C’è stato un tempo, non molto lontano per la verità, in cui per essere veramente “online” era quasi obbligatorio avere un account sull’allora MSN Messenger. Il client di messaggistica istantanea di Microsoft ha letteralmente spopolato fino a qualche anno fa, sia tra colleghi di lavoro che per i contatti dei teenager. Il fenomeno ha interessato sicuramente più il mondo Windows che quello Mac, dove c’era invece iChat, scarsamente adoperato anche dagli utenti Apple e non divenuto mai uno standard essendo limitato agli utilizzatori di OS X. Tra due mondi che non si parlavano è apparso Skype a fare da ponte, seppure con una vocazione diversa e fini più commerciali (le telefonate). L’operatore in questo caso aveva la necessità e la volontà di raggiungere il numero più elevato possibile di utilizzatori per aumentare le sue possibilità di guadagno, ragione per la quale si è presto avuto un client per ogni piattaforma.
Avvicinandoci ancor di più ai giorni nostri Facebook e Twitter hanno decisamente cambiato le carte in tavola. Ormai la maggior parte di comunicazioni avviene sulle loro piattaforme e con i sempre crescenti servizi correlati, rimanendo a Skype l’onore di sopportare le conversazioni più approfondite, dove sia necessaria una diretta interrelazione tra i partecipanti. Ma Skype è anche scambio file, condivisione schermo e videochiamata, oltre che un servizio vantaggioso che può, in parte, sostituire il tradizionale telefono casalingo.
Ebay qualche tempo fa acquistò l’azienda avendone intuito le potenzialità e cercò anche di integrarla quanto più possibile nel suo famoso sito d’annunci, ma con scarsi risultati. Come saprete ieri Microsoft ha acquistato Skype per la ragguardevole cifra di 8 miliardi e mezzo, l’ho scritta a parole perché ho il dubbio che la mia tastiera non abbia così tanti zeri. Tutti gli analisti si interrogano su cosa accadrà ora. Se verrà mantenuta la totale indipendenza del marchio e dei suoi servizi con qualche implementazione in più nell’ecosistema Live di Microsoft (xbox inclusa) o se verrà interamente assorbito, lentamente, negli attuali canali di Redmond. In questo secondo caso l’ipotesi di una fusione tra l’ormai desolato Messenger e Skype spero venga scongiurata, perché potrebbe portare ad una incredibile confusioni di sigle, funzioni e servizi. Confusione che spesso regna nei prodotti Microsoft per il consumatore, basti pensare alla quantità di release di Windows esistenti, ognuna con software e prezzi differenti.
A cavalcare proprio questa ipotesi è Joy of Tech con questo divertentissimo scaffale di Skype in salsa Microsoft: