Oggi molti rivenditori Apple, anche italiani, hanno iniziato a mostrare i cartelloni di Lion. Non si tratta di un leak ma di precise indicazioni ricevute da Cupertino. I cartelli dicono che i computer acquistati monteranno già il nuovo sistema operativo e, per questo motivo, sono state inviate da Apple anche le immagini disco con le quali aggiornare il parco macchine. Sembra dunque che l’indiscrezione che dava domani, mercoledì 20 luglio, come data di rilascio al grande pubblico, possa essere sufficientemente credibile. A conferma di ciò il lavoro straordinario che è stato richiesto in nottata agli Apple Retail Store.
9to5mac ha però ulteriori indiscrezioni che, probabilmente, faremmo meglio a prendere con le pinze. In effetti negli ultimi giorni abbiamo visto provenire da questa fonte più di un rumor dimostratosi falso, come per i codici dei MacBook poi rivelatisi essere dei futuri Led Cinema Display con Thunderbolt. In questo caso però il riferimento sembra più chiaro e ci dice che il sistema operativo è arrivato a molti Apple Store tramite un disco Lacie contente ben tre immagini disco: Normal, Pro e Joint Venture. Ma come, non erano client e server?
Le possibilità a questo punto, considerando valida l’indiscrezione, sono molteplici. La prima potrebbe corrispondere ad una modifica inattesa delle distribuzioni: normal=client e pro=server. Piuttosto insolita come scelta, si potrebbe inserire nell’ottica di estrema semplificazione e comprensibilità che Apple sembra ormai inseguire. Con questa suddivisione ci si presenterebbe all’utente n modo più chiaro, senza l’ausilio di terminologia troppo tecnica. Vi convince? A me non troppo ad essere sinceri. Oltretutto anche la GM e la più recente distribuzione per sviluppatori aveva la classica nomenclatura server (che poi è più adatta a chiarire le sue funzioni). Più logico, forse, pensare che si tratti di un codice interno, magari accoppiato ad un comunicato esplicativo.
In tutti e due i casi rimane un punto interrogativo sul significato del terzo disco immagine Joint Venture. Questo potrebbe essere legato a doppio filo con l’omonimo servizio professionale che Apple ha inaugurato qualche tempo fa, del quale potrete avere maggiori dettagli su questa pagina. Trattandosi di supporto e formazione per le aziende, questa distribuzione potrebbe includere un servizio o applicazioni specifiche per usufruirne. Ma siamo pur sempre nel regno imprevedibile delle ipotesi. In effetti potrebbe anche essere una distribuzione ad uso interno per fornire in locale, via WiFi, l’upgrade a Lion per chi non possedesse una connessione internet. A breve ne sapremo sicuramente di più.
Intanto, pochi minuti fa, si è avuta un’altra informazione che, in parte, risponde ad uno dei quesiti che sta molto a cuore agli utenti. Essendo Lion distribuito over-the-net, come avviene il recupero in caso di problemi? Sappiamo che vi è una partizione di ripristino integrata ma ora, sempre 9to5mac, ha portato alla luce un documento interno, destinato all’assistenza AppleCare, che specifica che la procedura di ripristino è attivata dalla nuova combinazione cmd+R:
Rimane da capire come comportarsi se il disco si rompe, si cambia o vi è un problema più serio sul File System. La procedura del cmd+R rimarrà valida anche in questo caso? Difficile perché l’OS dovrebbe risiedere comunque da qualche parte. E l’alternativa qual è? Servirà necessariamente l’installazione di Snow Leopard ed un successivo, noiso, update? Troppi punti interrogativi, speriamo di avere presto nuove informazioni per chiarire questi importanti aspetti, magari prima di cimentarsi con l’aggiornamento.