Dopo i piccoli, le “bestie”: Sandy Bridge e Westmere-EX per i Mac Pro di domani

Avevamo parlato qualche settimana fa di quelli che potrebbero essere i prossimi processori per i MacBook Air. Oggi, invece, parliamo dei “bestioni” della gamma Apple: i Mac Pro. Nel corso degli ultimi giorni, infatti, stanno uscendo i nuovi processori Intel Xeon, la classe utilizzata proprio nei Mac Pro.

Mac Pro

Proprio questo Aprile, infatti, stanno vedendo la luce le nuove serie Sandy Bridge e Westmere-EX per la famiglia Xeon, con interessanti novità nell’offerta. Partendo dai Sandy Bridge, le cui caratteristiche tecniche le avevamo discusse già in precedenza, troviamo una gamma articolata quasi esclusivamente su processori quad core, ad eccezione di un dual core di tipo Low Power, l’E3-1220L, che con i suoi 20W è indicato per compiti dove un consumo basso è preferito alla potenza bruta. Tutto il resto, come già detto, è quad core. La gamma Xeon è probabilmente una di quelle più complesse di Intel, poiché in una stessa famiglia possiamo trovare più differenze a livello di funzionalità. La famiglia Sandy Bridge è composta da ben 11 processori, che si differenziano così:

  • Versioni che terminano con numero 0 (1220, 1230, 1240, 1270, 1280): 8 MB di cache L3, con frequenze tra i 3,1 GHz (1220) e i 3,5 GHz (1280); tutti sono dotati di modalità Turbo e (a parte il 1220) di Hyper-Threading, e i consumi si attestano sugli 80 W
  • Versioni che terminano con numero 5 (1225, 1235, 1245, 1275): perfettamente identiche alle precedenti (cambia solo la frequenza massima, 3,4 GHz, non essendoci un equivalente del 1280), ma con l’aggiunta del processore grafico Intel HD Graphics 3000, che porta i consumi a 95 W
  • Versioni di tipo L: sono quelle Low Power, che si suddividono in un processore dual core, il sopraccitato 1220L, e in un quad core, il 1260L, dotato di GPU Intel HD Graphics 2000 e con consumi sui 45 W

Tutti i Sandy Bridge sono utilizzabili solo in configurazione mono-processore. Avrete inoltre notato che si fermano a quota quattro core, non vanno oltre. Purtroppo, per Sandy Bridge questo sarà il massimo ottenibile. Nel frattempo, Intel ha preparato una soluzione di passaggio basata ancora sulla precedente Westmere in attesa della futura Ivy Bridge. I nuovi Westmere-EX, o anche Xeon E7, sono declinati in soluzioni a 6, 8 e 10 core. Proviamo a dipanare la matassa, qui ancor più complicata rispetto a quella dei Sandy Bridge:

  • 6 core
    Due versioni, 2803 e 4807, caratterizzate rispettivamente da clock di 1,73 e 1,87 GHz. La cache L3 è di 18 MB per entrambi, e i consumi si attestano sui 105 W per il primo e 95 per il secondo. La vera differenza tra i due è nella massima configurazione multi-processore possibile: il 2803 si ferma a due processori, il 4807 può arrivare a 4.
  • 8 core
    Alla base della gamma troviamo la serie x820, che è declinato in una doppia versione con supporto a doppio (2820) o quadruplo (4820) processore. Ha una frequenza di 2 GHz e una cache L3 di 18 MB, con consumi sui 105 W. Oltre ad essi, troviamo la serie x830, che presenta, rispetto al precedente, una frequenza di 2,13 GHz e una cache di 24 MB ed è disponibile per configurazioni a doppio processore (2830), a quadruplo processore (4830) e a 8 processori (8830). Infine, c’è l’8837, possente Xeon per configurazioni a 8 processori con frequenza di 2,67 GHz e consumi sui 130 W.
  • 10 core
    Il massimo della famiglia Westmere-X. Anche qui, troviamo vari modelli. La serie x850 presenta una frequenza di 2 GHz, con una cache di 24 MB e consumi di 130 W. Disponibile per configurazioni a doppio (2850), quadruplo (4850) e con 8 processori (8850). Simile la serie x860, che si differenzia praticamente solo per la frequenza di 2,27 GHz. La serie x870, invece, presenta non solo una frequenza di 2,4 GHz, ma anche una cache L3 di 30 MB. Anche qui, le solite tre configurazioni. A chiudere la sezione 10 core, troviamo il 8867L, di tipo Low Power, che si differenzia dalla serie x870 per la frequenza, ferma a 2,13 GHz, e naturalmente il consumo, 105 W.

Se siamo arrivati qui senza aver bisogno di una pastiglia per il mal di testa, possiamo procedere a capire quali potrebbero andare nei prossimi Mac Pro. Solitamente, la gamma Mac Pro ha avuto una offerta che prevedeva come base d’attacco un processore della serie precedente, e per il resto processori delle serie attuali. I prossimi potrebbero invece avere praticamente l’opposto. Ricordiamoci infatti che i Westmere-EX sono delle riedizioni dei precedenti Westmere, dunque nulla di realmente nuovo. Ecco, dunque, che per una volta il Mac Pro base potrebbe essere quello dotato dell’architettura più nuova, ossia Sandy Bridge.

Detto ciò, proviamo ad immaginarci cosa possa arrivare. Nel Mac Pro base il miglior candidato appare essere l’E3-1230, da 3,2 GHz. Come opzione si potrebbe veder bene l’E3-1280, con i suoi 3,5 GHz. Uguale previsione per la versione Server. Si dà per scontato che nei Mac Pro ci sarà una scheda grafica discreta, perciò sceglieranno le versioni senza HD Graphics. Sciolti questi dubbi sulla versione base, andiamo sulle altre due più avanzate. Cosa fare, con quella media? I Sandy Bridge non sono una soluzione praticabile, supportando solo configurazioni a singolo processore. L’unica sarebbe tenere i “Westmere” quad core ed effettuare un semplice “speed bump”. E probabilmente andrà così, portandosi sull’E5640 da 2,67 GHz, il massimo per la categoria bi-processore della serie E56xx. Proviamo ora a immaginarci il modello superiore. Qui si trovano configurazioni a doppio processore, con 6 core. Ma i “Westmere EX” non sono praticabili, da questo punto di vista, sarebbe scendere di livello, viste le basse frequenze che hanno i 6 core di quella gamma. Ecco, dunque, che sale di quota un’altra possibilità: si va sugli 8 core (poi penserà Apple a farli risultare a livello commerciale come 16-core, la somma di due processori a 8 core). Il candidato ideale sembra l’E7-2860 da 2,27 GHz. E’ vero, frequenza inferiore alle attuali soluzioni, ma i core sono 8 e non 6. Opzione possibile il 2870 da 2,4 GHz. Ecco così che la gamma Mac Pro del 2011 potrebbe essere composta.

Tanto per gradire, un accenno alle schede grafiche. Come già visto in passato, la gamma Radeon è leggermente cambiata, con le HD 6xxx. Ora sono quelle della serie 69xx, ad essere le top di gamma. Potremmo dunque vedere, come base, una Radeon HD 6870, che prenderebbe le veci della “vecchia” 6770, mentre come opzione la possente HD 6970, il top di gamma di AMD (non considerando la soluzione dual-GPU 6990, che di fatto è l’unione di due 6970 in una unica scheda).

Insomma, tanta carne al fuoco per i prossimi Mac Pro, anche se nulla di veramente rivoluzionario, probabilmente. Ad ogni modo, un aggiornamento molto “muscolare”, che di certo farà felici coloro che aspettavano la revisione 2011 dei Mac Pro per acquistarne uno. Ma, ad essere sinceri, il meglio non arriverà quest’anno. Ivy Bridge ci aspetterà solo dal 2012.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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