Apple e i rumors: storia d’amore, d’odio e di convenienza

I rumors sono probabilmente la cosa con cui Apple deve più convivere e anche sopportare ogni giorno. Del resto, quando vai forte e sei una azienda di successo, è normale aspettarsi che si sparlotti sulle strategie e sui prodotti futuri. Finora l’azienda di Cupertino aveva mantenuto massimo riserbo sui rumors, senza confermare ma nemmeno smentire, ignorando e non prendendosela. Qualcosa, però, è recentemente cambiato.

Durante la presentazione dei risultati fiscali del quarto trimestre fiscale del 2011 (l’anno fiscale non segue per forza come corso quello solare e può variare da azienda ad azienda; fiscalmente per Apple siamo già nel 2012), Tim Cook si è lanciato in un vero e proprio j’accuse contro i rumors sull’iPhone 5, rei a suo dire di aver gonfiato le aspettative e poi deluso gli utenti Apple alla presentazione dell’iPhone 4S. Iniziamo con la parte buona di questa analisi: è vero. Non si può negare che i vari rumors e controrumors, o forse sarebbe opportuno parlare di fantasie e controfantasie, sull’iPhone 5 abbiano distorto le aspettative a riguardo, tanto è vero che anche noi qui su SaggiaMente, a caldo, ci eravamo rimasti male, nonostante abbiamo cercato il meno possibile di considerare i rumors. Purtroppo, quando una cosa la si legge da più fonti, è normale si tenda a darla per veritiera, è accaduto e accadrà ancora in futuro.

Ciò che però stride è sentire proprio Apple criticare i rumors, e qui veniamo alla parte più cattivella dell’articolo. Diciamocela tutta: ha sempre fatto parte del gioco voluto da Apple, in particolare proprio quella di Jobs, l’inondazione della Rete da parte dei rumors più disparati. Il tutto fa parte dell’hype che ogni volta l’azienda riesce a creare attorno ai suoi prodotti. Non confermando né smentendo, non si sa mai cosa aspettarsi ma intando si costruiscono discussioni e articoli a riguardo, che innalzano l’attenzione in vista poi dei keynote di presentazione. Ciò si riflette poi nei commenti post-keynote: c’è chi è soddisfattissimo delle novità, chi invece rimane deluso perché si aspettava di più. Nel frattempo, il prodotto ha catalizzato l’attenzione su di sé e conseguentemente il tutto porta a buoni risultati di vendita, vuoi per approvazione dei soddisfatti, vuoi anche per curiosità degli scettici che spesso finiscono per comprare il prodotto per capire se vale la pena continuare a criticarlo oppure conviene ricredersi.

Insomma, appare chiaro come i rumors facciano comodo ad Apple e che lamentarsi a riguardo appaia un po’ come una ingratitudine verso ciò che spesso e volentieri tiene sempre alta l’attenzione sull’azienda anche nei periodi più tranquilli in termini di rilasci. Potrebbe anche essere un segno del cambiamento dei tempi, del passaggio definitivo dalla gestione Jobs a quella Cook, ma a questo punto è lecito chiedere ad Apple, se davvero prova così tanto fastidio dai rumors, di contrastarli sul serio, cercando di tenere le cose sotto silenzio il più a lungo possibile, oppure di evitarci ulteriori uscite che francamente appaiono pure piuttosto ipocrite, continuando invece ad usare silentemente i rumors a propria convenienza come fatto fino ad oggi. La nostra speranza è che propenda per la seconda: come abbiamo già scritto, i rumors fanno parte del gioco e se “assunti” in dosi moderate ravvivano la discussione attorno ad Apple e ai suoi prodotti. Senza quel pizzico di incertezza e di hype che creano le varie indiscrezioni e ipotesi, il gioco potrebbe diventare alquanto noioso, anche e soprattutto in quel di Cupertino.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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