Recensione: Griffin CinemaSeat, il modo più semplice per avere l’iPad in auto

In passato abbiamo analizzato gli ottimi supporti Brodit per l’installazione dell’iPad in auto, sia nel cruscotto che sul sedile per i passeggeri posteriori. Pur dimostrandosi di ottima qualità costruttiva, quello per il poggiatesta si è rivelato un po’ macchinoso da installare e con un costo non proprio a buon mercato, superiore alle 70€.

La proposta di Griffin risolve entrambe queste problematiche con un prodotto decisamente più semplice ed economico, il quale ha il grande vantaggio di essere valido universalmente per ogni automobile, mentre quello di Brodit ha agganci diversi a seconda dell’interasse dei supporti tubolari del poggiatesta.

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Si chiama CinemaSeat ed disponibile per iPad 2 (39,90€) ed anche per il precedente iPad di prima generazione (49,90€). La concezione è semplice quanto efficace perché ha un tascone in cui si inserisce il tablet dall’alto, lasciando ovviamente accessibili tutti i tasti, ed una cinghia a strappo sul retro che perfette di fissarlo al poggiatesta.

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L’installazione è veramente di una semplicità incredibile e si esegue in 10 secondi netti. Inoltre la stabilità non è affatto male e permette di interagire tranquillamente con lo schermo touch.

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voto 4,5Conclusioni
Griffin ha trovato la soluzione che trovo complessivamente più soddisfacente per l’aggancio dell’iPad al poggiatesta. Un solo prodotto universale, economico e semplicissimo da installare. Funziona, questo è quanto.

Costi
Come già anticipato il prezzo di 39€ appare corretto, spiace solo che il modello per iPad 1 costi 10€ in più (49,90€). Trovate entrambe le versioni sull’ottimo MacShop.it.

PRO
ico.piu.png Supporto universale per qualsiasi auto
ico.piu.png Semplicissimo da installare
ico.piu.png Sufficientemente stabile
ico.piu.png Soluzione dal costo contenuto

CONTRO
Nulla

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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