Ma quanto è brutto l’Android Market? Un paragone, una considerazione ed una conclusione

Ogni tanto mi piace stuzzicare anche i tanti fan di Android, i quali già staranno storcendo il naso per il titolo. Ma vediamo di chiarire bene il punto.

Apple insiste nel voler portare tutti i programmatori ad usare solo ed esclusivamente il proprio ambiente di sviluppo per creare app per iPhone/iPod touch ed iPad. E abbiamo visto che questo ha causato non poche polemiche e la scelta di non accettare più app sviluppate con altri tool (vedi Adobe Flash) causerà forse un’indagine dell’antitrust.

Ora, mi trovavo a fare una riflessione e vorrei avere anche il vostro parere in merito. Ho dato un’occhiata al rinnovato Android Market e ad alcune delle sue applicazioni e giochi. Tra le top app acquistate ho trovato Assassin’s Creed, che conosco bene per averci giocato sul mio iPhone.

Ora, questo è uno screenshoot del gioco per Android:

android assassins creed

E questo uno dello stesso identico gioco, sviluppato sempre da Gameloft, ma per iPhone OS:

iphone assassins creed

Penso sia inutile aggiungere considerazioni, le immagini sono piuttosto chiare.

Soprattutto se mettiamo sul piatto della bilancia anche il fatto che gli iPhone sono da sempre oggetto di derisione della concorrenza per le carenze hardware. Mentre gli altri rivali portano sul mercato le “più recenti tecnologie”, arrivando anche agli ARM Cortex A9, Apple è ferma agli A8 (anche su iPad). Allora i conti “non tornano”.

Dov’è che la piattaforma iPhone è superiore, se è vero come è vero che i prodotti finali per Android ricordano tanto quelli di un Commodore 64 paragonati a quelli per iPhone OS?

Secondo il mio giudizio grande merito va al software. Sia al sistema operativo che, come OS X per Mac, sfrutta al meglio le risorse, arrivando al punto di tralasciare in onore di queste qualsiasi orpello possa causare un “inutile” perdita di performance, come il multitasking e (guardacaso) Flash, che alla qualità dell’ambiente di sviluppo e del suo framework.

Se il risultato della chiusura di Apple in favore dei propri strumenti è questa e se è motivata da una così evidente differenza di qualità tra piattaforme concorrenti, i detrattori non dovrebbero forse ammettere che, quanto meno, ci sono delle ragioni evidenti per le quali si perseguono tali fini?

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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