La sicurezza dei nostri dati è la cosa che più di tutti ci sta a cuore. In fondo i Mac, come tutti i computer, potrebbero essere considerati come macchine destinate alla creazione (ed archiviazione) di contenuti digitali. Tuttavia il disco rigido è il componente che negli anni ha subito minori evoluzioni. Se escludiamo i dischi SSD, ancora lontani dal divenire uno standard, i dischi rigidi sono fondamentalmente gli stessi da moltissimi anni. Certo la capienza è aumentata in modo incredibile, ma la tecnologia alla base è praticamente la stessa dall'epoca in cui fu presentato il primo disco.
A ben guardare però alcune innovazioni, seppure secondarie, ci sono state. È il caso ad esempio dello stato S.M.A.R.T., ormai presente in tutti gli Hard Disk da diversi anni. Letteralmente significa "Self-Monitoring, Analysis and Reporting Technology", che grosso modo significa: tecnologia integrata di monitoraggio, analisi e rapporto.
In sostanza i dischi odierni effettuano automaticamente un controllo sulle proprie condizioni e lo comunicano al sistema operativo. La verifica avviene non solo per difetti di natura fisica, ma anche logica, cercando di prevenire in particolare i danni dovuti all'usura o all'invecchiamento, i quali solitamente si manifestano gradatamente.
In OS X potete verificare lo stato S.M.A.R.T. di un disco accedendo a System Profiler, nella sezione ATA seriale.
Se invece di "verificato" doveste avere un altro tipo di messaggio è il caso di preoccuparsi e di tentare un riparazione del disco con Utility Disco e, se non va a buon fine, passare ad applicazioni più specifiche come Drive Genius (recensita qualche giorno fa), DiskWarrior, TechTool Pro, etc..
Ma sfido chiunque ad andare a verificare almeno una volta al giorno lo stato S.M.A.R.T. Ci vuole una bella pazienza, nonché una buona dose di memoria.
Ecco perché vi consiglio l'utility gratuita SMARTReporter. L'applicazione si scarica e si installa in un'istante e, una volta lanciata, permette immediatamente di essere configurata. Parla italiano (e questo è un bene vista la delicatezza dell'argomento) ed ha poche e semplici opzioni. Si scelgono i dischi da verificare (di default quello interno), un intervallo di verifica (io lascio i 60 minuti proposti) e poi alcune altre opzioni, come l'aspetto nella barra dei menu (dalla quale si può anche nascondere) e la possibilità di eseguire azioni predefinite nel caso di verifica di malfunzionamenti, come mostrare un alert, inviare una email o eseguire una applicazione specifica.
In definitiva una piccola grande utility che potrebbe salvare la vita... dei vostri file ovviamente.