Forse avrete già sentito la notizia: ieri, per la prima volta, la capitalizzazione in borsa di Apple (221,36 MLD) ha superato, di poco, quella di Microsoft (219,35 MLD). Si tratta di un passaggio storico, che potrebbe durare anche solo pochi giorni, settimane, mesi; come potrebbe invece essere l'inizio di un lungo periodo.
La notizia di per sè è importante, per alcuni forse anche piacevole (e per altri profittevole), ma andando a scavare un po' più a fondo viene fuori qualcosa di decisamente più interessante. Si sa che l'andamento delle aziende è fortemente legato alla qualità della direzione dei propri CEO. Ed è fuori discussione il fatto che gran parte del merito dell'attuale, splendente condizione finanziaria e di prestigio della Apple sia legata a doppio filo con Jobs. Ma lo stesso vale anche per Bill Gates, il quale, seppur in modi diversi, aveva comunque determinato per anni le sorti (positive) della Microsoft.
A parole tutto questo ha un senso, comprensibilissimo per carità, ma che non rende quanto questo grafico:
Dal '90 in poi, durante l'era Gates, Microsoft sale e continua a farlo fino al 2000, anno il cui viene passato il testimone a Ballmer. Da qualche momento la caduta è decisa in prima battuta e poi si stabilizza. Ma sempre in discesa.
Apple inizia a fare numeri seri dopo più di 5 anni della direzione Jobs. Ma da quel momento continua con un trend positivo. Nel breve periodo in cui ci fu Cook come CEO ad interim, cala velocemente a picco, per poi risalire con una curva molto ripida fino ai giorni nostri, dove Ballmer si trova invece in acque non proprio calme.
In Microsoft abbiamo visto che Ballmer non è stato in grado di proseguire sulla strada tracciata da Gates. Ma in quel di Cupertino però, ormai da anni, c'è un timore diffuso... cosa succederà nell'era dopo Jobs?