To be, or not to be: questo è il problema di flash

Due parole, un ragionamento, senza tifoserie e guerre tribali. Vi ricordate quando esistevano smartphone e pda-phone? I primi erano quasi esclusivamente Symbian con tastiera, i secondi, equipaggiati con Windows Mobile, avevano lo schermo resistivo che si azionava con un macete (alias pennino). I modelli si susseguivano e non era certo un mercato in crisi quello dei cellulari evoluti, tant’è che proprio in quei tempi HTC si accorse delle sue potenzialità e smise di produrre per Qtek, i-mate, etc.. mettendosi all’opera con il proprio marchio. Ad un certo punto arrivò Apple e propose un’idea diversa di interfaccia a prova di dita.

Il resto della storia lo conosciamo tutti e a prescindere dalla marca e dal sistema operativo del vostro smartphone attuale, di certo deve la sua stessa esistenza a quel primo modello di iPhone. Quando nacque era più che acerbo ma si capiva che portava in grembo il seme dell’evoluzione. Quasi tutti hanno seguito il nuovo trend ad occhi chiusi, tranne Microsoft che, dopo essere rimasta al palo per qualche anno, con Windows Phone 7 è riuscita a creare una propria metafora che non scimmiotta quella dell’iPhone ma ragiona su paradigmi differenti. Ancora è presto per dire se funzionerà o meno, forte anche dell’acquisizione Nokia, ma di certo ha dovuto iniziare dall’ABC e, un po’ come fece l’iPhone inizialmente, è partito in sordina senza molte delle funzioni che oggi reputiamo basilari e  che però, per proseguire con l’analogia iPhone, anche qui arriveranno presto, facendo crescere e maturare la piattaforma.

flash_player

Se avete cliccato sul link per via del titolo vi starete chiedendo cosa centra Flash ed il suo player in questo discorso. Ebbene tutto quanto detto finora può essere traslato interamente sul caso Flash a mio avviso. Ad oggi è innegabilmente la tecnologia più completa per lo streaming e per la creazione di animazioni. È la più avanzata e flessibile che esista ed è largamente supportata da qualsiasi browser e computer desktop. Ma è arrivato l’HTML5 dimostrando che molte delle funzioni svolte con dei filmati flash sono gestibili con poche righe di codice e senza aver necessità di un plugin di terze parti. Ancora non è uno standard a tutti gli effetti “completo” e non è supportato da tutti i browser “come dovrebbe” ma indubbiamente nel prossimo futuro le pagine HTML5 sono destinare a sostituire la gran parte degli SWF… mi spingerei a dire il 70%. Flash non smetterà di esistere, ma lo farà su un piano differente. Adobe non è sciocca e già sta cercando nuove strade per lo crescita del suo applicativo, tra cui quella già battuta dell’esportazione in HTML5. Un po’ come Microsoft nella sfida contro Apple nel campo degli OS per il mobile, rinascerà dalle proprie ceneri. Anche se in questo caso sarà più una mutazione che un inizio completamente nuovo.

Di recente ho recensito anche Hype, un’applicazione che con pochi euro ci offre la possibilità di creare animazioni in stile flash esportando file HTML5. Che il futuro sia questo io non ho il minimo dubbio. Se poi ad oggi la mancanza del flash su iOS sia o no fastidiosa è un discorso personale. Di norma a me importava poco ma di recente, dovendo arredare la nuova casa, ho constato che il 95% dei siti di mobili, finestre, porte e simili è creato in flash e dall’iPad non si possono navigare. In una parola: frustrante. E per tutti quelli che innalzano Android sul trono del vincitore in questa fantomatica sfida al supporto del plugin Adobe, siano di monito le parole dell’illustre Walt Mossberg che ha chiaramente detto in faccia al CEO di Adobe che alla fine il player su Android non funziona come dovrebbe. E sappiamo che per Apple una funzione o c’è e funziona al 100% oppure è meglio lasciarla nel cassetto in attesa di tempi migliori.

Per ora bye bye Flash, vedremo se riuscirai a ritagliarti un posto di primo piano anche nel web che verrà. Al momento si nota solo l’inizio del tuo —probabile— declino.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

Commenti controllati Oltre a richiedere rispetto ed educazione, vi ricordiamo che tutti i commenti con un link entrano in coda di moderazione e possono passare diverse ore prima che un admin li attivi. Anche i punti senza uno spazio dopo possono essere considerati link causando lo stesso problema.