Recensione: MacBook Air 11″ (2010), don’t call me baby

Netbook, subnotebook, notebook ultraleggero, chiamatelo come preferite tanto il MacBook Air 11″ non si offende e non teme i confronti. Non mi piace iniziare una frase con “Jobs ha detto”, per cui dirò “Jobs non ha detto” che Apple non avrebbe mai prodotto netbook, bensi: “We don’t know how to make a $500 machine that’s not a piece of junk, and our DNA won’t let us do it“. Che suona più o meno come “non sappiamo come produrre un computer da $500 che non sia un rottame e il nostro DNA ci dice di non farlo”. E infatti il nuovo Air costa il doppio e tutto è tranne che un rottame.

MacBook Air 11 fronte

In piena battaglia di ghz e multicore, Apple ha scelto di dotare queste nuove macchine di processori “stagionati”:

Ma l’utilizzo di una GPU dalle “buone” prestazioni (la stessa NVIDIA GeForce 320M di MacBook e MacBook Pro 13″) e soprattutto l’adozione di SSD su tutta la gamma, permettono di ottenere un’ottima esperienza d’uso attraverso altre strade. In effetti non c’è nulla di più sbagliato che valutare un computer in base ai Ghz della sua CPU. Qualche centinaio di Hertz in più possono farci guadagnare una manciata di secondi nelle operazioni complesse, ma un disco molto veloce accelera tutte le altre funzioni a partire dal boot. In effetti la differenza di risposta con un disco a 4500/5400rpm, le velocità comuni per i drive da 1,8″ (anche se il nuovo Air non usa più questo standard), sono a dir poco abissali. E rimangono altresì evidenti anche con i dischi a 7200rpm, compresi gli ibridi della serie XT di Seagate. Ma l’accesso così veloce ai dati porta anche un altro vantaggio secondario, dal momento che lo swap su disco (che entra in gioco in modo consistente con la progressiva saturazione della RAM) è tanto veloce da sopperire in buona parte alla minima dotazione di 2GB del modello base. Ricordo comunque che in CTO si può portare la RAM a 4GB con 90€ in più e che per la medesima cifra si può ottenere anche l’upgrade del processore: da 1,4Ghz a 1,6Ghz nell’11” e da 1,86Ghz a 2,13Ghz nel 13″, ma solo nei rispettivi modelli “top”.

MacBook Air 11

Gli spazi interni sono stati gestiti a regola d’arte ottenendo un computer veramente sottilissimo, ma senza nessun componente facilmente upgradabile per l’utente. Che l’Air non fosse destinato a smanettoni era già sufficientemente chiaro, ma le ragioni del design unite all’esigenza di batterie sempre più durature hanno reso necessario il sacrificio anche di quelle due uniche valvole di sfogo che permettevano di rendere più longevo un portatile: aggiunta di RAM e disco più capiente. Tuttavia è anche per queste scelte che oggi possiamo avere questo che è senza ombra di dubbio il computer più interessante del 2010.

Prestazioni
Scegliendo il modello più piccolo e nella configurazione base volevo proprio valutare quale fosse per Apple il minimo sindacale per un portatile. E non vi nascondo che InstantOn a parte (si avvia in circa 20 sec dal momento del famoso chime) mi aspettavo un brocco di prima classe. A freddo la prima prova che ho fatto è stata quella di lanciare di seguito e senza pausa tutte le applicazioni che avevo nel Dock, ad iniziare dalla Dashboard (immediata). Sono rimasto di stucco: quasi tutte pronte e operative in 1 solo balzello (tranne Garageband che ne ha richiesti circa 3). Bene, mi sono detto, passiamo a qualcosa di più pesante. Ho installato il flash player (di base non c’è), l’ultima versione in beta a 64 bit, e sono andato su youtube. Ho eseguito il video del recente Back to the Mac in FullHD ed ho avuto una doppia spiacevole sorpresa. La prima è che la mia ADSL è una pena e non faceva in tempo a fare buffering andando continuamente in pausa, la seconda una palese scattosità. Un amico su twitter mi ha consigliato di installare la precedente versione di flash player a 32 bit ‘stabile’. Fortuna che Tiziano qualche giorno fa su queste pagine aveva spiegato come effettuare la disinstallazione del plugin di adobe e ho eseguito tutto senza dover fare neanche una ricerca. Terminata la procedura ho riavviato (giusto per godermi l’operazione in tempo zero) ed ho ritentato. Il problema dell’ADSL chiaramente è rimasto, ma lasciandolo un po’ in pausa per accumulare buffer sono riuscito a vedere un paio di minuti consecutivi ed il risultato è stato di gran lunga migliore, anche se non troppo fluido in fullscreen. Ora il test in questione l’ho eseguito per fini puramente informativi, ma non ha ovviamente alcun senso eseguire un video a 1080p (1920×1080) su uno schermo con risoluzione nettamente inferiore (1366×756). La dimensione più adatta è invece la 720p (1280×720) che appare fortunatamente molto fluida. Installando iStat Menus ho potuto verificare che la temperatura dopo più di dieci minuti di esecuzione del filmato HD in full screen, con QuickTime X in registrazione schermo (che occupa più di un core), WIndows 7 sull’altra scrivania di Spaces e altre 12 applicazioni attive (anche se in idle) è arrivata al massimo a 79°, con ventole che a mala pena soffiavano.

temperatura

Ho anche eseguito questo video che mostra l’esecuzione contemporanea di 3 filmati youtube in HD.

La temperatura di esercizio invece si aggira sui 35°/45° e l’SSD fa il resto con il risultato che il MacBook Air è così silenzioso da sembrare muto. Eppure le piccole casse sui lati svolgono decentemente il loro lavoro con un volume massimo equiparabile al 50% di quello del MacBook Pro 15″ e più o meno identico a quello del Pro 13″. Ho poi installato i codec perian ed eseguito alcuni XviD ed mkv senza problemi.

Volevo capire fino a che punto si potessero spremere le sue minime risorse ed ho installato Parallels Desktop 6 ed una macchina virtuale con Windows 7. Avendo solo 2GB a disposizione ho fatto ciò che facevo tempo fa con il MacBook bianco, assegnando 1GB al Mac ed uno al computer guest. Il risultato è stato, per me che ricordavo i risultati sul MacBook, strabiliante. Avvio medio in 18 sec (nel video purtroppo 30) ed entrambi i sistemi operativi molto reattivi. Unica cosa strana uno splashscreen splittato (si vede che non digerisce Windows). Ho destinato una scrivania di Spaces al sistema virtualizzato in Full Screen e mi sono divertito a lanciare lo stesso filmato su entrambi a pieno schermo. Il risultato è che dopo il passaggio (con ctrl+frecce direzione) da un “computer” all’altro si notano due o tre leggere indecisioni nel video, ma poi va fluido che è una meraviglia, mentre l’altro continua a girare regolarmente. Ecco il risultato:

Interessante anche l’indice di prestazioni calcolato da Windows 7, che con questa misera configurazione raggiunge un buon 4,1 (con dei picchi di 6,9 sulla velocità del disco).

win7score

Cercherò di non annoiavi molto con i benchmark visto che di quelli ne stiamo già facendo incetta in questi giorni e da fonti sicuramente più autorevoli di me, come i MacWorld Labs. Ciò che mi interessava sapere ed illustrare è invece il comportamento nel quotidiano di questo che a vederlo sembrerebbe solo un costoso gingillo. Eccovi dunque un secondo filmato in cui ho eseguito più di un’applicazione e dei semplici task per valutare la risposta del Mac. Non ho inserito un commento audio perché mi è sembrato già piuttosto chiaro, ma sottolineo solo che la libreria di iPhoto l’ho appositamente aperta da un disco esterno USB, dal momento che per via della scarsa capienza potrà sicuramente capitare di doversi affidare alla memorizzazione esterna per alcuni file corposi (come spesso è la libreria di iPhoto).

Noterete che non ho eseguito operazioni particolarmente complesse. Dopotutto non si può minimamente pensare di usarlo come console di gioco, per eseguire modellazione tridimensionale o montaggi alla Steven Spielberg. Inoltre non c’è sicuramente da gridare al miracolo per i risultati, però sono pronto a scommettere che molti dei Mac (o comuni PC) che avete in questo momento sotto le mani, non avrebbero reagito allo stesso modo in alcuni passaggi, specialmente con soli 2GB di RAM. Sono riuscito a tenere 12 applicazioni attive contemporaneamente con Windows 7 in esecuzione su Parallels (quindi con solo 1GB residuo) e a navigare tranquillamente con più di dieci tab attivi. A tutto questo ho poi aggiunto 3 pagine web con video in flash ed il risultato è stato assolutamente accettabile, seppur con qualche scatto ogni tanto. Ma il bello (o brutto dovrei dire) è che questo però accade anche sul mio MacBook Pro i7.

Seppure il Core2 Duo SU9400 da 1,4Ghz sia un processore di ben 2 anni fa e con una potenza computazionale molto ridotta, il MacBook Air 11″ regala un’esperienza d’uso molto piacevole nelle operazioni del quotidiano, arrivando spesso a stupire per la reattività. È chiaro però che messo di fronte ad operazioni dove siano richieste prestazioni dure, vengano fuori tutti i suoi limiti. Per cui la gestione di effetti complessi sulle immagini, codifiche video ed operazioni matematiche in genere mettono a dura prova i deboli muscoli della CPU.

Ma quanto è realmente importante l’adozione del SSD? Per tentare di comprenderlo ho rielaborato i dati dei MacWorld Labs, confrontando su scala percentuale la resa del modello da 13″ attuale da 1,86Ghz rispetto al precedente con medesima CPU:

Air13-SSD-HDD

Considerate sempre che da questi dati e grafici, viene fuori la velocità di un sistema rispetto ad una data operazione, ma non la risposta generale durante l’uso. Ed è proprio in questa seconda area che in verità il MacBook Air 11″ eccelle. La cosa è ancora più evidente confrontando i “numeri” del modello base da 11″ in prova, con quelli del MacBook 2010 con C2D da 2,4Ghz:

Air13-SSD-HDD

Guardando il grafico infatti si direbbe che, escluse alcune operazioni sui file, l’Air sia più lento del MacBook base. E sicuramente questo è vero per le operazioni specifiche sopra elencate. Eppure io ho avuto entrambi i modelli e vi posso garantire che la reattività del MacBook Air è su un altro pianeta. Questa riflessione è fondamentale per identificare in modo molto preciso il target a cui si rivolge il computer. Per valutare se fa per voi suggerisco questo tipo di ragionamento: valutate sommariamente quale percentuale di tempo di una normale giornata sul computer dedicate all’esecuzione di task complessi (come quelli su elencati) e quanta parte invece è composta da tutto il resto. Noterete con molta probabilità che il tempo si perde proprio nel corollario tra un’operazione “esosa” e l’altra. Escludo comunque di consigliarlo a chi lavora con la grafica o con il video. Per questo motivo trovo inutile testarlo con Autocad, Motion, Final Cut Pro e altri programmi simili (anche se potrebbe riservare qualche sorpresa). L’unico modo per rimanere delusi dal MacBook Air 11″ base è quello di usarlo per compiti per i quali non è adatto. Ciò non significa che si può solo navigare e scaricare la posta (e mi pare di averlo mostrato nei video), ma semplicemente che si comporta in modo diverso rispetto agli altri computer. iMovie ad esempio è un programma piuttosto pesante e anche sul mio attuale MacBook Pro i7 2,6Ghz on 8GB di RAM e disco a 7200rpm, tentenna e vacilla lavorando con corposi video in FullHD. Sull’Air si comporta molto meglio all’apertura, sulla gestione della Time Line, delle impostazioni e di tutto ciò che riguarda l’applicazione, ma le preview delle transizioni vanno a scatti e l’esportazione del video è piuttosto lenta. Senza continuare a girarci intorno, il succo è che il MacBook Air, anche nel modello base da 11″, risulterà un computer completo e veloce se le vostre attività si aggirano intorno ad OS X/iLife/iWork (o similari), riserverà sorprese positive anche con applicazioni avide di RAM vista la velocità dello swap su disco (vedi test di Parallels con Win7 ed un solo GB), ma non sarà certo un fulmine con applicazioni professionali e che sfruttano massicciamente la CPU

netbook vs air

Schermo, Tastiera, Trackpad
“Sig. Jobs, oltre alle prestazioni cos’è che rende un netbook un rottame?”. La risposta immagino sia nel titoletto qui sopra: schermo di scarsa dimensione/risoluzione, tastiera e trackpad lillipuziani. Il display in formato 16:9 consente di mantenere una profondità molto ridotta a fronte di una maggiore larghezza. La risoluzione è di 1366 x 756, praticamente sovrapponibile a quella dei MacBook/Pro da 13″ (1280×800) con le dovute differenze di proporzione visto che questi sono in 16:10. Operativamente comunque si ha un’ottima area di lavoro considerata la dimensione dello schermo. Sulla tastiera ci sono 3 cose da dire. La prima è che le dimensioni sono sovrapponibili quasi completamente a quelle di tutte le altre tastiere Apple, compresa la Wireless Keyboard. Abituato con il 15″ ho dovuto fare solo un po’ l’abitudine al fatto che a sinistra e destra non ci sono appoggi visto che il computer finisce quasi subito. La seconda cosa è che (ahimè) non è retroilluminata. Ognuno avrà le sue teorie in merito, ma per me che spesso lavoro di notte nel buio della mia stanza vi garantisco che è una tragedia. La terza cosa è che vi sono due piccole differenze che dal sito difficilmente noterete (visto che casualmente non ci sono foto frontali della tastiera dell’11” a grande risoluzione): i tasti funzione sono molto più sottili e leggermente più piccoli sono anche tutti quelli sull’ultima fila. Comunque se per i primi è evidente, per i secondi quasi non si nota ad occhio nudo.

tastiera

Per la verità c’è anche un leggero slittamento dei tasti funzione perché eject finisce su F12 e al suo posto appare l’accensione spegnimento. Lo spazio si è trovato proprio per l’assenza dei controlli sull’illuminazione della tastiera. Infine c’è il trackpad, finalmente anche un portatile così piccolo si può controllare perfettamente senza dover ricorrere a mouse esterni. È largo e un po’ più stretto degli altri, riprendendo il fattore 16:9 del display. Feeling e funzionalità perfette. Niente da dire se non perfetto.

connettività

Connettività, etc..
Le due porte USB2.0 (1 per lato) sono una bella comodità, ma rappresentano l’unica forma di connettività del MacBook Air 11″. Mentre nel 13″ abbiamo anche lo slot SD. Questo sarebbe stato molto utile anche come espansione di memoria vista la sua velocità e l’assenza della Firewire. Ovviamente c’è sempre da lamentarsi su questo come su altri fronti, ma nel complesso vista la dimensione ed il target di riferimento non ci può stupire più di tanto. Da qual che ho visto delle foto interne, lo spazio per l’SD non c’era proprio. Ci sono la webcam iSight, il microfono omnidirezionale e l’uscita per le cuffie. Manca però il linein, anche se si possono usare le cuffie con controlli e microfono integrato degli iPhone. Il MagSafe è lo stesso di sempre così come la mini DisplayPort, ormai lo standard per Apple. Manca ovviamente l’unità ottica, ma si può usare il disco remoto di un altro Mac (o di un PC) ed eventualmente acquistare il SuperDrive esterno USB (79€). In sostituzione c’è una pendrive USB che contiene Snow Lopeard e le appliczioni (compresa iLife ’11). È in sola lettura però, quindi non si può svuotare ed usare per altro. Altra mancanza che a mio giudizio fa il paio con la tastiera non retroilluminata è il ricevitore ad infrarossi per il telecomando Apple Remote. Ad essere sincero sul portatile non l’ho mai usato, ma immagino che un ipotetico manager, piuttosto che un universitario, potrebbe apprezzarlo per comandare facilmente il video durante una presentazione con proiettore. Presenti WiFi è Bluetooth per lavorare perfettamente senza fili, che poi è la vocazione di primaria dell’Air (e il nome la dice lunga in tal senso).

MacBookAir11

Batteria
La capacità totale è di 4689 mAh, che garantiscono (a detta di Apple) autonomia per 1 mese in standby e di 5 ore di operatività wireless (7 per il 13″). Dati che si sono dimostrati veritieri visto che personalmente supero nettamente le 4 ore senza curarmi di luminosità ed altri fattori. Forse con la riproduzione video continua si scende leggermente, ma comunque si conferma una buona durata che immagino possa anche superare le 5 ore dichiarate con un po’ di accortezza. Visto lo spessore e ed il peso (1Kg) direi un ottimo risultato.

MacBook Air e iPad

voto 4,5Conclusioni
Non so se ci avete fatto caso, ma in tutta la recensione mi sono sforzato di non parlare del design del nuovo MacBook Air. Ho evitato appositamente di soffermarmi sull’argomento per non inficiare un giudizio per lo più oggettivo. Almeno qui in questo piccolo spazio, fatemi dire però un paio di cose. Computer nel senso più largo del termine ne ho avuti e testati una grandissima quantità. E solo con l’iPad ricordo di avere avuto lo stesso senso di piacere, emozione e stupore a prima vista e poi ancora iniziando ad usarlo. E dopo tre giorni non posso che confermare quella prima sensazione. Da quando Apple ha introdotto il design Unibody, questo è indubbiamente il prodotto che lo incarna (o inalluminia) nel migliore dei modi. È un piccolo gioiello di design con materiali e qualità costruttiva da primato. E scoprire poi che è anche molto comodo per via della buona risoluzione video e di una tastiera e trackpad finalmente a dimensione umane e ancor di più (fondamentale) che si comporta bene dal punto di vista operativo con una reattività che ricorda veramente molto da vicino quella dell’iPad, non può che chiudere il cerchio su un prodotto veramente riuscito. Ha qualche lato negativo senza ombra di dubbio, per me in particolare la tastiera non retroilluminata e parzialmente anche il prezzo, seppur su quest’ultimo punto non sarei così categorico visti i risultati, però non si può negare che a fianco del MacBook Air 11″ l’aggettivo Magical, tanto amato dal designer Ive, calzi veramente a pennello. In questi giorni molte domande che ho ricevuto erano orientate alla scelta: meglio questo o il MacBook bianco? prendo l’11” o il 13″? con 2 o 4GB di RAM? che dici lo vendo l’iPad per prendere l’Air 11″?
Quest’ultima domanda è quella che ha sorpreso molti. In verità c’è almeno un caso in cui tale questione è giustamente posta. Mi riferisco a tutti quelli che necessitano in modo categorico di mobilità e che spinti dalle qualità del tablet Apple abbiano deciso di provarlo. Molti di questi ne sono pienamente soddisfatti, ma altri si sono scontrati con la realtà dei fatti che un iPad non può mai sostituire un vero computer. Il MacBook Air 11″ invece coniuga perfettamente queste due esigenze in un unico prodotto dal design irresistibile.
In linea generale però, non vedo sovrapposizioni tra i due dispositivi. Per me l’iPad è lettura, è posta in mobilità, è navigazione gps, è svago. L’Air invece è un vero computer, ma che sta più o meno nelle stesse dimensioni.

Costi
Sappiamo tutti che dire “caro”o “economico” nei confronti di un prodotto Apple è ugualmente inutile. L’Air pare che si sia già guadagnato il primato del computer più profittevole per l’azienda di Cupertino, in base ai calcoli di esterni che valutano il costo dei componenti e lo confrontano con il prezzo di vendita. Considerazioni valide per carità, ma che lasciano il tempo che trovano se applicate ad un prodotto di questo tipo, visto che non si sta certamente parlando di un semplice assemblato. Si trova hardware più pompato a meno? Non ho dubbi. Esiste un computer con la medesima ricetta, gli stessi risultati ed un design paragonabile? Lascio a voi la risposta.
Relativamente alla configurazione i 2GB di base mi hanno stupito per i risultati ottenuti, tuttavia per i 90€ richiesti il passaggio a 4GB può essere consigliabile, sopratutto perché essendo saldata non avete possibilità di upgrade. La dimensione del disco sarà da valutare in base alle vostre esigenze, ma 64GB finiscono in fretta. Ma in ogni caso anche i 128GB non sarebbero adeguati a contenere tutto il nostro lavoro, le immagini, i video e la musica. Anche i backup di un iPhone con molte App rischierebbero di riempire facilmente il disco. Per questo motivo se non si dispone anche di un computer fisso, quasi sicuramente si arriverà ad usare un hard disk esterno per le librerie più corpose. Le configurazioni proposte da Apple sono:

PRO
ico.piu.png Eccellenza di design, materiali, assemblaggio
ico.piu.png Reattività eccellente nell’operatività quotidiana
ico.piu.png Batteria piuttosto longeva
ico.piu.png Schermo di buone dimensioni e con una risoluzione ampia, ma non troppo elevata e leggibile
ico.piu.png Tastiera e Trackpad usabili anche da chi ha mani piccole essendo full-size
ico.piu.png Sottile, leggero, robusto, la portabilità all’ennesima potenza con prestazioni rispettabili

CONTRO
Pro Ha perso la tastiera retroilluminata

DA CONSIDERARE
Pro Non usatelo per quello che non è: le applicazioni che usano molto la CPU sono il suo debole
Pro Manca il ricevitore infrarossi e il lettore di card, ma ad essere sinceri: dove li dovevano mettere?

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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