecnologia Intel Core 2 Duo. Lo speedbump era normale che ci fosse nelle CPU, così come negli HardDisk (aumentati nella capienza) visto che continuano a calare i costi. Per quanto riguarda il comparto grafica pare che NVIDIA abbia realizzato questo chip GeForce 320M specificatamente per Apple e che rispetto alla precedente 9400m fornisca prestazioni superiori dell’80%. E comunque qui l’incremento dei prezzi rimane più o meno ridotto.  Sul 15″ invece abbiamo i maggiori rincari, bene invece per il modello da 17″. Ma cosa giustifica tali prezzi?

È chiaro che i nuovi computer hanno caratteristiche differenti, non è questo il discorso. Tuttavia speravo in qualcosa di meglio ed ora vi spiego le mie motivazioni. In primo luogo di solito la tendenza di Apple è quella di mantenere i prezzi dei modelli precedenti più o meno costanti nel tempo (tranne qualche ribasso di tanto in tanto) e poi di sostituirli con prezzi analoghi nei modelli nuovi. E anzi, con l’iMac abbiamo potuto assistere anche ad un leggero ritocco al ribasso dei prezzi con l’introduzione dei nuovi modelli. Cosa che ha fatto piacere a tutti e che ha in parte contribuito all’enorme successo di vendite di questi nuovi all-in-one, in special modo per lo spettacolare 27″. Perché non seguire questa strada e attaccare il mercato con un prezzo più aggressivo?

Di solito lascio i discorsi relativi alla “somma dei componenti” a chi non capisce che i Mac hanno un notevole valore aggiunto. Che non è solo nel design e nell’ergonomia, ma anche nell’ingegnerizzazione. Dettagli come il MagSafe calamitato, il case Unibody, tastiera retroilluminata, sensori ambientali, etc.. non sono trascurabili in una seria analisi comparativa. Eppure bisogna ammettere che questi “nuovi” MacBook Pro non portano da questo punto di vista nessun miglioramento. E se nei primi modelli con Unibody potevo accettare un incremento dei costi dovuti alla ricerca e sviluppo, dopo 2 anni dalla commercializzazione devo pensare che tali costi siano già ammortizzati. Se non si propongono nuove tecnologie, pur riconoscendo il valore di quelle vecchie, bisognerebbe mettere in conto un calo di prezzo e non un aumento. Questo a rigor di logica…

Con questo non voglio dire che i nuovi modelli non siano validi. Io stesso ieri ho preso un 15″ con Core i7 ed aspetto con ansia che arrivi. Però siamo sinceri, il fatto che siano delle macchine valide, non significa necessariamente che dobbiamo essere disposi a spendere cifre esorbitanti. Non voglio che un Mac costi quanto un Dell. Sono conscio delle differenze e le voglio giustamente pagare. Ma mi chiedo: c’è un limite? Io accetto che l’hardware Mac non cali di prezzo come gli altri perché è politica di Apple mantenere fermo il mercato. Ed il risultato, anche sull’usato, è notevole in quanto a tenuta dei prezzi. Però se questo significa che negli ultimi periodi della distribuzione i margini del venditore a parità di hardware e calo dei costi dei componenti aumenta, dovrebbe al mio paese significare che lo stesso produttore accetti una minore marginalità all’inizio del ciclo di vita di un prodotto. Insomma Apple avrebbe secondo me avuto i numeri e la possibilità di attaccare meglio il mercato posizionato i nuovi MacBook Pro nelle stesse fasce di prezzo dei precedenti.

Vediamo però altri aspetti per essere più precisi. Oltre alle nuove CPU, gli altri punti cruciali su cui Apple punta pubblicizzando le nuove macchine sono: la grafica e la durata della batterie. E anche su questo non posso essere totalmente accondiscendente. Per la grafica (senza citare i soliti filoni che segnalano come allo stesso prezzo si comprano soluzioni con 2 schede SLI e 1TB di memoria), bisogna ammettere che i vantaggi della tecnologia che permette lo switch automatico tra scheda integrata e quella discreta ci sono. Però è anche vero che è stata la soluzione dei MacBook Pro precedenti a non essere all’altezza. Con quei computer gli utenti sono costretti ad eseguire un logout per cambiare scheda grafica: pessimo, soprattutto per un’azienda che punta alla qualità come Apple. Così questa appare più come “una correzione di un difetto” della generazione precedente e non come una grandissima innovazione. Soprattutto se è vero che si tratta di tecnologia Apple (e non l’Optimus di NVIDA), perché in tal caso ci si chiede:  perché non l’hanno pensata prima? Questa critica è forse un po’ forzata e gratuita e pertanto prendetela con le pinze, tuttavia è giusto rifletterci secondo me. Per la batteria poi, questo aumento della durata che viene venduto come un miglioramento della batteria (che guardando ai numeri è veramente minimo) sarà veramente “merito” di Apple, oppure è una conseguenza di CPU e del comparto grafico? Non che questo tolga merito, ma semplicemente è una causa delle nuove tecnologie che già pago, quindi non devo pagare ulteriormente solo perché mi fanno risparmiare batteria.

Veniamo ora ad un altro punto: le mancanze. Su questo argomento ho fatto proprio ieri una riflessione, perché i conti non tornano. Apple ci dice, con le parole e con i fatti, che tecnologie come USB 3.0 e Blu-Ray Disc non saranno implementate sui Mac finché non saranno universalmente riconosciute. E a dirvi la verità non è che proprio non capisca il senso della linea d’azione. E aggiungo che una delle due, il BRD, proprio non mi manca. Però non capisco allora perché in altri casi noi utenti Mac dobbiamo essere pionieri involontari di nuove tecnologie. Faccio riferimento al DisplayPort, che per quanto sia un’ottima tecnologia e che potenzialmente sarà il futuro delle connessioni video, non è sicuramente il presente. Siamo costretti, alle volte anche con Hardware Mac, a riempirci di adattatori, cavetti, convertitori, sol per essere i “pionieri” di una tecnologia scarsamente adottata dal mercato. Allora perché in questo caso Apple rischia (in parte sulla pelle dei consumatori) ed in altri ci chiede di aspettare?

Lo so oggi sono stato polemico. E so anche che le capacità di un CEO come Jobs sono lungi dalle mie e posso solo ammirarlo, come tutt’ora faccio. E sono peraltro consapevole che dietro ogni scelta di mercato della Apple che conosciamo da dopo la “rinascita” si celano mediamente dei successi. Ma mi permettete comunque, seppur umilmente, di dissentire su alcune scelte?

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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