Il mercato degli accessori per iPhone è sempre stato piuttosto affollato. Tra custodie, protezioni, alimentatori, emettitori radio, dock, stereo e proseguendo ancora e ancora, ci sono letteralmente migliaia di accessori. Moshi si è sempre distinta tra le altre aziende perché realizza pochi prodotti, ma ognuno di essi è frutto di attenta ricerca funzionale ed estetica. Così quando qualche giorno fa hanno presentato gli auricolari in-ear Vortex, primo tentativo di approccio al settore audio, non stavo nella pelle per provarli.
Appena aperta la confezione si nota subito che si tratta di un prodotto molto curato. Gli auricolari sono inseriti in un’originale case triangolare in silicone, che ha duplice funzione di protezione e trasporto. Di solito litigo con questi aggeggi, perché seppur indubbiamente comodi non è quasi mai semplice riporvi gli auricolari all’interno in modo ordinato. Il case delle Vortex invece è incredibile. Il cavo si srotola in un attimo e gli auricolari sono perfettamente incastrati e si sollevano solo quando arriviamo alla loro estremità con il cavo. E per rimetterli dentro è questione di un attimo: blocchiamo i due auricolari e arrotoliamo lateralmente come in uno yoyo. 5 secondi per fare tutto. In più la struttura è rigida al centro, ma è di morbido silicone fuori, quindi è un piacere da maneggiare.
Ma veniamo alla parte importante: gli auricolari. Il corpo è stato battezzato RigidBody perché realizzato in solida lega di acciaio alla cui estremità sono posti i morbidi elementi in silicone, che si distinguono a colpo d’occhio per via del colore: rosso canale destro e bianco canale sinistro, come per i classici connettori RCA. In questo modo non si deve faticare per distinguerli, anche se comunque è presente la serigrafia sul corpo in metallo (L ed R). Gli auricolari sono piuttosto pesanti e fanno temere sulla comodità, soprattutto per lunghi periodi di utilizzo. Altra particolarità, il cavo. Non è il classico cavo di plastica scadente, ma è una fibra intrecciata molto morbida e leggerissima. Sembrerebbe per consistenza una sottile treccia di cotone, ma a differenza di quest’ultima è resistentissima. Nascosto nel filo è presente anche un piccolo microfono di buona qualità ed un tasto, perfettamente compatibile con l’iPhone. Quindi possiamo usare il controllo vocale, il play/pausa, il cambio traccia con doppio clic e tutte le altre funzionalità tipiche che si hanno con gli auricolari Apple (che ricordo essere di scarsa qualità dal punto di vista dell’audio).
Sempre nella confezione troviamo altre 3 coppie di elementi in silicone, per un totale di 4 scelte differenti. Gli elementi sferici sono di tre misure (S/M/L), mentre v’è poi un’ulteriore coppia (quella tutta nera sulla destra) realizzata con un particolare materiale a memoria di forma. Sembrano molto voluminose, ma vanno schiacciate prima di essere inserite ed in pochi secondi si espandono adeguandosi alla forma del nostro orecchio. Una soluzione simile l’avevo già provata con delle vecchie Koss SparkPlug ed è piuttosto efficiente, in particolare per ridurre totalmente i rumori ambientali. Cosa che comunque avviene già sufficientemente bene con gli elementi sferici che, in tutta sincerità ho trovato ancora più comodi.
Ora, per giudicare tecnicamente la resa audio ci sono persone molto più esperte di me. Gli audiofili saprebbero spiegarvi con precisione il senso di questa frase: “driver al neodimio ad alta definizione con gamma di frequenza estesa (10 Hz-20kHz / -10dB@1kHz)”, mentre io ammetto di non essere capace di una valutazione tecnica esauriente di tali parametri. A mala pena ne capisco il significato. Tuttavia ho una discreta esperienza da ascoltatore e compositore musicale di vecchia data, perciò vi riporto le mie impressioni dopo averle testate sia su iPhone che su Mac, con diverse sorgenti audio e di differenti qualità. La prima cosa che si nota è il volume, piuttosto elevato. Sia rispetto agli auricolari Apple che ai miei Koss, la differenza è notevole. Ma dopotutto sono sue due fasce di prezzo diverse. Al massimo volume dell’iPhone, una traccia musicale risulta veramente troppo forte, ma sorprendentemente con pochissima distorsione. I toni alti sono limpidi e quelli medi per nulla impastati, mentre i bassi decisi e presenti. Il suono che viene fuori da queste Vortex è cristallino e secco. Lo trovo molto adatto a generi come il Rock, il Metal e l’HipHop. Forse anche alla Fusion, ma meno al Jazz ed al Soul, dove i bassi li preferisco più rotondi e meno incisivi.
Fortunatamente dopo un paio d’ore di utilizzo mi sono rasserenato anche su un altro aspetto: gli auricolari sono pesanti, ma non affaticano minimamente. Sono bilanciati alla perfezione e la grande varietà di elementi permette di trovare per ogni orecchio la dimensione giusta, che non sia troppo grande da dare fastidio, ma neanche piccola da muoversi.
Conclusioni
Moshi entra nel settore audio con un prodotto che dimostra tutta la qualità e le capacità innovative dell’azienda. Gli auricolari in-ear Vortex, dotati anche di microfono e controllo per iPhone, sono realizzati con grande attenzione alle performance audio e all’ergonomia. Il case in silicone per il trasporto, il cavo intrecciato ultraleggero e la struttura RigidBody caratterizzano il prodotto con il quale Moshi avvisa i veterani del settore: ci siamo anche noi e sappiamo cosa facciamo. Gli auricolari Moshi Vortex sono venduti in Italia da MacShop.it a 79€. A giudicare dalla cura costruttiva, dalla qualità dell’audio e dalla completa dotazione di accessori il prodotto è in una fascia di prezzo più bassa di quella che meriterebbe.
PRO
La struttura RigidBody in lega d’acciaio garantisce un suono cristallino
Grande varietà di elementi per adattarsi ad ogni orecchio
Cavo ultraleggero che non da fastidio anche se striscia sul corpo
Microfono MEMS integrato e piena compatibilità con le funzioni di iPhone/iPad/iPod
Le distorsioni sono minime anche a volume sostenuto
Rapporto prezzo/qualità elevato
CONTRO
Mancano i controlli volume