Una nuova linea di Mac in arrivo? Non è detto, però noi ce la immaginiamo così

Non c’è che dire: i rumor sono un mondo a sé stante, davvero variopinto. Si passa da rumor davvero impossibili da vedersi concretizzare nella realtà, categoria che qui su SaggiaMente scartiamo senza darci ulteriore peso, ad altri che invece stuzzicano la fantasia e potrebbero non essere così lontani dalla realtà. Quello di oggi appartiene proprio alla seconda categoria e riguarda una probabile nuova linea di Mac, diversa dalle altre preesistenti, in arrivo entro l’anno.

A dirlo è il blog giapponese Macotakara, sito che, va detto, non brilla per affidabilità. Se alcune cose le azzecca, ad esempio l’iPad 2 del quale alcuni dettagli li aveva anticipati mesi prima, altre le sbaglia completamente, come i fantomatici nuovi SSD saldati sulla scheda logica per i MacBook Air che, pur plausibili come rumor, non sono mai arrivati. Ma proseguiamo nella nuova indiscrezione che arriva dall’Estremo Oriente. Secondo Macotakara, Apple starebbe lavorando a nuovi Mac, completamente differenti da quelli attuali, da presentare e commercializzare nell’ultima parte di questo 2011. Non vengono forniti ulteriori dettagli, l’unica concessione fatta in termini di informazioni aggiuntive è che, data la diversità di questa ipotetica nuova linea di Mac rispetto alle altre, le sarà dato un nome totalmente inedito.

Plausibile? Non vi sono elementi per dirlo. Troppe poche informazioni, credibilità bassa. Insomma, i presupposti vacillano. Tuttavia, è opinione un po’ diffusa tra gli utenti Apple che ci vorrebbe una nuova linea di Mac, da affiancare alle altre. In molti sognano un Mac mini in versione Pro, con componentistica più prestante e soprattutto più configurabile. Altri, più fantasiosi, vorrebbero vedere un Mac nella fascia sotto i 500 $. Nessuno dei due partiti, probabilmente, vedrà il suo sogno realizzarsi. Per quanto riguarda il primo, probabilmente Apple non penserà mai a una soluzione del genere, lasciando le cose così come stanno ora: al Mac mini la sua fascia, al Mac Pro l’altra. Per quanto riguarda il secondo, una dichiarazione di Jobs a riguardo è molto precisa: “Non siamo in grado di fare computer sotto i 500 $ che non siano spazzatura”. In verità un tentativo ci fu: il primo Mac mini, quello con processore G4, partiva da 499 €. Un tentativo che però è rimasto isolato e mai più ripetuto. Sotto la soglia dei 500 $/€ ora c’è l’iPad, che non è spazzatura ma neanche un Mac: è un appartenente all’era post-PC, in cui Apple guarda con maggiore favore a un buon prezzo d’attacco per favorirne la diffusione. E considerato che si punta sull’iPad, un Mac, che per caratteristiche fa ancora parte dell’era PC, stonerebbe con le intenzioni di Apple.

C’è però una terza via, che oggi vogliamo affrontare. Il Mac mini è sicuramente un ottimo prodotto, con un prezzo interessante, a cui però vanno aggiunti Wireless Keyboard e Magic Mouse o, più indicato per Lion, Magic Trackpad e, se non presente o antiquato, un monitor, alzando così il prezzo di un bel po’: non un prodotto alla fin fine così indicato per chi deve cambiare tutto, poiché si avvicina ai costi a quelli dell’iMac. Proprio l’iMac rappresenta un importante punto di riferimento per i settori all-in-one, su cui Apple ormai da anni è presente. Perché allora non puntare ad allargare la fascia di potenziali acquirenti degli all-in-one? Ma soprattutto perché non aggredire meglio i concorrenti nel settore PC? Finora, infatti, le soluzioni desktop con monitor incluso sotto gli 800 € sono esclusiva di Windows. Se si proponesse un Mac con display, tastiera e mouse/trackpad in quella fascia potrebbe essere un successo, anche rinunciando a qualcosina sul fattore prestazionale. Da qui, la nostra idea di attacco: iMac Air.

Il concept, ideato da Maurizio e ricreato qui con un render 3D da Dario Crisafulli, alias belial90, già collaboratore per il concept del MacBook Pro in liquid metal e per quello dell’iPhone nano, riprende un concetto già visto nel “cugino” portatile: leggerezza, design e buone prestazioni senza compromessi. Il mercato ideale dell’iMac Air è il mercato casalingo, ma anche quello dei piccoli uffici e delle segreterie, o anche le biblioteche. Come dice l’immagine qui sotto creata da Maurizio, ispirandosi alla descrizione del “cugino” MacBook Air, “Tutti vorrebbero avere un Mac. Ora possono.” Ed effettivamente, con un Mac del genere, sarebbe vero. 699 €, completo di tastiera e Magic Trackpad.

Quali caratteristiche offre questo iMac Air? Forse conviene partire da ciò che manca per far capire subito la sua filosofia. L’iMac Air parte dagli stessi fondamenti del MacBook Air: il necessario per fare bene, senza andare oltre. E ciò non significa rinunciare a buone prestazioni, tutt’altro. Componenti piccoli di produzione, parchi di consumi e ricchi di performance. Tutto quanto possa far lievitare il prezzo, i consumi e le dimensioni del computer viene tralasciato. Hard disk meccanico? No, grazie. Sì a un buon SSD da 64 GB come base, più che sufficiente per sistema e applicazioni e affiancabile da dischi rigidi o chiavette USB per i dati. SuperDrive? No, grazie. Sì a un all-in-one leggero e compatto, che adotti le tecnologie migliori per i prossimi anni. Dopo queste mancanze osserviamo invece cosa ci offre questo iMac Air. Ethernet? No, grazie. Sì a un buon reparto di connettività senza fili composto da Wi-Fi con supporto fino a 450 Mbps di velocità e Bluetooth nella sua nuova versione 4.0. Il processore di base è un Intel Core i3 2310M, perfetto per un Mac completo ed economico come questo e comunque in grado di soddisfare tutte le principali esigenze degli utenti. Anche la grafica è Intel, la classica HD Graphics 3000, con 288 MB di memoria condivisa. La memoria RAM base è di 2 GB, bassina ma mettendosi nei panni di Apple la più plausibile visto il prezzo del prodotto. Il display è un 17″, non quello del MacBook Pro però: per l’iMac Air si è scelto di non andare oltre la risoluzione di 1366×768, più che sufficiente per chi lo userà per produttività leggera o per navigazione, pur non rinunciando a qualche sfizio in alta definizione a 720p. Completano la dotazione la videocamera FaceTime, scelta in definizione standard per ragioni d’economia, altoparlanti stereo, due porte USB 2.0 sulla parte destra, una porta Thunderbolt sul retro e un lettore di memorie SDXC posto sopra le porte USB. Naturalmente, come scriverebbero nell’Apple Store, Lion è di serie, così come iLife ’11.

Il tutto verrebbe sui 699 €, un ottimo prezzo se si considera che sono inclusi anche la Wireless Keyboard e il Magic Trackpad. Non mancano però le opzioni, a cui abbiamo pensato considerando i prezzi di quelle offerte per i Mac realmente esistenti. Per ciò che concerne il processore, si potrebbe passare al Core i5 con 2,3 GHz, dotato anche della modalità Turbo, per 150 € in più. I prezzi della RAM sarebbero in linea con il Mac mini: 100 € per 4 GB e 300 € per 8. Per gli SSD, anche se sarebbe meglio chiamarle unità flash, dato che sarebbero le stesse usate nei MacBook Air, si parlerebbe 150 € per passare a 128 GB e 300 € per 256. Anche il SuperDrive verrebbe offerto come opzione, a 79 €. Opzione gratuita invece il passaggio al Magic Mouse, per chi non digerisse il trackpad. Altre classiche opzioni sarebbero il Thunderbolt Display a 999 €, il layout della tastiera e il passaggio a quella con filo e tastierino numerico, software aggiuntivo e stampante. Converrebbe non abusare delle opzioni: il consiglio ideale sarebbe di puntare ai 4 GB di RAM e basta, lasciando perdere l’i5 e le costose espansioni per l’SSD. Con 799 € verrebbe fuori un Mac di tutto rispetto, soprattutto full optional per ciò che concerne monitor, tastiera e dispositivo di puntamento. Grazie alla differenza di prezzi e prestazioni il Mac mini continuerebbe a dormire sonni tranquilli rivolgendosi a chi non vorrebbe un all-in-one.

Questo iMac Air è dunque la nostra ipotetica proposta, anche un po’ provocazione, per Apple. Ci piacerebbe tanto se, qualora il rumor di Macotakara si trasformasse in realtà, corrispondesse a ciò. Purtroppo le speranze sono minime, anche se la speranza è l’ultima a morire. E se Apple davvero volesse diventare un marchio per tutti e non più solamente un “premium brand” un prodotto del genere potrebbe essere vincente. Per ora, è e rimarrà solo qualche Megabyte di immagini e testo.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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