Alternativa a Time Machine: backup incrementale programmato con Carbon Copy Cloner

Qualche tempo fa ho analizzato nel dettaglio le funzionalità di Time Machine con una guida piuttosto completa. Molti mi chiedono quale dei tanti sistemi di backup possibili conviene utilizzare, prendendo in considerazione, oltre a quello Apple, anche i tanti altri software disponibili, nonché i servizi online come Memopal e Dropbox. A mio giudizio la prima cosa da stabilire è quali siano le nostre reali esigenze, perché è solo in base a queste che si può tentare di determinare la scelta più adatta. Inoltre non è detto che si debba necessariamente utilizzare un solo metodo. Nel MacBook Pro personale ad esempio, io uso la Time Capsule (recensione) ma ho anche attivo un account di DropBox per i file del quotidiano (che però escludo da Time Machine). In studio invece ho sia un NAS di rete con Raid 1 (mirror) sul quale effettuo giornalmente un backup incrementale tramite uno script, che un disco USB esterno con una programmazione di Carbon Copy Cloner (oltre all’onnipresente DropBox per la minutaglia giornaliera).

Ed è proprio sulla programmazione di CCC che verte questo articolo. Prima una breve premessa: perché non usare Time Machine? Posto che la mia soluzione non è necessariamente la migliore, vi spiego le mie ragioni. Con il sistema di backup Apple (ottimo) si ottiene un salvataggio continuo dei dati, ma in caso di problemi al disco interno per riprendere la normale attività si è costretti ad importare tutti i file dal disco esterno eseguendo una nuova installazione di OS X. Questa procedura richiede un bel po’ di tempo, soprattutto quando i dati da importare sono diverse centinaia di GB.

Con CCC invece si crea un completo clone del disco principale, per cui in caso di problemi basta partire dal disco esterno premendo il tasto alt all’avvio. E si ha subito pronto il proprio Mac al completo. Chiaramente clonare tutti i dati sul disco richiede ore ed ore di tempo, ma CCC ha anche diverse opzioni per creare backup di tipo incrementale e per programmare le attività. Vediamo una possibile configurazione.

Una volta lanciato CCC selezioniamo il Disco Origine (interno) e quello di Destinazione (esterno). Successivamente selezioniamo al posto di Backup completo la Copia incrementale:

backup incrementale

Così facendo sulla sinistra si avrà un esploso di tutto il disco principale, comprese le cartelle ed i file nascosti (necessari per mantenerlo avviabile). Da qui è possibile eventualmente selezionare alcune cartelle che non interessa salvare. Visto che ciò che si vuole raggiungere in questa guida è un clone esatto, lasciamo tutto attivato.

A questo punto però, invece di avviare il nostro backup, premiamo su “Salva Azione”. Si aprirà una seconda finestra nella quale sarà possibile dare un nome al nostro preset (basta un doppio clic) e personalizzare le regole di programmazione:

programmazione backup

Nel mio caso essendo un computer da ufficio che lascio sempre acceso, ho programmato l’avvio del task alle 10 di sera, impostando l’avvio su base giornaliera. Considerate che la procedura a regime non dovrebbe richiedere molto tempo. Avendo scelto la copia incrementale, CCC si troverà a lavorare solo sui file non presenti nel precedente backup del giorno precedente. Tuttavia l’operazione impegna molte risorse del Mac, per cui vi consiglio di pianificarla in un momento della giornata in cui non state lavorando sul computer. Anche perché eventuali modifiche in corso d’opera sui file che CCC sta copiando, non sono decisamente una buona idea!

Nel tab impostazioni si può decidere su che base identificare il Disco di Destinazione. Il nome è un dato poco efficace secondo me, perché potremmo voler collegare un altro HDD con medesimo nome creando problemi. Inoltre basandosi su quello saremo costretti a mantenerlo sempre invariato. L’identificativo universale è molto più pratico, perché è un numero univoco del disco e possiamo stare più tranquilli. Attenzione però perché di norma le Pen Drive non hanno UUID, quindi usate questo parametro solo per gli HDD. Infine selezioniamo di ignorare la procedura nel qual caso il disco sia scollegato o per qualche motivo irragiungibile.

impostazioni di backup

Stando così le cose, giunte le ore 22 partirà il backup, il quale prima analizzerà le differenze e poi partirà con la copia vera e propria:

inziio backup

A questo punto però si pone un problema: con questo tipo di soluzione ogni singolo file che passerà dal Mac, sarà memorizzato, giorno dopo giorno, sul disco esterno. Per cui oltre a saturare molto velocemente lo spazio a disposizione, si potrebbe creare un bel po’ di inutile spazzatura. Una possibile soluzione è quella di utilizzare l’opzione di backup “Cancella gli elementi che non esistono nel disco di origine”:

cancella elementi

In questo modo però, se per errore si cancella un documento anche dal cestino, questo verrà eliminato la sera stessa nel successivo backup. Per concedersi qualche giorno di tolleranza agli errori, si può pianificare un secondo task, identico al primo, ma con questa opzione attiva, da attivare però più di rado. Ad esempio 1 volta a settimana:

backup di pulizia

Arrivati a questo punto abbiamo creato una programmazione di copia incrementale giornaliera ed una settimanale che rimette in linea disco interno con quello esterno, eliminando i file non più presenti. Ovviamente si tratta solo di una possibile configurazione. Io mi permetto di cancellare i file precedenti solo perché ho un secondo backup incrementale su NAS di rete, anche se solo delle cartelle contenenti i progetti grafici e siti web.

Altra cosa da segnalare per chi ha un po’ di dimestichezza con la shell è che CCC permette di configurare una cartella specifica in cui salvare sul Disco Destinazione (ma evitatelo se volete mantenerlo avviabile), nonché degli script da lanciare prima e dopo l’esecuzione del task. Per cui è ipotizzabile anche montare il disco (di rete o meno) solo prima della copia e smontarlo al termine.

script

Tutto chiaro? 🙂

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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