Le prime differenze tra Jobs e Cook emergono dalle email

Sebbene ci si auguri che Apple prosegua nel segno della continuità, dopo che Jobs ha passato il timone a Cook che ha assunto in maniera permanente la carica di CEO, è normale pensare che nel corso del tempo delle differenze tra i due modi di condurre Apple emergeranno fuori. Del resto, Tim Cook non è famoso per avere la stessa creatività: molto più abile nell’amministrare l’azienda, per le visioni alla Jobs probabilmente a Cupertino si farà più affidamento alle menti di Scott Forstall e Jonathan Ive, soprattutto quest’ultimo, anima e cuore del design di molti prodotti Apple usciti negli ultimi anni.

Tuttavia, c’è un’altra differenza che forse sta iniziando a emergere tra il vecchio e il nuovo “capitano”: nel rapporto con gli utenti, più specificatamente nelle email che vengono mandate al CEO. Gli indirizzi di posta elettronica dei principali executives di Apple non sono certo un mistero. Così come non è un mistero che spesso rispondono a singoli messaggi. Lo stile di Steve ormai è risaputo: molto asciutto, poche parole, solo il necessario. Può rispondere con un secco “Yes” a una domanda come fulminare nel giro di neanche una riga una osservazione non gradita. Lo stile di Cook sembra essere decisamente differente, almeno da quanto emerge da MacRumors.

Nell’immagine, è possibile vedere la mail di auguri che gli ha inviato un utente di Auburn Hills, sede dell’università dove proprio Cook si è laureato. Benché rimanga molto stringato, del resto qui oltre a ringraziare non c’è granché da dire, nella risposta del buon Tim traspare una componente emozionale che non si è mai vista nelle mail di Jobs. In una situazione simile Steve avrebbe molto probabilmente risposto con un secco:

Thanks

Fine del messaggio. Cook, invece, ha chiamato per nome il suo interlocutore, cosa che non sembra avere precedenti con Jobs e si è messo anche a fare l’inno della squadra di football di Auburn, incitato dall’autore della email di partenza. Non è detto che al di fuori di Auburn Cook abbia lo stesso calore e la stessa simpatia nelle risposte ed è anche possibile che essendo ai suoi primi giorni non si sia calato appieno nel suo nuovo ruolo molto più istituzionale dei precedenti, tuttavia è certamente un buon segnale. Keynote a parte, le comunicazioni tra Apple e la sua clientela fino ad oggi sono state quasi sempre impeccabili, ma un po’ freddine, almeno all’apparenza e per quanto riguarda le alte sfere. Con Tim Cook potrebbe esserci dunque un leggero cambiamento anche su questo fronte, mantenendo comunque la professionalità che ha reso l’azienda tra le più benvolute dagli utenti. E detto in tutta sincerità, a me questo cambiamento, più umano e comunicativo, piace. Probabilmente molti troveranno come lo stile di risposta di Jobs fosse una delle tante peculiarità di Apple, con quelle risposte molto spesso così enigmatiche da lasciare aperte tutte le possibili interpretazioni, facendo anche bene all’azienda stessa che poteva un po’ giocare su questo “vedo-non vedo”, opinione su cui mi trovo d’accordo. Tuttavia, una cosa non esclude l’altra: anche con maggiore cordialità, Cook potrebbe tranquillamente continuare questa tradizione di hype, anche con maggiore simpatia. Si spera che questa simpatia possa essere un preludio a un futuro altrettanto radioso per la Apple del dopo-Jobs.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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