Recensione: Kata 3n1 33 zaino per computer, reflex e accessori

Quando si parla di borse per attrezzatura fotografica un marchio che tengo molto in considerazione è Kata, di cui ho acquistato e recensito qualche tempo fa l’ottimo zaino monospalla DT-213. Avendo ora necessità di un prodotto “misto” per computer, macchina fotografica ed accessori (sullo stile del Python Blur di Booq) ho scelto dunque di provare il 3n1-33, modello aggiunto di recente alla linea 3n1 e capace di ospitare anche un portatile fino a 15″ (ma a me pare il modello da 17″ di MacBook Pro calzi a pennello).

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Come tutti i prodotti Kata si nota immediatamente la solidità del tessuto tecnico e la qualità di ganci e rifiniture. La particolarità del modello in questione sta però nelle differenti possibilità d’uso. Sul retro si trovano sia i due spallacci che la cinghia orizzontale per fissarla alla vita.

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Ognuno di questi elementi fuoriesce da una speciale tasca sullo schienale e, volendo, può “sparire” inserendolo all’interno. Inoltre gli spallacci si possono agganciare ad X per tenerlo più saldo ed usandone uno solo in posizione incrociata può diventare un monospalla:

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L’idea di fondo è veramente interessante e rende lo zaino particolarmente flessibile. Tuttavia, come si può notare dalla foto soprastante, quando si è a pieno carico l’inserimento di tutti le fibbie nello schienale crea delle fastidiose zone di rilievo. È anche vero che usato come monospalla non si tiene perfettamente adeso alla schiena come avviene per lo zaino, per cui il problema è meno evidente, tuttavia le protuberanze possono essere fastidiose. Più in generale devo dire che l’imbottitura degli spallacci non mi è sembrata adeguata alla quantità di materiale che lo zaino può contenere (tanto).

Iniziando dall’alto, c’è uno scompartimento multiuso che si apre su tre lati con una doppia zip. Questo è organizzato con un paio di pratiche tasche di differenti dimensioni, qualche porta penna ed una retina nella parte interna. Alloggiata esternamente si trova una maniglia per semplificarne l’apertura, con un’impugnatura ampia e morbida. Qui ho inserito 3 HDD da 2,5″, l’alimentatore del Mac, qualche accessorio di piccolo taglio nelle tasche e rimante ancora tanto spazio (ma non ci entra l’iPad). Ai lati in alto si trovano altre due piccole tasche zip che possono contenere ulteriore accessoristica e minutaglia.

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L’ampia area centrale è invece dedicata interamente al settore fotografico. È caratterizzata da una zip unica a serpentina che circonda tutto lo zaino partendo dai due lati. Qui lo spazio è veramente abbondante e si può “giocare” con i vari setti divisori amovibili creando gli scomparti di cui abbiamo bisogno.

Si può aprire ed accedere ai contenuti in differenti modalità. Frontalmente aperti i due piccoli ganci laterali in basso, la zip può scoprire fino a due livelli di contenuti, ma viene bloccata dai più grandi ganci superiori. Slacciando anche questi invece si accede a tutti i tre livelli, come mostrato in figura:

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Qui la camera è disposta in verticale per maggiore praticità di presa dall’impugnatura, ma si può ovviamente tenere anche in orizzontale (con o senza battery grip). In basso a sinistra si nota anche una tasca gialla che può ospitare delle memorie e può essere posizionata ovunque all’interno della borsa essendo a strappo. Purtroppo l’apertura frontale non si riesce a fissare comodamente e una mano rimane impegnata allo scopo, riducendo drasticamente la praticità di accesso al contenuto. Per tenerla stabilmente aperta come mostrato in foto, ho dovuto bloccare i ganci all’interno delle zip laterali (operazione improvvisata e non riproducibile con facilità all’occorrenza).

Tuttavia la 3n1-33 vanta anche altre possibilità di accesso rapido ai contenuti. Da entrambi i lati infatti si può aprire la zip in modo parziale e raggiungere alcuni elementi (notare in alto la pratica protezione antipioggia ripiegabile a sacchetto).

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Mentre aprendo anche il gancio superiore la zip può scorrere ulteriormente e si riesce ad accedere a tutti i contenuti laterali:

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Venendo poi allo scomparto posteriore per il computer, si è fortunatamente rivelato in grado di contenere sia il MacBook Pro 15″ che l’iPad (recensione). Più pratico con la seconda generazione che è decisamente sottile.

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voto 3,5Conclusioni
Sulla carta, quando l’ho acquistato, mi sembrava lo zaino perfetto: la famosa “quadratura del cerchio”. Spazio in abbondanza per apparecchiatura fotografica, computer ed accessori, con accessi separati e rapidi. Tutto con la qualità Kata ed un design tecnico pulito e robusto. Effettivamente il 3n1-33 ha tutte queste peculiarità, ma si è rivelato carente sotto alcuni aspetti. Gli spallacci a pieno carico dimostrano una sagomatura ed imbottitura non proprio sufficiente. E tutta la flessibilità del dorso con elementi a scomparsa, non è così efficace viste le protuberanze risultanti sullo schienale. Lo spazio interno è veramente tanto e ben organizzato, così come il vano superiore e quelli laterali. Ci sta veramente tanto materiale e tutto in posizione sicura e stabile. Le aperture laterali sono comodissime per un accesso rapido e sulla grande zip che copre tutto il vano fotografico, si trovano ben 4 passanti. In questo modo se ne può tenere 1 uno per lato e due in posizione centrale, così da riuscire ad aprire sempre comodamente ciò che serve senza dover cercare la zip. Un rammarico a mio avviso è l’impossibilità di fissare il vano centrale aperto per operare con i contenuti, cosa che limita l’operatività visto che impegna una mano.

Costi
Il prezzo di listino è alto, sopra le 200€. Io l’ho presa su Amazon dove è attualmente in offerta a 129,18€ spedizione inclusa. Vista la dimensione e la qualità, il prezzo di Amazon è accettabile, quello di listino mi sembra un po’ troppo alto. Rimane comunque un prodotto veramente completo e che cerca di sopperire a 360° alle esigenze dei fotografi, sia per quanto concerne l’ampiezza dei contenuti che per le modalità di impiego.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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