Vivere nel sud d’Italia (a sua volta sud d’Europa) è piuttosto limitante. Davanti a questo schermo siamo tutti uguali, in qualsiasi parte del mondo ci troviamo (banda larga esclusa). Ma nella vita “vera” mi guardo intorno e vedo solo carenze. E mi riferisco purtroppo a insufficienze strutturali come nella sanità e più in generale nel servizio pubblico. Indubbiamente più importanti di un Apple Store o di un IKEA in più. Eppure anche queste piccole cose contribuiscono a ricordati che sei al mondo, ma fuori dal mondo.
Leggo su TAL di un probabile prossimo Apple Store a Bologna. La notizia arriva in verità dal sito di Repubblica che riporta:
Il Casone, azienda nostrana produttrice di pietra serena, si prepara a cominciare il mese prossimo i lavori per il negozio che aprirà nell’ edificio di via Rizzoli che fino a poco tempo fa ospitava Stefanel, chiuso ormai da diversi mesi. Avrà tre piani, di cui due aperti al pubblico e uno per uffici e depositi [..]
Per cui Milano, Roma, Torino, Bergamo, Bologna. Per me che guardando queste città con il cannocchiale, il pensiero che Jobs sia un tesserato della lega nord può sovvenire. Chiaramente però la decisione di creare un nuovo Apple Store segue a delle analisi di mercato molto approfondite. Così mi sono andato a guardare la distribuzione degli accessi di SaggiaMente, giusto per avere un’idea di come siamo distribuiti in Italia. Ipotizzando che ciò si possa considerare come un riferimento sufficientemente valido dell’incidenza proporzionale sul territorio degli utenti Mac.
Guardando il grafico ho capito: sarà quasi impossibile avere un Apple Store in Calabria.