Panda antivirus per Mac: utile o terrorismo psicologico?

Dopo gli eccezionali risultati fiscali presentati da Apple relativi al quarto trimestre del 2010 (il terzo trimestre solare) era facile aspettarsi una corsa delle aziende di tutto il mondo per cercar di brillare della luce riflessa della casa della Mela. Qualche giorno fa è stato il turno di Panda Security, azienda nota finora esclusivamente allʼinterno del panorama Microsoft, la quale ha realizzato una versione per Mac OS X dellʼormai celebre antivirus Panda.

panda

La prima domanda che tutto il panorama dei macuser si è posta è stata senza dubbio: “è necessario un antivirus per Mac?”. Questa è stata da sempre una questione largamente dibattuta allʼinterno della comunità Apple in quanto Steve Jobs e soci ci hanno sempre assicurato di curarsi di noi in modo da renderci sicuri come allʼinterno di una campana di vetro. I funzionari di Panda Security, dʼaltro canto, si sono affrettati a far notare che gli ultimi risultati fiscali di Apple hanno evidenziato una crescita del 27% per quanto riguarda le vendite di computer Mac. Un incremento così rapido delle vendite può rapidamente portare Mac OS X ad essere allettante per hacker, cracker e per ogni altro genere di malintenzionato telematico.

Panda Security stima che quando i Mac avranno raggiunto il 15% della quota di mercato (risultato che, proseguendo con questo ritmo, non tarderà ad arrivare) diventeranno definitivamente obbiettivo di virus, trojan ed ogni altro genere di malware, precisando che – a loro dire – la piattaforma Mac OS X è più vulnerabile di Windows in quanto Apple non ha mai investito nella protezione da malware. Con tali affermazioni viene da chiedersi se Panda Security si stia veramente preoccupando del futuro di noi utenti Apple oppure se stia facendo terrorismo psicologico volto a farci acquistare un software che, in fin dei conti, è per noi inutile.

Di antivirus per OS X ne avevamo già parlato qualche mese fa su SaggiaMente analizzando la storia e la situazione dei malware su Mac. Le poche minacce che ci infastidiscono sono quasi esclusivamente trojan e keylogger (una lista segnalata da Gurzo ndr), ma di altri tipi di malware non se ne vede nemmeno lʼombra. Per quanto riguarda la prudenza i ragazzi di Panda Security hanno sicuramente ragione in quanto è ovvio che con il crescere del numero degli utenti Mac presenti online, Mac OS X diventerà indubbiamente più ghiotto e che, oltre ai semplici trojan, potrebbero presentarsi pericolosi virus ma sbagliano quando ci fanno preoccupare dicendo che Apple non ha mai investito per quanto riguarda la sicurezza della piattaforma.

Ricordo infatti che proprio qualche mese fa Jobs aveva assicurato che Mac OS X non avesse bisogno di antimalware in quanto Apple stessa provvedeva ad inserire i dispositivi di sicurezza necessari allʼinterno del software. Detto ciò, se le vendite di Mac continuano a crescere, è giusto tutelarsi dalle intrusioni nonostante i vari hacker, per darci fastidio, debbano cimentarsi con nuove piattaforme, nuovi linguaggi e nuovi modi di agire.

Potete, intanto, provare Panda gratuitamente per un mese (come ho fatto io) per vedere cosa ne pensate. A me pare che sia valido anche se presenta un eccessivo utilizzo della CPU durante lo scan in background (approssimativamente il 10% costante). Unʼaltra pecca rilevata, che però potrebbe non esser presente nella versione “full” del software, è lʼimpossibilità di programmare gli scan come è possibile fare in altri software come MacScan. Questʼultima sarebbe stata unʼottima implementazione in quanto permette di non star sempre li a pensare che potrebbe esserci qualche intrusione, automatizzando tutto il processo.

Il software inoltre si occupa di controllare anche i vostri iPad o iPhone per monitorare comportamenti sospetti. Se è infatti altamente improbabile che questi dispositivi siano affetti da malware (se non li avete sbloccati), non è altrettanto difficile che essi possano ospitare software malevoli da inniettare nei vostri Mac!

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