Chi usa Internet Explorer è meno intelligente [AGGIORNATO]

Nella mia carriera di sviluppatore web ho, come tutti i miei colleghi, maturato un senso di fastidio verso internet explorer. E seppure le ultime release si stiano dimostrando finalmente coerenti con gli standard, rimane comunque il dente avvelenato nei confronti di un browser che, per lunghi anni, ha complicato la vita agli utenti ed agli sviluppatori. Di rimedi per invogliare all’uso di browser alternativi (al motto di “qualsiasi cosa è meglio di IE”) ne ho visti tantissimi, da popup che raccomandano all’utente di cambiare browser fino ad interi siti che hanno addirittura reso impossibile la navigazione da Internet Explorer 6.0. Il problema in sé è molto più radicato visto che quella versione del browser è molto vecchia e se ci sono macchine che la utilizzano è molto spesso colpa degli ambienti di lavoro, nei quali si è ancora vincolati ad applicativi vetusti che lo richiedono per poter girare a dovere. Anche Microsoft ha messo fuori gioco IE6, eppure continua ad essere utilizzato in alcuni paesi. Pensate che anche qui su SaggiaMente ho degli accessi con quel browser! Uno dei motivi sembra anche essere quello della scarsa dimestichezza di chi possiede un vecchio computer che usa molto saltuariamente e che si è trovato con Internet Explorer 6 senza sapere neanche il significato della parola aggiornamento.

In barba al fairplay, AptiQuant Psychometric Consulting Co. ha pubblicato sul sito sito un curioso studio (disponibile in pdf) nel quale arriva alla conclusione che chi usa Internet Explorer è meno intelligente. L’analisi, dal nome “Intelligence Quotient (IQ) and Browser Usage” si è proposta di misurare le abilita cognitive dell’essere umano che usa un browser piuttosto che un altro. Personalmente sono ben lontano dall’asserire che chi usa Internet Explorer sia stupido, ma AptiQuant arriva a concludere proprio questo.

iq

Confrontando i QI degli utenti nel 2006 e poi nel 2011 si nota come, con il passare del tempo, gli utenti rimasti alle vecchie versioni di Internet Explorer (in particolare le versioni 6 e 7) ottengano risultati inferiori nei test d’intelligenza. Mentre in cima alla lista troviamo Opera e si difendono bene anche Safari, Chrome e Firefox.

Etichettare una persona e la sua capacità cognitiva in base al browser è un’azzardo, oltre che discriminante. Aggiungerei anche poco sportivo e, in tutti i casi, è bene ricordare che non si può fare di tutta l’erba un fascio. Prendo tale studio con le pinze, in definitiva, ma per certi versi mi accorgo che, istintivamente, ho anche io la tendenza a farmi un’idea del tipo di utente in base al browser che utilizza. E quando vedo Internet Explorer 6, a meno di non essere obbligati ad usarlo per policy aziendale, sono portato a penare che chi mi sta di fronte non è particolarmente a suo agio con i computer. Ma da qui ad arrivare a dire che sia stupido…

[AGGIORNAMENTO] Come era probabilmente prevedibile, gli utenti di IE di tutto il mondo — e non sono affatto pochi — non hanno gradito le conclusioni di AptiQuant ed hanno deciso di far causa alla società canadese. Ci tengo a ringraziare Fabio M. Zambelli dell’ottimo setteb.it per la puntuale segnalazione.

[AGGIORNAMENTO 2] Sembrava troppo strano un “sondaggio” che utilizzava espressioni così ingenerose rispetto gli utilizzatori di Internet Explorer e, infatti, si è dimostrato una bufala. La BBC ha screditato l’azienda dimostrando che fosse nata da poco e che tutto lo studio era frutto di fervida immaginazione. A seguire la faccenda e ad aggiornarci, ancora una volta, setteB.it. Si chiude qui il capitolo che, a ben guardare, non ha sollevato su questo blog i flame che qualcuno temeva. Senza necessità di sondaggi possiamo quindi dire che il post è servito ad uno scopo: abbiamo evidenziato che gli utenti di SaggiaMente sono più saggi della media… anche se lo sapevamo già.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

Commenti controllati Oltre a richiedere rispetto ed educazione, vi ricordiamo che tutti i commenti con un link entrano in coda di moderazione e possono passare diverse ore prima che un admin li attivi. Anche i punti senza uno spazio dopo possono essere considerati link causando lo stesso problema.