Steve Jobs è in congedo per malattia. L’ennesima pausa dall’azienda che, per citare le sue parole, ama tantissimo. Dandone brevemente la notizia ho infine aggiunto “la parte finale però, sembra quasi un addio…”
Team,
At my request, the board of directors has granted me a medical leave of absence so I can focus on my health. I will continue as CEO and be involved in major strategic decisions for the company.
I have asked Tim Cook to be responsible for all of Apple’s day to day operations. I have great confidence that Tim and the rest of the executive management team will do a terrific job executing the exciting plans we have in place for 2011.
I love Apple so much and hope to be back as soon as I can. In the meantime, my family and I would deeply appreciate respect for our privacy.
Steve
Starsene a speculare sulla sua salute ed in un certo senso invadere, seppur virtualmente, la privacy dell’ancora CEO di Apple non piace a nessuno. Però qui tra di noi, senza far rumore, quasi sottovoce, posso dirvi che temo che Jobs non ritornerà al suo posto. Spero di poter ritornare prima possibile, dice nella lettera. Ed ovviamente ci auguriamo di cuore che possa essere così. Tuttavia non viene neanche ipotizzato un mese o un anno in cui potrebbe essere possibile un ritorno. E non si tratta di semplice scaramanzia o del fatto che non si può sapere anticipatamente se e quando guarirà. Pensate che anche quando subì il delicato trapianto di fegato venne previsto il mese in cui sarebbe tornato a lavoro.
Ripetiamolo ancora una volta: speriamo di rivedere il CEO più carismatico dell’ultimo decennio nuovamente in prima linea, con le sue dichiarazioni taglienti, le sue idee che dividono, le frasi che hanno fatto storia e le indiscutibili innovazioni guidate dalla voglia di semplicità per l’utente. Ma se così non fosse e se anche godendo di salute volesse rimanere con la sua famiglia, in tranquillità, Apple chiaramente andrà avanti.
Jobs ha già realizzato gran parte delle sue visioni. E se pensate a come erano i primi personal computer e a cosa è oggi un’iPad, è chiaro quanto le sue idee siano state vincenti. Le ingenti somme in cassa sono solo una cartina a tornasole degli inequivocabili successi raggiunti sotto la sua guida. Sono sicuro inoltre che i principi guida della sua leadership siano stati ben assimilati da chi lavora a stretto contatto con lui da diversi anni, ma una cosa è chiara: non esiste un altro Jobs. Uomini del genere — e non voglio dire che sia l’unico — nascono una sola volta.
Difficilmente Apple potrà andar male nell’immediato, anche senza la sua guida. Ma è difficile immaginare quest’anno la presentazione di nuovi prodotti come iPad 2, MacBook Pro ed iPhone, senza i suoi keynote. Non sono uno di quei fan accaniti che lo idolatra. Non ho neanche mai letto libri come “Essere Steve Jobs”, giusto per fare un esempio. Tuttavia credo che tutti possano convenire che se Apple senza Jobs continuerà ad esistere e a far scuola sotto molti aspetti, non sarà mai più la stessa Apple.