In principio fu il 23 ottobre 2001. Quel martedì, Steve Jobs in uno storico keynote annunciò l’arrivo di un nuovo prodotto nella gamma Apple: un lettore musicale. Nel mercato non era una novità assoluta: lettori MP3 esistevano già da alcuni anni, in particolare i Creative, che non avevano un aspetto molto aggraziato, a dire la verità. L’aspetto fu infatti uno dei punti chiave su cui si sviluppò il successo dell’iPod.

Compatto per gli standard dell’epoca, esteticamente ben fatto e con una interfaccia semplice. All’inizio, non fu recepito al meglio dal pubblico: a parte essere più carino, pochi comprendevano le potenzialità di un dispositivo del genere. L’arrivo dell’iTunes Music Store con i suoi 99 centesimi a brano prima e la versione per Windows di iTunes a seguire poco tempo dopo sdoganarono definitivamente l’iPod dalla posizione elitaria iniziale che ne limitava l’uso sincronizzandolo con i Mac. A fare il resto, ci pensarono la famosa click wheel, le iconiche cuffiette bianche, ma soprattutto le varie declinazioni che l’iPod ha avuto nel tempo. La prima fu l’iPod mini, presentato nel 2004, che introdusse proprio la click wheel nella gamma iPod; molto più compatto di quello classico ma soprattutto più economico, il che aprì la strada al successo. Nello stesso anno l’iPod classic passò dal bianco e nero ai colori, con l’iPod photo. Il 2005 vide l’introduzione prima dell’iPod shuffle, una variante senza display e dai prezzi molto contenuti, poi dell’iPod nano, sostituto del mini, ancor più compatto ma soprattutto a colori come la versione più grande. Nel corso del tempo l’iPod nano, vero best seller della gamma, ha ricevuto ulteriori aggiornamenti, con la possibilità di vedere video, la radio FM, la videocamera integrata e infine l’abbandono della click wheel in favore di una interfaccia tutta touch. Ma, a proposito di touch, non si può non citare l’iPod touch, arrivato a settembre 2007 e diventato in breve un versatile oggetto che apre le potenzialità di iOS anche a coloro che non possono permettersi l’iPhone oppure cercano un lettore multimediale più “spinto” in termini di funzioni.

Insomma, in 10 anni quel semplice lettore di MP3 ne ha fatta di strada. L’iPod è forse il vero simbolo del secondo “regno Jobs” in Apple, una vera forza che, come spesso è accaduto, non ha inventato un mercato, ma l’ha rivoluzionato da cima a fondo. E se l’avvenire dell’iPod classic, ossia quello nella sua forma più simile a quella originaria, è destinato inesorabilmente al tramonto prima o poi, quello di shuffle, nano e touch sembra ancora molto lungo e fruttuoso. Quest’anno non hanno ricevuto molti aggiornamenti, ma le generazioni del 2010 vanno ancora più che bene, rimangono spesso superiori, in termini di funzionalità, alla concorrenza e quando non lo sono, soprattutto nel comparto audio dove le preferenze degli audiofili vanno solitamente altrove, riescono a compensare con gli altri punti di forza, come la semplicità e l’intuitività. Perciò, tanti auguri, iPod e almeno altri 10 di questi giorni.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

Commenti controllati Oltre a richiedere rispetto ed educazione, vi ricordiamo che tutti i commenti con un link entrano in coda di moderazione e possono passare diverse ore prima che un admin li attivi. Anche i punti senza uno spazio dopo possono essere considerati link causando lo stesso problema.